Sociosemiotica dell'accessoristica nei bagni pubblici

1) Tanto per cominciare, c’è sciacquone e sciacquone. C’è quello elettronico con sensore a raggi infrarossi, che scroscia ogni qual volta ci passi davanti, come fosse un gioco. C’è poi quello a bottone: un pulsantone nero per terra, a volte accuratamente nascosto – corredato da una segnaletica adesiva di misteriose frecce e ometti stilizzati che provano a mimare dove il pulsante sia nascosto, invano.
L’ultima moda è la placca a comando monotasto, dal design sofisticato ed elegante: una leggera pressione sull’oggetto è sufficiente per avviare il risciacquo. Pochi utenti, però, capiscono cosa sia.

2) Nelle toilette c’è sempre – sempre, ma sempre – il minaccioso avviso che ammonisce le turpi lanciatrici di assorbenti usati, rovina dei proprietari di toilette e fortuna degli idraulici.
A destra dell’avviso, una cassetta a muro contenente simpatici sacchettini dove riporre l’assorbente prima di cestinarlo – cestinarlo, mi raccomando, diocaro, non buttarlo nella tazza dentro il sacchetto, che sennò siamo da capo.

3) Distributore di copriasse igienici in carta per la tavoletta. Contiene sagome in finissima carta velina piegate a guisa di origami, da poggiare sulla tavoletta.

4) Il lavandino è anche lui munito di cellula fotoelettrica o almeno di mero pedale meccanico. Di fianco, a muro, sta il distributore di sapone liquido. Un tempo distribuiva una sorta di sabbietta bianca che al contatto con l’acqua produceva bolle (in altre parole: era detersivo). Ora il distributore ti piscia in mano un sapone liquido oleoso, blu o viola, a volte profumato.

5) L’asciugamani ad aria. Ci metti sotto le mani e lui ti ci soffia aria calda per asciugarle. O almeno ci prova, perché mica soffia così forte, né così caldo. Si spegne all’improvviso dopo un’attività espiratoria programmata variabile tra i 7 secondi e il quarto d’ora abbondante (solo i locali più ricchi possono permettersi i nuovissimi power dryer ecojet lowDb faster faster faster & laser che asciugano le mani in 5 secondi netti).

6) Distributore di salviette di carta. Parente povero dell’asciugatore ad aria. Arnese addetto a sputare foglietti in carta ruvidi per le mani, erogati a strappo o già tagliati. Quasi sempre lo si trova vuoto.

7) L’asciugamani a rotolo in tessuto. Egli è il vero protagonista, il simbolo della metafisica da bagno. E’ come il nastro di Moebius: attorcigliato su se stesso, finito e infinito allo stesso tempo, come l’universo. Consiste in un rotolo di panni zozzi che gira, gira, gira e secondo me nessuno lo cambia mai. Va a finire che ti asciughi le mani dove sei mesi prima un camionista russo ubriaco si era pulito le sue mani (o altro, ma speriamo di no).

(continua, forse, nei commenti)

 

66 Comments
  1. chickcorea

    Quà all’università c’è solo l’asciugamano senza fine…che in realtà finisce alle undici di mattina, per cui il malcapitato si trova di fronte uno straccio zozzo e le mani umide

  2. chickcorea

    hai dimenticato di scrivere che c’è sempre quello che è entrato prima di te che ha fatto la cacca senza pulire la tazza.E’ comunque anche lui un elemento del bagno pubblico.

  3. mondonico19

    Dimentichi il cestino ove riporre i tovagliolini erogati dal distributore di tovagliolini, costantemente pieno perchè non è tarato sulla quantità di tovagliolini a disposizione dell’utenza. Questo fa si che il locale, dopo una certa ora, diventi dotato di moquette bianca e umida.

  4. mondonico19

    Non pulisce la tazza perchè il relativo spazzolone è posizionato in modo tale da rimanere imbrattato da quel che non finisce all’interno della tazza stessa (specie dopo la minzione maschile), dunque inavvicinabile e intoccabile.

  5. ethico

    ah!

    lo spray che impesta l’aria invece di deodorarla… gusto mediterraneo, aroma di pineta, profumo limonmentarancio… ma kekazz, sanno sempre tutti di cesso!!

  6. personalitaconfusa

    deh, i bei tempi della saponetta con anima legata alla catenella metallica, che altrimenti la rubavano… non torneranno più..

  7. mondonico19

    L’accrocchio agganciato al bordo della tazza che ad ogni scarico fa le bollicine e colora l’acqua di blu/verde, dove lo mettiamo?

