ARGOMENTI DI CONVERSAZIONE CON ELETTRICISTI

L’altro giorno, mentre l’elettricista in bagno cercava di ripararmi il boiler dell’acqua calda ed io invece me ne stavo in panciolle a leggere il giornale sul divano, ho maturato questa arguta riflessione: non si mai cosa dirgli, ad un elettricista.
Nè ad un idraulico, o a un tecnico della lavastoviglie.
Pensavo: c’è questo sconosciuto in casa mia, traffica con le cose mie, nel mio cesso. Non è gentile ignorarlo. Dovremo pur conversare di qualcosa!  Tanto più che l’onesto lavoratore sta faticando per me.

Mi sentivo un po’ in colpa, perciò l’ho raggiunto e ho tentato di imbastire un dialogo di circostanza. Innanzitutto, mi sono scusato del disordine in cui aveva trovato l’appartamento. Lui ha risposto di non preoccuparmi, poi è subito piombato di nuovo nel silenzio operoso. La chiacchierata languiva, ma l’omino sembrava stanco e sudato e dunque gli ho chiesto se per caso avesse avuto bisogno di un qualche aiuto da parte mia. Lui ha ringraziato aggiungendo che no, avrebbe fatto da solo.

Allora gli ho domandato se avesse voluto ristorarsi con un bicchier d’acqua. Lui ha grugnito un no grazie. Quindi gli offerto, nell’ordine, un caffè, una spremuta d’arancia, una birra, del tè freddo, una grappa, un succo di frutta all’ananas, della lemonsoda e un po’ di vino. A tutte queste offerte ha risposto in sequenza con una serie di altri no grazie, sempre più meccanici. Gli ho domandato se era proprio sicuro di non volere proprio nulla e lui mi ha replicato che sì, era sicuro. Sicuro sicuro sicuro?, gli ho detto io. E lui ha risposto che sì, ne era sicurissimo. L’ho invitato a non fare complimenti ma lui mi ha tranquillizzato: non ne faceva affatto.

A questo punto mi sono offerto di alleviare il suo lavoro con della musica o con la lettura delle notizie da un quotidiano. E qui il manovale, sfinito, ha abbandonato i ferri, ha taciuto per qualche secondo e poi mi ha detto se per piacere potevo lasciarlo finire in pace.
Così, mi sono arreso, tornando a sprofondare nel divano.
E’ difficile conversare con un elettricista.

65 Comments
  1. melpunk66

    non ci sono più gli elettricisti di una volta…

    saluti

  2. lifeo81

    …eh pensano soltanto a lavorare… difficile distrarli

  3. Petarda

    in effetti. sto pensando che presto avrò per casa sia l’elettricista (per riparare il ventilatore da soffitto) che il tecnico della lavastoviglie. per fortuna la lavatrice ha ripreso a funzionare: trattavasi, banalmente, della fuoriuscita della spina dalla sua sede naturale. per molti anni, l’unico ricordo di un tecnico gioviale che non disdegnava caffé, spaghetti e prestiti di raccolte di lupo alberto in edizione cartonata è stato legato a un giovane e intraprendente idraulico; o, meglio, tubista. comparso, qualche tempo dopo l’interruzione dei nostri rapporti (a causa del suo pessimo carattere, oltre che a un modo del tutto approssimativo di effettuare le riparazioni), sulle cronache cittadine in quanto autore di un efferato omicidio, in seguito al quale, con la carta di credito della vittima, si era regalato un giubbotto in pelle. dagli articoli in questione si evinceva altresì che il pericoloso soggetto non era mai stato idraulico. la mia raccolta di lupo alberto risulta ancora in suo possesso. magari ci scrivo un post.

  4. utente anonimo

    A me è accaduto più o meno lo stesso con l’omino della Telecom. :/

    Sono tornato al mio romanzo e l’ho lasciato lavorare in pace.

    Sor Succo

  5. utente anonimo

    Solitudine….?

