Mese: Aprile 2011

L'arte di fornire indicazioni stradali errate agli automobilisti

Anche questo esercizio richiede presenza di spirito e notevole capacità di recitare. L’automobilista accosta e abbassa il finestrino. Poveretto, è riuscito a vincere la sua ritrosia a mostrarsi in difficoltà per lasciarsi aiutare da un perfetto estraneo nel recupero dell’orientamento. Per di più vi riconosce come indigeno, e in quanto tale esperto della topografia locale. Costui domanda assistenza, seppur con malcelato distacco; nel rivolgersi a voi potrebbe lusingarvi con toni cortesi (“Buongiorno mi scusi, un’informazione…”) peraltro del tutto apparente. A questo punto, pur non sapendolo, è già in trappola. Nell’affrontarlo, occorre quindi armarsi di sicurezza e interpretare bene la parte.…

Stockhausen istruito su Sirio

La composizione musicale più difficile da suonare di tutti i tempi è probabilmente il Quartetto per archi ed elicotteri di Karlheinz Stockhausen. Tanto difficile che nonostante la notorietà dell’autore, essa è stata eseguita poche volte. In cosa consiste? È presto detto. I musicisti del quartetto (due violini, una viola, un violoncello) si presentano al pubblico del teatro e salutano con un inchino. Subito dopo, escono di scena. Il pubblico resta perplesso. I musicisti intanto si recano al più vicino aeroporto. Ognuno di loro sale su un elicottero, che decolla. Solo a questo punto, i quattro possono cominciare a suonare la…

Antinomie della cinematica all'ora di punta

La geografia è un enigma, e ciò vale anche per la quotidianità dei trasporti brevi in città, ad esempio tra il domicilio e il luogo di lavoro. Lo stessa distanza può richiedere più o meno tempo. Ho notato che sul medesimo identico tragitto, la durata del viaggio varia notevolmente nei diversi periodi del giorno: tale differenza si avverte in maniera particolare nei momenti di maggior traffico, cioè la mattina presto e la fine del pomeriggio feriali. Lo stessa distanza può richiedere più o meno tempo. “Grazie al cazzo”, si dirà. Obiezione corretta, ma incompleta. Infatti non ci sarebbe nulla di…

I banchi dei pollivendoli nell'immaginario contemporaneo

Sono un uomo all’antica: il sabato mattina per la spesa non vado al centro commerciale come tutti, ma al mercato. Quello all’aperto, con le bancarelle sotto le tende, gli ortolani urlanti, i pollivendoli che cantano, le mamme in fila con le borse di tela a ruote, le recite dagli imbonitori di formaggi. Mi trovo assai meglio in mezzo al baccano del via vai. Un atteggiamento terribilmente snob, ne convengo. Ma la popolazione dei mercati all'aperto il sabato mattina mi pare uno spettacolo teatrale collettivo. La gente sembra più umana, viene quasi voglia di sentirsene parte. Strano, di solito la disprezzo.…

Ode al rinvio degli impegni improrogabili

Cari amici, volevo proporre una raccolta di firme per l’abolizione del noto detto Non rimandare a domani quello che puoi fare oggi. Da quando siamo nati, madri, nonni, insegnanti, parenti, amici, ficcanaso e semplici passanti ci rompono l’anima con questo manifesto di “saggezza (ma per favore) popolare”. Ecco, questa massima è la rovina del genere umano. Per secoli e secoli la gente ha commesso solenni corbellerie e catastrofi irreparabili in nome di quel motto. Soltanto per colpa sua e della sua sua fretta ad agire e dimostrare non si capisce neppure bene a chi, ogni giorno miliardi di individui producono…