L'arte di fornire indicazioni stradali errate agli automobilisti
Anche questo esercizio richiede presenza di spirito e notevole capacità di recitare.
L’automobilista accosta e abbassa il finestrino. Poveretto, è riuscito a vincere la sua ritrosia a mostrarsi in difficoltà per lasciarsi aiutare da un perfetto estraneo nel recupero dell’orientamento. Per di più vi riconosce come indigeno, e in quanto tale esperto della topografia locale. Costui domanda assistenza, seppur con malcelato distacco; nel rivolgersi a voi potrebbe lusingarvi con toni cortesi (“Buongiorno mi scusi, un’informazione…”) peraltro del tutto apparente. A questo punto, pur non sapendolo, è già in trappola.
Nell’affrontarlo, occorre quindi armarsi di sicurezza e interpretare bene la parte. Mostratevi sempre disponibili ma – quel che più conta – estremamente preparati: dovete infondere grande fiducia nella vittima.
Adesso largo alla fantasia: inventate un’indicazione complessa. Esagerate pure. Descrivete rettilinei infiniti, semafori distanti, incroci, rotonde, sequenze di biforcazioni.
Il tragitto immaginario deve contenere punti di riferimento reali (benchè fuori strada) in modo che il malcapitato sia convinto a proseguire senza dubbio: in tal modo prolungherete il suo viaggio verso l’ignoto. Nel percorso narrato inserite anche tappe insolite: se possibile, indirizzate costui alla volta di un passaggio a livello, o di un casello dell’autostrada per la direzione opposta alla sua.
Ricordatevi di spedire la vostra preda in un luogo lontanissimo dalla sua meta ma soprattutto da voi: nel suo girovagare, l’ingrato potrebbe tornare al punto di partenza, incontrarvi di nuovo e protestare, o – peggio – scendere per picchiarvi.
L’inganno va propinato a dovere: evitate gli anziani e le donne con bambini, non lo meritano: la vittima ideale è maschio, abbiente, a bordo di una macchina molto costosa.
Prima del commiato ordinategli di ripetere a voce il tracciato, così da verificare che abbia appreso la strada insegnata. Lui, l’illuso, lo considererà una vostra precauzione, ulteriore gentilezza nei suoi confronti per allenare la memoria circa il da farsi, e ve ne ringrazierà. Infine salutatelo con un bel sorriso o meglio ancora un gesto rassicurante della mano. Misurate con lo sguardo, per l’ultima volta, il grado di attendibilità che l’incauto vi sta affidando. Poi osservatelo partire, e dissolvetevi. E se l’itinerario inesistente vi pare ben congegnato o divertente, segnatevelo come appunto: potrete usarlo anche in altre prossime occasioni.
utente anonimo
Ma sarai bastardo !!!!!!
La_Koalina
ahah…bastard inside!
mad4you
il prossimo francese che mi capita a tiro deve rispondere dei suoi connazionali che mi hanno fatto fare 6 km a piedi in direzione opposta alla meta! 'tacci loro!
exxxanonimo
Mi piace un sacco questa sua idea…. da applicare subito, prima che la diffusione dei navigatori satellitari ne impedisca l'attuazione!
personalitaconfusa
Non si preoccupi, la quasi totalità dei proprietari di navigatore satellitare non sa usarlo o neppure accenderlo.
utente anonimo
… ma allora, per andare per dove devo andare… per dove devo andare?
exxxanonimo
Giusta considerazione. Mi sento più tranquilla. Inierò a vagare con il passeggino stile "mamma-del-posto-che-non-ha-un-cazzo-da-fare" per attirare gli ignari malcapitati.
zauberei
Ah! Io e mio marito usiamo un altro stratagemma! Infallibile per procurare un senso di profondo disagio e mestizia! Espròvvelo in punti.
1. Un signore riconosce la coppia di indigeni e chiede loro un'informazione
2. gli indigeni si mostrano simpaticissimi e scanzonatelli di modo che il signore li trovi proprio piacevoli.
3. Essi sono anche una coppia molt affiatata eh, guarda come sono teneri! e si prendono carinamente in giro l'uno coll'altra!
4. Al momento della spiegazione dell'informazione però la coppia ha due pareri diversi. Lui dice deve andare di li – Lei deve andare di la.
5. Litigano! Fanno a gara a persuadere il poveraccio che è magari anche straniero
6. Il poveraccio entra in crisi non solo perchè non capisce dove cazzo deve andare, ma perchè Dio bòno erano così carucci e ora litigano per causa sua!
7. Quindi vorrebbe andarsene ma continua ad ascoltarli industriandosi – senza avere poveretto alcun mezzo – per metterli d'accordo.
Efficacissimo.
diamonddog
L'unica volta che, mosso a compassione, ho dato indicazioni esatte mi hanno squadrato e poi hanno detto: "naaaaaa, di voi toscani non ci si può fidare, chi ci dice che non lei ci sta prendendo in giro?"
E sono andati incontro al nulla assoluto con mia grandissima soddisfazione interiore.
L'onestà, evidentemente, paga.
personalitaconfusa
Comunque, ma è una personale opionione, l'ideale è spedire tutti i postulanti nello stesso posto, sempre il medesimo, purché questo abbia un significato simbolico (ad es. un vicolo chiuso, o di fronte al mare).
FirmatoCkf
è rischioso chiedere informazioni stradali a me, una volta mi chiesero per Via Tal dei Tali, e io convinto di quel che facevo, mandai il povero autista di mezzo commerciale in un'altra strada, dove per arrivare bisognava fare mille sensi unici ed essa stessa senso unico.
Il punto è che ci trovavamo già nella su menzionanta tal dei tali…
mi pento
utente anonimo
Lo faccio spesso sai? Le mie.. indicazioni sono tanto piu' complicate quanto piu' sgarbato e' il viaggiatore che chiede le informazioni.
No…agli anziani, le donne con i bambini mai.
utente anonimo
ma questo lo dice lei!
utente anonimo
Io la conosco! Lei è quello che mi ha fatto fare il giro dell'universo per coprire una distanza che era sì e no di 50 metri…….. grrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrr
utente anonimo
che gente che esiste dio mio
utente anonimo
Di norma l'uomo abbiente che ha un'auto costosa ha anche il navigatore e difficilmente si ferma a chiedere informazioni agli stronzi che girano a piedi.
Sono invece i poveri disgraziati che si fermano, e così saranno ancor più sfigati.
E' la vita.
utente anonimo
per andare dove devo andare, dove devo andare?
ps: meno male che quelli che dici tu hanno tutti il tomtom
by sally brown
utente anonimo
tu si che sei un vero PdM 🙂
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