    Duke

  6. marinamaris

    hahahaha povero elettricista….! io sono più fortunata di te… il mio elettricista è la copia “sputata” di un comico di zelig di cui non ricordo il nome… quello che fa le parole crociate e che ha fatto anche la serie “belli dentro”…. insomma una sorta di asterix ignorante!

  7. IDRAULICO: bisogna accoglierlo con un sorriso, accompagnarlo dove deve fare la riparazione, chiedergli se ha bisogno di qualcosa e poi, se ti risponde di no, dirgli “per qualsiasi cosa sono di là, mi chiami”; oppure fornirgli con solerzia quel che ti dice che gli occorre: uno straccio, una bacinella, della carta di giornale, la scaletta(quel che serve a seconda della circo-STANZA) ….poi ogni tanto si passa con non- chalance e si sbircia quel che sta facendo…se anche lui butta l’occhio si dice qualcosa sul tempo; se risponde volentieri ecco là che parte un po’ di conversazione, se nicchia si torna da dove si è venuti (ripetendo poi le puntatite a intervalli regolari) e solo alla fine, posto che non sia un lavoraccio lungo e che non entri in casa già grondante sudore, gli si chiede “posso offrirle qualcosa da bere?” (senza “buon uomo” alla fine)…

    E ringraziare il cielo che venga!

    Come se lo si pagasse poco all’ora…

  8. utente anonimo

    questo è un caso per La Reine Paresseuse

    alpeggiononc’èmaifine

  9. aresti

    anche io con il mio ex lavoro entravo a casa della gente…non c’è nulla di peggio che avere in mezzo ai piedi gente che ti vuole aiutare o altro…

  10. soundbank

    bisognerebbe che fossero stranieri da poco immigrati – così da non avere nemmeno la possibilità linguistica di disturbarli.

    ma se son boni invece? che si fa?

  11. utente anonimo

    Ieri, per dire, ho aggiustato boiler in 13 appartamenti diversi. Mi hanno offerto: 18 volte un bicchiere d’acqua (c’è chi insiste), 8 volte un caffè, cocacola e birra a non finire. Molti ‘mi’ hanno acceso la musica, il telegiornale praticamente tutti. Molti vogliono aiutarmi, ma hanno appena finito di dire che non ci capiscono niente di elettricità, giusto cambiare la lampadina, e allora che mano mi dai, scusa. Mai uno che abbia un argomento di conversazione originale. Ma non avete idea di quante volte devo dire di no, eccheccazzo non sono mica un cammello: 18 bicchieri d’acqua? o un ubriacone! E non posso passare il giorno a conversare amabilmente, devo anche lavorare, io. E poi dite che ci pagate troppo!

  12. utente anonimo

    è perché sei un maschio: per noi diversamente maschi (comunemente chiamati femmine), gli argomenti li trovano sempre!

    🙂

    antonella

  13. dudcheque

    il mio elettricista si fece aiutare:

    “vada nell’altra stanza e prenda in mano un filo dalla presa. fatto?”

    “si ho fatto”

    “di che colore è?”

    “blu”

    “c’è corrente?”

    “no. non mi sembra.”

    “bene. allora non tocchi l’altro se no prende la scossa”

    ho capito che non voleva aiuto.

  14. Franfiorini

    Confuso: mandami di corsa l’elettricista che io son senza lampadari (ancora).

  15. CarolineH.

    A me invece succede il contrario.

    Elettricisti, fabbri, falegnami o idraulici hanno sempre qualcosa da chiedermi: “Non è che ha un cacciavite?” Ma dico fa parte del tuo lavoro portarti dietro un cacciavite o no? E allora su a cercare il cacciavite. “Non è che ha una prolunga?” e via di seguito.

