Di quando ero bambino e la domenica i nonni mi portavano alla messa

Mi ricordo di quando ero bambino e la domenica i nonni mi portavano alla messa. Consideravo la messa un passatempo davvero noioso, non capivo perchè bisognasse trascorrere tante ore seduti e zitti ad ascoltare quel tipo vestito tutto colorato. Però sembrava obbligatorio andarci, come se lo avesse deciso qualcuno molto ma molto più importante dei nonni e anche del tizio colorato, e quindi mi adeguavo senza protestare.

Alla messa si arrivava sempre un po’ in ritardo, mai prima dell’inizio. Su questo anche i nonni erano indulgenti, forse anche loro pensavano che la messa fosse poco divertente e quindi cinque o dieci minuti di noia in meno potevano starci. All’ingresso c’era un bacinella di marmo con dentro l’Acqua Magica: bastava bagnarci le mani per esser più fortunati per tutta la settimana.

Ci si sedeva sopra delle panchine, e il tizio vestito strano era già lì in piedi a parlare, e tutti gli rispondevano in coro, come se sapessero a memoria cosa dire. Poi lui leggeva le lettere dei Santi, tipo la lettera di San Paolo ai Romani, e io pensavo ma come faceva San Paolo a scrivere una lettera a tutti i romani, cosa ci scriveva sulla busta? Quale indirizzo? Ai Romani – Roma, Italia? E come potevano leggerla, i romani, tutti assieme? E allora anche io volevo scrivere lettere alle nazioni, ad esempio una bella lettera ai pugliesi, ciao pugliesi come state vi saluto, e questo lo dicevi a tua nonna che a bassa voce ti rispondeva taci siamo in chiesa.

Poi quel signore con la gonna lunga e colorata leggeva le storie di Gesù, che erano la cosa più comprensibile tra tutte quelle che leggeva. Le avventure di Gesù erano scritte anche su un foglietto, una specie di giornalino a quattro pagine che riportava il testo di quasi tutta la messa, così anche tu potevi sapere cosa dire (e misurare quanto mancava alla termine della funzione).

Dopo le avventure di Gesù, il signore con la gonna faceva un suo discorso, come se volesse spiegarci qualcosa, solo che nemmeno del suo discorso si capiva niente o quasi niente, però tutti lo stavano a sentire muti, nessuno osava alzarsi per dirgli ma guardi che non abbiamo capito una mazza, non potrebbe spiegarci bene cosa dobbiamo fare a questo mondo?

Finito il discorsetto, il tizio vestito male riprendeva a recitare la parte come un attore del cinema o del teatro. Ai suoi gesti, in certi momenti bisognava alzarsi, in altri di nuovo sedersi o ripetere le sue parole.

C’era anche una vecchietta, che doveva essere l’aiutante del signore colorato: infatti costei stava tutto il giorno in chiesa, anche quando non c’era la messa, ad accendere le candele e a comandare le altre vecchine – chissà cosa pensava suo marito che lei non era mai a casa ma passava tutto il giorno in chiesa. Forse un marito non lo aveva.
Durante la messa, la vecchietta onnipresente passava severa tra le panche con un sacchetto e senza dire una parola te lo porgeva come se volesse dei soldi, e difatti tutti frugavano nel portafogli e poi davano delle monete alla signora, che però non ringraziava nemmeno.

Dopo, altre parole, alcune persino cantate, altre sembravano poesie però senza le rime. Succedevano anche cose strane. Ad esempio, a un certo punto, all’improvviso bisognava darsi la mano. Tutti dovevano stringersi le mani, anche tra sconosciuti che poi uscivano dalla chiesa e non si salutavano nemmeno però in quel momento lì si davano la mano come se fossero amici e invece non si erano mai visti in vita loro.

Ma questa cosa delle mani era anche un segnale: significava che non mancava molto alla fine, ancora cinque minuti, più o meno. A un certo punto il tizio con la gonna diceva altre poesiole su Gesù che mangia con i suoi amici, ma lo faceva con tono sempre più drammatico, e alcuni si inginocchiavano e tenevano la faccia nei palmi, tristissimi. Io non ci riuscivo, e allora mi guardavo per terra la punta dei piedi, fingendo aria colpevole a imitazione dei grandi. Ma colpevole di cosa? Boh.