  8. utente anonimo

    (La spatafiata qui sotto è mia)

  9. utente anonimo

    Uf, non mi prende più il nome nello spazio della URL!! Protesto a nome dei lettori non-bloggers! Irene (scusa l’intasamento)

  10. dangerousangelkillian

    ma dimmi un pò, “dove” ti è venuta l’ispirazione di scrivere questo articolo? ps. nella mia scuola non ci sono cmq tanti problemi per i bagni. Li tengono chiusi a chiave tranne che nei 10 minuti della pausa, e la carta igenica manca, ma per questo ne teniamo un rotolo nel cassetto della cattedra (l’altro giorno un prof l’ha trovata, ha fatto una faccia…)!

  11. polimeri

    in alcune toilette particolarmente raffinate c’è anche la tavoletta con il preservativo. premi il pulsantone rosso e zzzzz la pellicola che ricopre la tavoletta gira … km e km di pulizia assicurata (?). non so come funzioni forse con lo stesso criterio del rotolo asciugamani…

  12. angelocesare

    Per non parlare dei mini-asciugamani di carta ripiegata auto-laceranti!

  13. utente anonimo

    …il rotolone di carta stagnola-igienica, che non si strappa mai alla prima botta e devi strattonarlo finchè non ne hai in mano un metro e mezzo…???!

  14. garnant

    Io adoro l’asciugamani ad aria. Ti permette di asciugarti le calze quando vai a lavorare in bici e viene a piovere prima che arrivi.

  15. Ipanema

    X§… o Direttore Marketing… che dir si voglia… quando mai ho usato un post di qualcuno, senza citarne il link e il nick? Il tuo post esilarante l’ho copato. E linkato. Sul mio blog. Ciao. I.

  16. utente anonimo

    caro X§ basta che dai il la e il popolo dei cessi ti segue!!! Son cose…

  17. beat

    le scrittine mezze porno non meritano solo un post, meriterebbero un blog intero.. quasi quasi comincio a girare per toilettes pubbliche con un block notes..

  18. odelay

    il signore disse: non intrometterti nei blog altrui, ma questa volta, mi spiace, devo perorare una causa a favore della Sacra Principessa, icona di successo tra le sciure di quartiere e leggenda nera di catene alimentari sull’orlo della bancarotta. ebbene sì, la Principessa ci tiene a precisare che Lei, non solo si lava le mani in lavandini di porcellana con fotocellula oculare che capisce di che umore sei e sceglie per te caldo o freddo, ma Lei si asciuga le mani in morbidi panni bianchi accuratamente lavati col perlana al kiwi, stirati e amidati con lo stira e ammira. Lei una volta utilizzati li getta via incurante in appositi contenitori, assolutamente sprovvisti di segnaletica o di scritte inneggianti a non so quali turpi e disonorevoli azioni, sono così volgari!! rimaniamo nell’anonimato che fa più glam, un attimo kitch forse, ma senz’altro brit.

  19. utente anonimo

    Ti sei dimenticato del cambia copriasse automatico.

    ATTENZIONE: Schiacciare il bottone quando si è in piedi davanti alla tazza!

  20. tt

    le scrittine dei bagni meritano più di un post. conosco una che ci ha fatto la tesi di laurea (filosofia) :una ventina di pagine di testo e non so quante foto allegate. 110 e lode. son cose.

  21. Exteban

    Mi piaci molto quando ti abbandoni così al minimalista che c’è in te 🙂

    (e “malvagie lanciatrici di assorbenti usati” è fantastico, davvero!)

  22. utente anonimo

    Vogliamo parlare del fatto che l’asciugamani a rotolo in tessuto è installato ad un’altezza non minore di un metro e settanta, così che le eventuali goccioline residue del lavaggio delle mani hanno tutto il tempo di colarti giù per le maniche, vista l’inclinazione “da visione mistica” che devono prendere le tue braccia per asciugarti…

  23. utente anonimo

    ma la scritta contro le malvagie lanciatrici è istoriata nella roccia anche nei bagni dei maschi??

    fantastico

    confuso: allora, io ti regalo l’autoradio in cambio di una bici da donna (il cestino li metto io). si fa? ieri la mia terza in 5 mesi mi è stata involata in zona università. anche queste son cose

    ciao

  24. utente anonimo

    veh, mi succede come all’irene, mi tocca l’anonimato.

  25. utente anonimo

    Questo e’ nulla se non hai vissuto un bagno giapponese, non puoi dire di avere vissuto.

    Un bagno giapponese ha la tazza con bidet incorporato, una pulsantiera – rovina di tutti i gaijin (trad.:stranieri, occidentali perlopiu’, che si ritrovano con la faccia bagnata senza capire cosa hanno sbagliato.) -che serve a impostare: a) temperatura dell’acqua. b) intensita’ del getto. c) grado di abluzione.

    Inoltre il corredo sanitario e’ tutto un trionfo di salviettine, sacchettini, bustine, copritutto.