  16. ellea

    Io ho trovato l’idraulico della mia vita.Un omone puntuale come un orologio svizzero e nemmeno troppo caro.Venne una volta con un muratore perchè il lavoro lo richiedeva, e sghignazzavano all’inverosimile, e si prendevano in giro e scherzavano che quasi quasi mi sentivo di troppo. Poi attaccarono bottone pure con me,raccontandomi barzellette,aneddoti sul loro lavoro, raccontandomi delle loro passioni e in particolare per l’opera lirica e l’operetta. E volevano sapere cosa ne pensavo, se sapevo cantare, se per caso avessi voluto intonargli “vola colomba bianca vola” così giusto per avere un’idea.

    Ovviamente non cantai, epperbacco!

  17. Effe

    Creda, le è andata anche bene.

    Non s’arrischi a farlo con i muratori.

    Una volta provai, durante i lavori in casa, a chiedere “Vuole per caso un…”

    Non feci in tempo a finire la frase, che già mi aveva riempito la boca con una generosa cazzuolata di cemento a presa rapida e murato vivo nel sottoscala.

    Ora sto scrivendo da lì, per dire.

  18. utente anonimo

    Con gli elettricisti come le altre categorie di lavoratori in proprio abituati a fare e a stare da soli mi sento subito a mio agio. Quando viene il tizio a farmi la manutenzione alla caldaia praticamente non ci parliamo. Ci facciamo dei segni con la testa e se c’è qualcosa di diverso dalla solita pulitina dei tubi, basta un cenno. Le mie conversazioni preferite. La Regina Pigra Paresseuse

  19. walkaway

    io invece credo di aver beccato l’unico “tassinaro” romano taciturno.

    pessima esperienza.

  20. DevilsTrainers

    oltre che farti derubare vuoi anche intrattenerli amabilmente?!

    ma perché non paghi qualche professionista per farti frustare a sangue allora?!

    🙂

    Peter

  21. videogirl

    Il vantaggio di abitare una paese: il mio idraulico faceva solfeggio con me quando eravamo ragazzini e ora suona la chitarra nel gruppo del mio primo fidanzato. Ha anche suonato alla mia festa di laurea. Un sacco simpatico insomma.

  22. stone

    forse era timido (e la timidezza è una forma di maleducazione come dice Paolo Villaggio)

  23. diamonds

    Paolo Conte offre l’intelligenza degli elettricisti.Me lo sta dicendo proprio mò

  24. utente anonimo

    Meglio una conversazione nulla con un idraulico che una conversazione sul nulla dal barbiere…

    in entrambe i casi, comunque, una noia…

  25. carlitos_rojos

    C’è di peggio: quello che è capitato a me, per esempio. Con “l’antennista” ho cominciato con l’offrigli una birretta…è finita che si è fermato a cena, e il conto mica me l’ha abbuonato!

    Carlos

  26. utente anonimo

    anche coi poliziotti è difficile trovare argomenti di conversazione.

  27. Pasionaria

    al’elettricista va offerto solo un caffè poi è meglio defilarsi. Da “fenomenolegia dell’elettricista”.

  28. utente anonimo

    personalità… mi sembri perpluto…

  29. utente anonimo

    no, è una cosa a vantaggio del cane di topolino

    alpeggiononc’èmaifine

  30. Franfiorini

    È grave se ieri ho trovato e sperimentato degli argomenti di conversazione col sovracitato operaio?

  31. Tuatara

    Adotta anche tu un elettricista salvandolo dalla sua opprimente attività sempre a contatto con clienti pedanti e fastidiosi carichi capacitivi della rete enel.

  32. bleusouris

    Sarà pure gentilezza, ma da buon genovese speravi di corrompere l’elettricista per uno sconto…ammettilo! 🙂

  33. stone

    il mio è molto simpatico…ha la voce un pò strana ma è simpatico

  34. tremori

    Ah, quindi sei tu il rompicoglioni dell’altro giorno… io pensavo ci godessi a non farmi arrivare puntuale agli altri appuntamenti, invece sembrerebbe che lo facessi senza dolo, anzi… beh, cmq, sappi che se potessi, col cavolo che verrei a visitare i cessi altrui, me ne starei in panciolle nel mio, immerso della Jacuzzi e se smettesse di funzionare chiamerei idraulico, elettricista e muratore e mentre sudano me ne starei in panciolle dinanzi ad un 42 pollici LCD… e poi, invece di scusarti per il disordine, sai che deve venire l’idraulico, METTI ORDINE! Cmq, sappi che non me ne può fregar di meno dell’ordine dei cessi altrui… non me ne frega nemmeno del mio! Per inciso: sono astemio, allergico alle arance, al tè, all’ananas e al limone… al caffè no, però mi fa cagare e non solo metaforicamente… e poi pensi che avrei usato il tuo disordinatissimo cesso? No grazie!