La vera conclusione era quando tutti si disponevano in fila davanti al signore colorato e lui con le dita gli infilava in bocca una specie di pastiglia di mollica di pane però più sottile. La nonna diceva che non si doveva assaggiarla o masticarla ma deglutirla senza usare i denti, altrimenti era peccato. Anche in questa circostanza bisognava rimanere seri e non ridere.

Dopo il gioco della pastiglia di pane, tutti divenivano più allegri. La signora anziana, quella dei soldi, saliva sul palchetto e leggeva gli avvisi, che erano annunci del genere il rosario di mercoledì sera è spostato dalle 17 alle 19 perchè prima c’è il funerale del signor Luigino e quindi la chiesa è occupata. Intanto quello colorato stava di spalle e puliva un bicchiere da cui aveva bevuto del vino. Allora tornava al microfono e, finalmente, ci dava il permesso di uscire e tornarcene a casa.

93 Comments
  1. utente anonimo

    MA UFFA MI SONO STUFATA DI AMARTI ogni volta!!!
    E allora, ti eleggo a mio maestro di vita. 🙂

  2. utente anonimo

    ‘dopo il gioco della pastiglia di pane, tutti divenivano più allegri…’ sto rivalutando il mio ateismo

  3. Musicanova

    ‘dopo il gioco della pastiglia di pane, tutti divenivano più allegri…’ sto rivalutando il mio ateismo avevo dimenticato l’ind!

  4. utente anonimo

    ma io ho sempre rosicato perche’ il prete poteva masticare l’ostia… bah perche’ lui si? che ha un’ostia gigante? di marmo?
    bah!

    Cmq… un simpatico episodio:
    mi trovavo in chiesa ai tempi del ” sono una brava bambina che va in chiesa e credo in un dio che non sono io” con il mio fratellino.. eravamo seduti e prima del “scambiatevi un segno di pace” ( che poi chi dice che darsi la mano è un segno di pace? °_° ) vedo una che starnutisce e si copre con la mano la bocca e il naso, allontana la mano e se la guarda piena di muco e quant’altro aveva nel naso.. tutti erano intenti a guardare don prete, ma io avevo assistito a questa scena, io fortunata. Ho preso mio fratello e gli ho detto ” corri scappiamo via…” e me ne sono andata…
    chissa’ la ragazza mocciolosa a chi avra’ dato il suo segno di pace *_*

    Poi sono diventata dio

  5. utente anonimo

    vorrei ringraziarLa, cara Personalità: tanto per cominciare ha scritto di sabato, in mezzo a questo fine settimana luuungo lunghissimo, e già questo non è poco; e poi il post è grande. davvero.

    simo

  6. diamonds

    parafrasando buckoswki si può affermare che certi pretarielli “pensano che la noia sia un arte” (e” la noia è una congiura”,come lucio sapeva benissimo)

  7. lindascotti

    il tipo con il vestito colorato e la pastiglia di pane mi sono piaciuti un bel po’. 🙂
    molto bello questo post!

  8. socinthecity

    molto molto carino questo post.. idem dicasi per il blog tutto.

  9. Franfiorini

    Ma uno dei redattori del blog, il sig. Papa, che ne pensa dell’argomento? 🙂

  10. LaLimpia

    …tenero! 🙂

    A me piaceva guardare l’angelo moro e ricciuto che occhieggiava dall’oblò a trompe-l’oeil della chiesina rococò dove andavo a messa la domenica sera con la mamma.

  11. brullonulla

    post divertente. ma da piccolo eri ben ottuso,o andavi a delle messe del cazzo. io sono un ateo totale, però santocielo mi ricordo bene quando andavo a messa da piccolo. nonostante lo squallore oratoriale ogni messa presentava punti di drammaticità e inquietudine davvero notevoli. un tizio che beve il sangue di cristo! senza contare il mio parroco che tuonava contro l’illuminismo, vituperio delle genti.

  12. _Maxime_

    Anch’io ricordo quando mia nonna mi costringeva ad andare a messa insieme a lei. Mi sembrava una specie di ospizio perchè quando andavo con lei, di bambini nemmeno l’ombra. Non capivo nulla di quello che succedeva lì dentro, ma quando qualche vecchietta mi guardava io muovevo le labbra facendo finta di conoscere perfettamente ciò che tutti stavano recitando in coro. Che cosa non si faceva per un’extra alla paghetta.