    Prima di andare in bagno in giappone, conviene fare testamento e spendere quel giusto per un’intercontinentale a salutare i parenti.

  26. pogmotoin

    A Londra ,in alcuni bagni di ristoranti e disco, mi sono trovato dei tizi (principalmente Indiani) che, sotto mancia, dal lavandino, ti spruzzavano il sapone liquido sulle mani e alla fine ti porgevano le salviette. La Londra tecnologica. Son cose.

  27. personalitaconfusa

    Personalmente mi mette molta ansia lo sciacquone automatico, quello che dovrebbe partire all’apertura delle porte della toilette garantendo così un notevole standard di igiene. Il guaio è che invece parte quando decide lui:ed è purtroppo di carattere dispettoso.

  28. Neftali

    grazie a tutti dei contributi, son cose:)

    alessandra: per l’autordadio ci sto, ma niente permuta:) pago in contanti.

  29. personalitaconfusa

    Il camionista ubriaco non era inglese. Era rumeno. E soprattutto, con l’asciugamano a rotoli non è le mani, che si è asciugato

  30. Effe

    Surreale decalogo trovato nella toilette di un pub inglese. Traduco direttamente in italiano

    1) Non entrare in più di 15 persone in questo locale.

    2) Per coprire eventuali rumori si consiglia di cantare ad alta voce o fischiettare.

    3) Svuotarsi lentamente per evitare ingorghi (traduzione letterale!)

    4) In caso di allagamento, non fatevi prendere dal panico, un salvagente è sotto il sedile.

    5) Se finisce la carta igienica, usate la fantasia ma attenzione all’igiene

    6) Nonostante le ridotte dimensioni, questo è uno spazzolone, non uno spazzolino. Attenzione.

    7) Se proprio dovete scrivere sulle pareti, attenzione all’ortografia.

    8) Ed evitate il turpiloquio, cazzo.

    9) La cordicella da tirare non è lo sciacquone, è l’allarme in caso di malore.

    10) Tanto comunque non verrà nessuno.

  31. utente anonimo

    E mica è colpa mia! Prendetevela col camionista rumeno, che diamine

  32. sphera

    X§, ti amavo ma dal commento sulla saponetta ho capito che sei troppo vecchio per me ( io 29), oppure ho girato troppo poco il mondo…..

    aggiungo il mio incubo peggiore: gli spray di deodorante temporizzati, che ogni 10 minuti sparano un’orrida nuvoletta tossica e per di più sono sempre troppo n basso… ( please, non chiederti come ho fatto a calcolare la media della programmazione temporale di vari spray…)

    vera

  33. personalitaconfusa

    un po’ di pubblicità… ieri sera son rimasto lesso al “bounty” via LULLI, zona LORETO… al bagno degli uomini cartello sulla parete:

    “Non scrivete sui muri, pensate piuttosto a cosa avete in mano… è il vostro futuro!!”

    mitico. ma…

    ovviamente le pareti erano piene di commenti!

    ovviamente ho aggiunto il mio, faticando a trovare un dieci cm liberi!

  34. giarina

    x vera: l’apparenza inganna, 3 o 4 anni di differenza, che saranno mai, suvvia.

  35. lasgrigua

    grazie a tutti.

    in un quarto d’ora ho visitato il mondo

  36. ilTigro

    Il fatto che non venga citata la carta igienica mi fa pensare di non essere la sola a portare in borsa un utile pacchetto di fazzoletti di carta.ma attenzione a quelli al mentolo!!!!

  37. ilTigro

    Immagino sia inutile dirle che questo post è stato postato nel blog sbagliato…

  38. utente anonimo

    Cara Sphera, forse eri da Bimbi? Il bagno l’ho commentato nel mio blog, ovviamente.

  39. utente anonimo

    a parigi, in un bar vicino al louvre, la maniglia del bagno era dotata di un dispositivo che ti peretteva di entrare previo inserimento di 20 centesimi. Fortuna che la solidarietà femminile, suggeriva ad ogni donna che usciva di tenere la porta aperta perchè ne entrasse un’altra… 20 centesimi!!! bef

  40. sphera

    Altra caratteristica, utile per la catalogazione del cosmo:

    si considerino le dimensioni dei locali adibiti a servizi igenici rapportate all’apertura della porta!

    In molti posti la porta si apre verso l’interno e, appena raggiunto un angolo di 45 gradi con la parete cozza contro la tazza del water… Per uscire, il malcapitato fruitore, è costretto ad infilarsi tra tazza e parete, venendo a contatto con zone che sono costantemente allagate da minzioni altrui!

    Se teniamo in considerazione anche l’eventualità che questa tipologia di bagni sia sita in locali quali pub ed affini, la difficoltà di uscirne, dopo aver espletato, aumenta in maniera proporzionale con l’orario e con la quantità di alcol assunta!