  35. utente anonimo

    sono stata via x un po’ ed ero in crisi di astinenza

    che bello rileggerti!!!!!!

    :-)))

    paolaGi

  36. spad

    con un elettricista devi parlare di cose elettriche.. lampadine, playstation, elettroshock.. cose così..

  37. brule

    Secondo me,se tu gli avessi offerto qualcosa di più stuzzicante ,tipo un torzillo o un ciubanga adesso era lì con te a farsi la doccia:)=

  38. utente anonimo

    hth

  39. Abboriggeno

    e’ vero il discorso della difficolta’ di conversazione. e’ buffo.

    ma sul “Tanto più che l’onesto lavoratore sta faticando per me” avrei decisamente da ridire.

    Sia sull’ONESTO che sul PER ME…e qualche volta anche sul FATICANDO.

    non mi dica che non le e’ mai capitato, che so, di dover pagare 50 euro (piu’ altrettanto di chiamata) un idraulico per 20 minuti spesi a far finta di non capire che il problema e’ un tubo, e 2 minuti spesi a stringere il tubo. perbacco!

    qualcuno si ricorda i famosi servizi delle iene??

  40. Mholden

    Lei, Personalità, è un genio. Da anni auspico una sua apparizione nel mondo dei libri 🙂

  41. Mholden

    Cioè, insomma, nel dorato mondo dell’editoria (e senza pseudonimo: anche se era bellissima la sua presenza ne “La notte dei blogger”, occultata dietro un nick per paura di licenziamento)

  42. utente anonimo

    ma, scusa, non ti è mai capitata

    la stessa cosa con ‘le lavoratrici domestiche’? pure quella è una bella puntata.Sono anni che una lava le tue mutande, quelle che non vanno in lavatrice. Lei, mettiamo, si chiama Gloria. Siete (siamo) intime/i, ormai (per via delle mutande). Ma tu (io) non sopporti che ella sfaccendi mentre tu (io) me ne sto in panciolle. (che poi è tutto da vedersi, sto’ stare in panciolle). E ogni volta ti inventi un’altra domanda curiosa ( i perchè li sai, inutile starli a dire) Difficile l’Occidente, caro mio (per favore per favore: non ho nessuna intenzione di paragonare le nostre ad altre sofferenze) piccolo ciao, Scarlett

  43. Mholden

    Che palle ‘sti editori. Ci combatto quotidianamente.

  44. Abboriggeno

    che poi io ho un’idiosicrasia per il nome “collaboratrice domestica”. Ma che cazzo vuol dire?

    Se vado a farmi sistemare la macchina dal meccanico mica lo chiamo collaboratore automobilistico…

  45. utente anonimo

    c’avrei giurato che mi facevi passare per una signoretta…e no, non mi va di attaccare la lagna di quanto lavoro io e di quanto poche ore mi possa permettere di pagarle.

    A lei, alla lavoratrice domestica. Mai chiamata collaboratrice e pure colf mi sta fortemente sulle palle, yours sincerously Scarlett

  46. utente anonimo

    Ci vuol altro, mon chere amie.

    Je vous pardonne, soulment par cette fois, vous entendiez bien?

    Tous Scharlottine, baisin amoreux!

  47. robinik

    L’unico diaologo che ho avuto è stato questo:

    “Fanno 100 euri senza fattura”

    “Mico***i”

    E’ difficile parlare con un elettricista.

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