Categoria: cose

Soluzione all’enigma del lupo, del cavolfiore e della pecora

Il testo che segue contiene la soluzione del famoso quesito di logica circa il lupo, il cavolfiore e la pecora trasportati in barca da una riva all’altra di un fiume senza che si mangino fra loro.  Se non hai capito di cosa si stia parlando, ecco un breve riassunto della questione prima di passare a risolvere l’enigma.   Dunque. Conosciamo meglio i personaggi. Innanzitutto, il barcarolo. Un signore agreste, uomo di campagna, rematore. Di mestiere trasporta oggetti, bestiame o umani oltre il fiume (non esistono ponti, in ‘sto paese: son tempi grami, e pochi sanno nuotare). Gli aspiranti passeggeri, oggi,…

Resoconto veridico della gita al grande parco dei divertimenti

Che la giornata al grande parco dei divertimenti non sarebbe stata poi cosi divertente, lo abbiamo capito subito. Ossia quando ancora in auto, a qualche chilometro dall’arrivo, ci siamo visti accogliere da una squadra di omini, tutti in divisa da parco dei divertimenti, pronti a incanalarci, con ampi gesti rivolti a noi e altri milioni di veicoli in coda, verso un parcheggio sterrato grande come il Texas. Un parcheggio peraltro a pagamento. Anticipato. Carissimo. Ahi. Ma non divaghiamo. Dunque ci siamo ritrovati nel parcheggio immenso e già quasi per intero occupato da sterminate distese di vetture. Abbiamo trovato posto in…

Momenti di epica contemporanea: la colazione nei giorni feriali

Modestamente, trascorro un’esistenza avventurosa, sin dalle prime ore del mattino. Ad esempio, per colazione mi preparo non il caffè ma il tè. E per scaldare la bevanda utilizzo un forno a microonde. Inserisco nel forno a microonde la tazza riempita da acqua del rubinetto e da una bustina di tè. Se questo quadretto non fosse di per sé abbastanza malinconico, aggiungo un ulteriore dettaglio di mestizia: per motivi che io stesso ignoro, il  tè lo compro pure deteinato. Non solo: si tratta comunque di un prodotto senza marca, di quelli con il simbolo del supermercato stampato sulla scatola, come se il supermercato si occupasse anche…

Il Mistero del Cameriere Scortese (parte 1)

Vorrei denunziare in questa sede un fatto gravissimo: ancora una volta sono stato vittima del Cameriere Scortese: ero entrato di nuovo nel suo ristorante, uno dei tanti in giro per il mondo in cui lui lavora, un ristorante vuoto come sempre, e tuttavia costui anziché venirmi incontro o accogliermi non dico con un sorriso ma quantomeno con i consueti “Buonasera” o “Prego si accomodi” che ci si aspetterebbe dal personale di un simile esercizio pubblico, costui, dicevo, mi ignorava. Guardava altrove, si fissava la punta delle scarpe o il soffitto o le unghie. E fischiettava. Allorché ho dunque preso io l’iniziativa e…

I sequel dei più grandi bestseller di tutti i tempi

Il ritorno del gabbiano Jonathan Livingstone Riecco il gabbiano zen più venduto della storia della (si fa per dire) letteratura . Già nel primo episodio questo volatile petulante non riusciva a morire: ogni volta risuscitava o si reincarnava (non s’è mai capito) per romper l’anima con la filosofia new age agli altri gabbiani. I quali giustamente lo evitavano. Ora i suoi familiari tentato persino di ammazzarlo a beccate, o almeno di imbavagliarlo così tace, ma niente, è inutile. Così Livingstone rinuncia per sempre alla frequentazione dei suoi simili e con grande entusiasmo parte a predicare il buddismo tantrico agli uccelli…

Idea per uno spettacolo teatrale

Idea per uno spettacolo teatrale, probabilmente ovvia e già realizzata ma nel dubbio la formulo lo stesso. Il pubblico entra in sala e davanti al sipario ancora abbassato si prepara alla rappresentazione, una prima assoluta. Passa il tempo ma il sipario non s’alza. Si consultano gli orologi. Brusio. Qualcuno protesta. Altri abbozzano un battimani, ad incitare l’entrata in scena. Sarà il solito ritardo degli attori, gli piace lasciarsi desiderare. E invece no: oramai e’ trascorsa più di un’ora dal momento del presunto inizio e ancora non accade nulla. Le luci non accennano ad abbassarsi; il sipario, imperturbabile, rimane calato. A…

Dove si indaga se sia meglio seguire l'istinto o la ragione

Provo a fidarmi dell’Istinto. Lui di certo saprà la via verso li giusti orientamenti, mi dico. Lo pedino nel labirinto di vicoli bui, nell’intrico dell’esistenza. Sicuro della sua traccia, non temo più nulla. Egli annusa l’aria, scavalca gli ostacoli. Finché si volta, con aria di sfida. Ecco, ordunque siamo arrivati, siamo alla meta – penso fra me – e madonna quante ne sa questo istinto: senza esitare mi ha condotto a destinazione. A dire il vero, in effetti, il luogo non ha l’aspetto di un traguardo, eppure senza dubbio mi inganno, costui pare incapace di fallire. E invece lui, sorpreso,…

La linea di cambiamento di data

Il luogo più metafisico del pianeta è forse la Linea di Cambiamento di Data. Si tratta di un varco temporale posizionato fra l’America e l’Asia: oltrepassando la riga in un senso o nell’altro, si torna indietro nel tempo, o si procede nel futuro, seppur di un solo giorno. Sembrerebbe un’assurdità e invece questo confine esiste sul serio, risulta segnato su tutte le carte geografiche e su tutti i mappamondi. Ogni bambino da sempre si chiede come la linea possa esistere davvero, e insegnanti poco fantasiosi tentano di indurli a ragionare con spiegazioni ineccepibili ma pallide di fantasia, da rifiutare proprio…

Aeronautica dei bei tempi

Nessuno in Italia aveva mai visto un aereo volare fino al maggio 1908, quando in Italia arrivò il grande aviatore francese Leòn Delagrange, giunto per una serie di dimostrazioni. Fu accolto come un divo alla stazione ferroviaria di Milano, a festeggiarlo c’era persino una banda di ottoni. La delegazione composta dal sindaco e dai notabili lo condusse poi ad ammirare la città dal tetto del Duomo, ove peraltro Delagrange, affacciato dalla balconata sul piazzale, stupì i suoi accompagnatori ammettendo di avere provato le vertigini, malessere inconsueto per un pilota d’aerei. E tuttavia, pochi osarono insospettirsi. Il giorno dopo, Delagrange partì in treno per Roma.…