  13. marinamaris

    io ridevo per tutta la durata della messa, però ci andavo volentieri perché c’erano gli amici e mi piaceva il parroco giovane….però a dodici anni ho smesso di credere in dio e ho iniziato a credere in david bowie….

  14. utente anonimo

    Ricordo che per anni quando si recitava “Osanna nell’alto dei cieli”, mi aspettavo che il signore con la gonna colorata venisse a prendere mia zia, Rosanna, e l’appendesse al soffito con delle corde…
    Cosa che regolarmente non accadeva. Un motivo in piu’ per uscire dalla chiesa contenta…

  15. mu

    confu, come sta nonno? tuttappòst?

  16. utente anonimo

    io mi ricordo che con gli amici andavamo a messa solo a Natale, per aspettare quel momento di religioso silenzio in cui il prete diceva “È veramente cosa buona e giusta…” per ripeterlo tutti assieme ad alta voce.

    poi una volta dei simpatici buontemponi avevano incatenato le porte della chiesa, chiudendo dentro tutti i fedeli alla messa di mezzanotte. uno di loro batteva alla porta urlando “APRITEEE!! SONO GESU CRISTOOOO!!”.
    io quei buontemponi non li conoscevo mica, eh…

    bei tempi.
    Amen.

  17. virgo960

    Dapprima ho riso per la descrizione. Poi come anticlericale praticante. Infine perchè da piccolo anche io.

    Complimentazioni gratulate…

  18. personalitaconfusa

    ..e tanti anni fa si doveva portare una veletta sul capo e ci si doveva dividere tra maschi e femmine, i primi a sinistra, le seconde a destra e si cercava di mettersi in parallelo con la fila del maschietto che ti piaceva per poterlo sbirciare con la coda dell’occhio e con il timore che quello con la gonna se ne potesse accorgere e farti sentire in colpa..
    Al mio paese c’era poi un prete che smetteva la messa quando ti beccava in una situazione non consona alla funzione e davanti a tutti ti riprendeva facendoti vergognare..
    Complimenti per il post, mi hai fatto ricordare cose assurde!!

  19. mu

    (le care grazie a tutti degli immeritati consensi – e poi:)
    kAMIGRAPHIX/LILA: va bene, amiamoci.
    SIMO: prego (nel senso di risposta al tuo grazie) 🙂
    LONGAILAND: bel nickname, complimenti a te.
    FRAN: egli è d’accordo: pure lui dorme, durante la messa.
    MU: non direi. E’ defunto nel ’99.

  20. Alma..

    a Genova Staglieno, per la precisione.

  21. caro Confuso, sai sempre far sorridere con un tocco speciale. (banale scriverti dei complimenti, forse, ma mi viene così) Buona domenica

  22. …però lì in chiesa la fantasia volava…e poi si osservavano scrupolosamente tutte le persone (io almeno lo facevo) e notavi un sacco di cose; era un momento in cui stavi in compagnia di te stesso in una maniera non libera, e questo aveva comunque un suo fascino, anche se poi da adolescente te ne vuoi liberare assolutamente, desideroso come sei di affermare la tua persona.
    buono l’odore di incenso…e il pissi-pissi del rosario delle pie donne, prima che cominciasse la messa vera e propria.
    a me la messa dava un senso di quiete,comunque.
    e “a dottrina” nel pomeriggio ci andavi mai?? ragazzini da una parte, ragazzine da un’altra, sguardi alla dante e beatrice e poi…se scoppiava la ridarella…non si riusciva più a farla smettere!!!…

  23. utente anonimo

    Ah, e poi le cantate!!!…a me piaceva molto cantare le canzoni di chiesa! c’eran certe persone che partivano con la doppia voce…un impegno pazzesco,profuso con passione quasi ..liberatoria! :-))

  24. marinamaris

    mi ricordo che da piccolo, e sono andato avanti così per quasi un anno, ogni volta che il prete alla comunione mi dava la particola e diceva ‘Il corpo di Cristo’ io rispondevo ‘ A me!’.

  25. bleusouris

    sto iniziando a pensare di acquistare il libro del confuso…..
    ma sono ancora un pò confusa…adesso ci penso bene…come minimo se mi disconfuso e acquisto il libro voglio l’autografo con la foto confusa e con una dedica confusa!

