Mese: Ottobre 2012

Momenti di epica contemporanea: la colazione nei giorni feriali

Modestamente, trascorro un’esistenza avventurosa, sin dalle prime ore del mattino. Ad esempio, per colazione mi preparo non il caffè ma il tè. E per scaldare la bevanda utilizzo un forno a microonde. Inserisco nel forno a microonde la tazza riempita da acqua del rubinetto e da una bustina di tè. Se questo quadretto non fosse di per sé abbastanza malinconico, aggiungo un ulteriore dettaglio di mestizia: per motivi che io stesso ignoro, il  tè lo compro pure deteinato. Non solo: si tratta comunque di un prodotto senza marca, di quelli con il simbolo del supermercato stampato sulla scatola, come se il supermercato si occupasse anche…

Notizie sull'abolizione della realtà

Da raffinato flaneur con le pezze al sedere ma comunque nostalgico della decadenza mitteleuropea o di qualsiasi altra cosa che non conosca bene, mi vanto di leggere per la prima volta in vita mia un libro bellissimo quanto famoso, L’uomo senza qualità di Robert Musil. Inesauribile romanzone in due volumi per un totale di oltre milleduecento pagine nelle quali tuttavia non succede praticamente nulla. Insomma la trama risulta pressoché inesistente, e già questo, data la lunghezza dell’opera, sembra un miracolo. Ma non basta: molto spesso, di quello che il Musil (mi) sta dicendo o spiegando, non si capisce un tubo. E tuttavia lui, l’autore, inconsapevole o meno…

Etnoantropologia olistica dei trasporti pubblici all’ora di punta

Ogni mattina, quando prendo l’autobus, tutti i posti a sedere sono occupati. Tutti i passeggeri (tranne me) indossano cuffie auricolari e occhiali da sole, e per tutta la durata del viaggio, si ignorano fra loro e consultano avidamente ciascuno il suo telefono cellulare di ultima generazione (uno di quelli capaci di navigare su internet, munito di schermo toccabile). Per questo motivo, sull’autobus vige un silenzio spaventoso. Una volta – ma accadde una volta sola, poi basta – è salito sull’autobus un bigliettaio. Di solito i passeggeri, negli autobus normali, temono i bigliettai (li temono soprattutto i passeggeri sprovvisti di biglietto)…