  41. occhivispi

    Tigro, no, ero in un ristorante arabeggiante di cui non riesco a ricordare il nome. Mi ricordo che ci si fumava il narghilè, anche. (Anonimo, a proposito delle dimensioni: quando, come accade spesso, la serratura non si chiude il fatto che siano molto ridotte viene utile per riuscire a tenere con una mano o un piede la porta bloccata)

  42. utente anonimo

    Non hai sbagliato bagno, vero ?

  43. utente anonimo

    I bagni della mia università sono sempre molto puliti, c’è sempre la carta igienica, il sapone liquido, il contenitore per gli assorbenti femminili…niente scritte volgari tipo “il prof. di tributario è gay” e simili. E’ un piacere farci la pipì. Son cose.

  44. utente anonimo

    Sono sempre io. Mi correggo. Il bagno del Dipartimento è uno chifo. Se provi a fare qualcosa di più consistente di un filino di pipì rimane tutto in bella vista anche dopo che tiri lo sciacquone. Un imbarazzo se c’è fuori qualcuno che aspetta il suo turno. E’ una cosa pure questa.

  45. utente anonimo

    Sono quello delle dimensioni del bagno.

    Maledetto splinder… vabbè!

    Si, è vero, è pratico mingere con la schiena appoggiata alla porta! Già più fastidioso strisciare con lo stinco sulla tazza umida quando devi agire sulla porta!. Soprattutto d’estate!

    byron.iobloggo

  46. utente anonimo

    Anche nella mia universita’ c’e’ solo l’asciugamani a rotolo. Purtroppo sono in Olanda e l’apparecchio ad aria sarebbe comodissimo per asciugarsi i capelli dopo la pioggia, ma sembra che qui non sia mai stato di moda.

    Chiara

  47. dezani

    mi ricordo che nel bagno della mia università era scritta un’ animatissima discussione , che si sviluppava lungo le quattro pareti, sulla verginità prima del marimonio…..

    molte dichiaravano di averla ceduta all’assistente di penale…………mi sento di botto vecchia anche io, X§……

    vera

  48. utente anonimo

    Ad Amsterdam sono entrata nel pulito bagno di un museo. Si presentava benissimo ed era anche vuoto. “Niente fila, fantastico” – ho pensato mentre già sbottonavo i jeans – ma poi mi sono accorta che tutte le porte delle “cabine cesso” erano di vetro, praticamente trasparenti. Agghiacciante, anche perché sentivo di non reggere più la pipì pazzesca trattenuta per tutta la visita al museo. Per rendere scuri i vetri bastava inserire una moneta da 50 centesimi, che ovviamente non avevo con me…

    Cosa fare? La pipì era traboccante e in quel momento non c’era nessuno… Si, l’ho fatta lì, alla luce del sole…ma l’ho fatta gratis!

  49. kiarablog

    Eh, il nastro di Moebius: una volta ne ho fabbricato uno con la carta igenica e il Vinavil.

  50. utente anonimo

    a domani sig.re Personalità Confusa;-)

  51. Birba

    Per Chickcorea: non solo quello della cacca non pulisce il water, ma, uscendo e avvistando un nuovo “avventore”, millanta pure indifferenza, magari annunciando a stampatello “MAMMA CHE PUZZA IN QUESTO BAGNO”, così da autoescludersi, secondo lui/lei (ma autoaccusandosi, in realtà).

  52. reginadelsole

    a me è capitato di tutto nelle toilette dei locali, la più seria è hanno tentato di violentarmi (davvero!), la più divertente che con la mia forza bruta (quasi inutile nel primo caso) mi sono tirata addosso il rotolo dell’asciugamani con tutto il contenitore. risultato: ora nel bagno ci vado sempre con la guardia del corpo…

  53. reginadelsole

    A torino oggi. dopo aver visto in faccia confusione nitida sulla tua pelata, sono rimasta rac
    Gettarlo ad un asciugamano ad aria come icona dell’ennesimo uovo andato a male,..ma un po’ mi ero affezionata

  54. zach

    Oggi, a torino, dopo aver constatato la confusione nitida della tua pelata, in una tappa al bagno obbligata, sono rimasta raccolta e aggulpata:

    _Cosa fare del mio solo poco usato assorbente degno di nonna papera?-

    Gettarlo agli asciugamani ad aria, come icona dell’ennesimo uovo andato a male,

    ma mi ero affezionata

  55. IRI

    ti sei scordato dell’unico cessroom libero nell’arco di ore, ed ello, lo sfrontato, ha sempre la maniglia rotta. e c’è sempre la stronza di signora che non ha idea di cosa voglia dire bussare.

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