  26. MasterAndDisaster

    Non ho mai frequentato le chiese da credente, temo di aver perso l’esperienza descritta in questa divertente “Messa in scena”… 🙂

  27. MasterAndDisaster

    Lo so, Sig. Confuso, non c’entra nulla, ma io le devo dire: il tuo racconto su “La Notte dei Blogger” mi è proprio piaciuto! Ciao MAD

  28. utente anonimo

    Commento più serio: anche io mi sentivo un poco così da piccola, e anche fino a qualche anno fa! ciao MAD

  29. BELYNDA

    w il Confuso bambino, manina nella mano della nonna, intento ad ascoltare le avventure di Gesù Bambino!
    Paolagi

  30. un_nik_vale_l_altro

    Lo ammetto, mi sono rivista bambina, in quelle piovose domeniche, dover mettere le scarpe nuove della festa, strette e lucide. Il vestito della festa, i codini, il cappotto quello bello. Anche io mi sentivo in obbligo, ho smesso di andarci quando sono diventata maggiorenne…

  31. Centenia

    finalmente so quello che non avevo mai osato chiedere.
    mi spiegheresti, quando hai tempo, la storia del figliol prodigo? e dell’altro il non-prodigo?
    proprio bello il tuo racconto,
    ciao marianne

  32. frankkie

    Sei sempre un mito…Ehm…Visto che Kamigraphix ha smesso di amarti, posso farlo io!?:D

  33. naima2

    io che a messa ci vado ancora ora capisco cosa pensa mia nipote quando le dico… vieni a messa con la zia? non glielo dirò mai più. anche se poi, a ben vedere, i risultati della costrizione sono divertenti e salutari!! complimenti, hai sempre questo modo così alternativo di vedere le cose… baci, frank
    p.s. avverto claudia che ami un’altra?

  34. utente anonimo

    Bella la messa vista dalla parte dei bambini!
    Mi hai anche dato delle ottime idee su come scrivere dei post vagamente collettivi.
    Buona spaltung, personalità confusa! Ti linko, come futuro paziente

  35. utente anonimo

    CAZZO, sto leggendo il tuo blog dall’inizo alla fine e mi fai ridere !
    Mi vien voglia di lavorare con te di giorno !

  36. utente anonimo

    Mu, se vai a rileggerti i commenti qui vedrai che non era Zu a scrivere, ma io loggato dal suo computer, come scrivo subito sopra.

    Quella che X§° fosse a Genova a trovare i nonni era una supposizione, l’informazione pervenuta era che fosse a Zena, non come e perchè.

    Per chi non conosce la toponomastica locale, si chiarisce che Staglieno è il cimitero di Genova.

    Come esempio di understatement comunque, questo del Confuso fa il paio con un episodio capitato ann fa ad un’amica, che incontrando il figlio di un’ex ambasciatore a un ricevimrnto , chiedeva notizie con la classica formula, ricevendo come risposta la sequenza (da leggere con forte accento britannico): “Oh, sta bene, grazie.. beh, ecco, non proprio proprio bene.. a dire il vero, è morto.”

    Baci, abbracci e buén dia de los muertos

    Gilgamesh

  37. Magamanola

    Si magari fa pure una scappata a Tubingen, per salutare gli amici…

  38. roses

    Vero! tutto quello che hai scritto, capitato anche a me! Chissà quanti ex bambini ancora perplessi ci sono in giro, allora!!!!

  39. ilTossico

    I bambini dicono sempre la verità. Un bel punto di vista, complimenti. Via il cappello, Cyrano!!

  40. reginadelsole

    Ancor oggi mi domando cosa recitassero sommessamente alcuni miei compagni di classe (8 anni di scuola dalle Orsoline!) inginocchiati dopo aver preso la comunione alla messa (obbligatoria) infrasettimanale: preghiere a raffica? bestemmie? la formazione dell’Italia ’82? io, per non essere da meno, bisbigliavo sillabe inarticolate.

  41. personalitaconfusa

    Sua confusionalita’, ho visto tnte specie animali qui ltra la Patagonia e la Terra del Fuoco e ora so che la posso collocare tra il guanaco e il nandu’…..

  42. LadyK

    NAIMA2: buona spaltung pure a te.
    CENTENIA: certo, fai pure. :).
    GILGA: rieccomi.
    MARIANNE: questo meriterebbe un post a parte. 🙂
    FRANKKIE (p.s.): amo anche lei. love, love, love.
    UOMOAMARE: troppo buona. più che un racconto direi un post. inedito.
    MARINAMARIS: pensaci bene, son soldi.

  43. severine

    Il rito del lavaggio del bicchiere: ho sempre pensato che fosse poco igienico, quello straccio lì!
    Oggi ti meriti proprio dei gran complimenti confusi. 🙂

  44. marinamaris

    The Cemetery Gazette: la copertina di Love Will Tear Us Apart dei Joy Division riporta una foto del cimitero di Staglieno.

  45. personalitaconfusa

    signor confuso si figuri….se ci penso non è per i soldi…i libri li compro sempre volentieri….ci sto pensando perché se non me lo autografa non lo voglio:D!
    voglio autografo con dedica e fotocofusa sua:D!

  46. vouvoltar

    no! voglio la foto del confuso! (sto battendo i piedi per terra strillo e piango!)

  47. utente anonimo

    il tipo col vestito colorato, è proprio vanitoso e col cambiare delle stagioni cambia pure colore.

    grande confuso un post memorabile:)

  48. utente anonimo

    caro Personalità Confusa, ti leggo volentieri perche’ scrivi bene. E’ anche divertente questa tua descrizione. Pero’. Pero’ non mi unisco ai 56 plaudenti perche’ invece io credo che la messa sia qualcosa di diverso da una rappresentazione fatta di rituali che possono sembrare assurdi ai non iniziati. Spesso la colpa e’, evidentemente, un difetto di comunicazione, il senso che non arriva e che non viene spiegato.
    Mi sento un’aliena, in un contesto del genere, nei commenti di un blog, a dire “non è così” ma lo faccio. Io credo che ci sia dell’altro.
    ciao! – Paola

  49. personalitaconfusa

    certo potrebbe andare in una di quelle macchinette automatiche a fare una foto……
    ehm vabbé scherzo!

  50. soniaoranges

    PAOLA: cmq grazie. ognuno vede le cose in maniera diversa, ci mancherebbe altro. 🙂
    LASTANZADEI30..: onoratissimo 🙂

  51. utente anonimo

    tu andavi a catechismo? Io avevo un libro del catechismo molto carino con le storie del vangelo e con gli omini colorati. Però mi sembra di ricordare che fossero tutti senza volto… Probabilmente era quello lo scopo del libro…

  52. personalitaconfusa

    lascio qui l’indirizzo?
    così tutti quelli che passano di qui possono mandarmi qualunque cosa…si accetta soprattutto roba da mangiare!

  53. utente anonimo

    Entravo. Bagnavo le dita nella bacinella e le portavo al petto.

    Destra, sinistra, alto, basso. Basso, alto, sinistra, destra. Boh! Tutte le volte con un segno della croce al contrario.

    Un mistero, come quello di non poter prendere l’ostia perché ancora non avevi fatto la comunione ufficiale.

    Tutti in fila ad aspettare la pastiglia meno che te.

    Le mani che si stringono e tu che ti guardi attorno. Nessuno vuole la tua. Poi un’anima buona e tu che pensi: dai è fatta, ora siamo amici. Poi fuori, ad abbozzare un sorriso a chi poco prima ti ha stretto la mano per vederlo mentre si gira dall’altra parte come se tu non fossi mai esistita.

    Un trauma, ecco che cos’è stata la mia esperienza con la chiesa.

  54. marinamaris

    grazie mille! Ma includerai anche i pugliesi della diaspora come me?

  55. utente anonimo

    ma non saprei …. gli avanzi….con le formichine che ci passeggiano sopra….

  56. marinamaris

    quando ero piccolo han cercato in tutti i modi di convincermi ad andare a messa. ho resistito. poi, m’han fatto venire due maroni, ho ceduto. arrivo, entro, declamo: “Porco *** quanta cazzo di gente”. la sala ha avuto un fremito. da quel giorno ho potuto continuare a dormire fino a tardi tutte le domeniche mattina. hanno smesso, di rompere i maroni.

  57. IYIarco

    ora che mi sono studiata bene i gadgets….voglio oltre al libro autografato e disegnato anche la carta di credito confusa…

  58. utente anonimo

    una volta sono andato in estasi : credo avessi 12 anni: ho fissato il prete e ho visto tutto nero intorno a lui. Poi mi son detto “Che cazzo sto facendo, devo smetterla di autoimpressionarmi” e non sono svenuto

  59. utente anonimo

    Beh! Almeno non hai vissuto i giorni delle messe in latino! Son cose, quelle!

  60. stone

    mi sembra impossibile che nessuno abbia parlato del vero motivo percui tutti da piccoli la domenica mattina si andava a messa … 250 lire in pai d’oro (quando ancora sapevano di formaggio) e le rimanenti 250 lire in ciuccetti (come si dice dalle mie parti) rigorosamente misti … Il tutto al centro parrocchiale tra i ping-pong e il calcetto. Questo era il vero motivo che ti faceva alzare la domenica mattina e dire alla tua mammina “vado a messa”.
    Baci
    Camilla

  61. max7184

    io invece da piccolo disegnavo crocifissi in continuazione, o meglio disegnavo omini crocifissi.E i miei genitori invece di fermarmi dicevano “ah che bello, che bambino sensibile”. Poi mi capitava anche di giocare alla crocifissione con mia cugina (a turno uno faceva gesù e l’altro il tipo che lo crocifiggeva), e il tutto era, almeno per quel che mi posso ricordare, molto eccitante. Che ne pensate?

    O_Briuankenobi

    p.s. sono laico agnostico

  62. utente anonimo

    cioè… F A N T A S T I C O !!!

  63. utente anonimo

    quando facevo il chirichetto cercavo di sistemarmi sull’altare accanto al prete. da là guardavo il “mondo” dall’alto in basso, tutti in fila, notavi subito qualsiasi anomalia. non era malaccio eh! e la messa scivolava via così…

  64. lux7

    anch’io mi ricordo le messe in latino..ma le ho vissute per poco…
    in quinta elementare andavo a messa per ridere con le compagne di scuola e vedere con nuovi occhi i maschietti…le mamme erano sicure e noi ne approfittavamo per stare ancora un po’ dopo all’oratorio….mi sa che il brimo bacio vero l’ho dato là…solo questo mi faceva sopportare la messa…ma che incubo quell’ostia che non doveva essere assolutissimamente masticata!

  65. utente anonimo

    vatti a vedere l’esorcista la genesi e poi vai in cesa.

  66. PixelPixel

    sono credente e praticante, ma la tua descrizione e veramente divertente. e reale.

    grazie

  67. utente anonimo

    Io amo Gesù.

  68. utente anonimo

    io sono l’omino colorato che alla messa stà sull’altare e vi assicuro che vista da lì la cosa è anche più triste: un sacco di gente che non capisce niente e non ne vuole sapere di formarsi e imparare un pò, perchè fà più fico essere agnostici e buttare tutto in vacca. vedi i post precedenti.

  69. utente anonimo

    Ciò che hai scritto è verissimo, io ho provato le stesse emozioni…

    Gags in chiesa:

    – Ho giocato a tris imbrattando le panche di legno con il bottone della giacca… Ero piccolo e mi stavo annoiando.

    – Alla prima confessione ho chiesto dove fosse il bagno.

    – Non mettevo i soldi nella cassetta per accedere una candela.

    – Durante una funzione, sono dovuto uscire di corsa perché mi sono sentito male. Il prete, che ovviamente conosce tutti i fedeli, finita la messa mi chiese come stavo. Io gli dissi che vedevo delle luci e lui mi chiese se era una visione… (ma per favore…era un semplice abbassamento di pressione…)

    – L’ostia io lo sempre masticata perché mi dava fastidio il fatto che si attaccasse al palato. E pure mia nonna la masticava perché altrimenti le si attaccava alla dentiera e doveva darci mezzora con la lingua per toglierla.

    – Durante l’omelia mi facevo i miei viaggi mentali… L’unica volta che ho ascoltato il prete e vi giuro, che ho cercato pure di stare in attenzione, ho capito che i discorsi non hanno senso ne significato, servono solo ad imbambolare le persone per quei 15 minuti tempo che si faccia ora del “credo in un solo dio”…

    – Un chirichetto perse una lente a contatto o un pezzo che serviva per la messa.. so che passò un paio di minuti a gattoni cercando qualcosa nei pressi dell’altare.

    E poi smisi di andarci, con mia grande gioia. XD

    ps. personalitàconfusa scrivi benissimo!!

  70. Anonimo

    l'ho riletto, bellissimo. ora ho un nipotino di 3 anni portato in chiesa dai genitori.
    a casa gioca col lego e certe volte costruisce "una messa", alias chiesa.
    al battesimo del fratellino: nonna che dice il prete? parlavamo, ridevamo, ma siamo stati fulminati dallo sguardo severo della mamma: son cose…

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