Categoria: cose

Del perché leggere è meno faticoso di scrivere

Dove eravamo rimasti?, come disse Enzo Tortora quando uscì di prigione e tornò a presentare la trasmissione televisiva Portobello? Ah sì, parlavamo di un argomento di estremo interesse: me stesso. Io, il più grande blogger, ma che dico, la più grande blogstar mai esistita in questo Paese. Sono certo che milioni di italiani si interroghino sul motivo per cui, negli ultimi mesi, anzi negli ultimi anni, io, il titolare di questo glorioso e antico blog, abbia via via ridotto la frequenza di scrittura. So bene che giustamente voialtri del popolino adorante vi struggete dal desiderio di saperlo. Il motivo è…

Cosa ha fatto Confuso in tutto questo tempo?

E’ uscito a prendere una boccata di protossido d’azoto. Ha fiutato un odore di cimici uccise. Ha scongiurato un’angoscia attraverso il solipsismo. Ha tentato di stipulare un armistizio con la malasorte, ma lei esitava. Ha aderito con entusiasmo all’etica dell’inazione. Ha inforcato gli occhiali da vista per scrutare meglio un abisso metafisico. Si è sdraiato sui binari del tram e aspetta che passi il 27 barrato. Ha sofferto di claustrofilia. Ha mutato il Sassicaia del 2004 in acqua. Si è preoccupato dal crescente aumento dei trigliceridi all’interno di sua cognata. Ha premuto per sbaglio il tasto dell’autodistruzione. Ha partecipato a…

Notizia di importanza capitale per l'universo tutto

Notizia di importanza epocale per l’universo intero. Chiunque tu sia, prendi una sedia. Dunque. Ero lì bel bello, fermo al terzo semaforo sulla provinciale per Vignate Brianza a bordo della mia scattante vettura immatricolata dieci anni fa. Ascoltando musica classica barocca e guardando serafico l’orizzonte, riflettevo sulla letteratura nonché sui misteri del cosmo allorquando – all’improvviso, e senza neppure bussare – dentro il mio bagagliaio è entrato il signor Ripoli Gianluigi nato a Foggia il 03/02/1936 e residente in Pioltello Limito (Mi). Ma la cosa più spiacevole è che con lui vi aveva fatto ingresso la parte anteriore della sua automobile. Ossia…

L'intrepida allegria del cinema contemporaneo

Iersera sono stato al cinema a vedere L’intrepido, il nuovo film di Gianni Amelio, bravissimo regista seppur non esattamente specializzato nel dispensare allegria a mazzi. In questa nuova opera dell’Amelio il protagonista è un cinquantenne disoccupato cui le cose in famiglia non girano proprio benissimo: la moglie lo ha lasciato per l’amante; il figlio ventenne, depresso e isterico, lo maltratta. Il suddetto cinquantenne disoccupato & cornuto si rivela comunque persona colta, ma al fine di tirar su qualche lira per mangiare si vede costretto a praticar mestieri molto ma molto occasionali, talora nemmeno retribuiti, quali: pulitore di bare, facchino al…

Ciclista gregario in fuga da se stesso

Per la prima volta in vita mia ho utilizzato la bicicletta quale mezzo di trasporto nel viaggio da casa verso l’Azienda. Circa 8 km. Pensavo che sarei stato investito da un autotreno già al primo chilometro, o quantomeno che sarei scoppiato per infarto al secondo. E invece ce l’ho fatta: quasi incredulo, sono arrivato vivo. Anzi, già durante la traversata ho persino cominciato a maturare i convincimenti ideologici tipici del ciclista militante: lotta dura contro l’imperialismo delle camionali, dell’industria automobilistica e soprattutto dei guidatori distratti che aprono la portiera senza guardare. Devo ancora migliorare l’attrezzatura e capire come diavolo funziona…

Guasto all'obliteratrice di biglietti per viaggi indietro nel tempo

Prima (e spero ultima) esperienza da viaggiatore quotidiano con le gloriose, efficientissime ferrovie lombarde. Arrivo alla gigantesca stazione milanese di piazzale del centro città. L’evidenza che un simile luogo sia deserto proprio all’ora di punta invece di brulicare di pendolari indaffarati, dovrebbe insospettirmi. E infatti. Mi reco ad acquistare il biglietto ma nell’atrio non vi sono commercianti né tabaccai o edicolanti. Non c’è nessuno. E’ un grandioso atrio completamente vuoto, ove rimbomba una canzonetta del Trio Lescano. Le macchine distributrici di biglietti sono rotte: lo dice un pezzo di cartone scritto a penna con una calligrafia frettolosa, appoggiato sopra lo…

Ostentazione del benessere e condotta dei vicini di casa nelle società economiche sudeuropee del XXI secolo

Il mio vicino di casa, giovane miliardario abbronzato è tuttavia vittima della sindrome di Tourette, almeno nelle sere d’inverno e durante le partite di calcio dell’Inter. Di giorno risulta impeccabile nel vestire quanto cafone nell’atteggiamento, allegro conversatore, elegantemente screanzato come sanno essere gli italiani del Nord. Un normale cretino, ma benestante e capace di risultar gradito ad alcuni, e ad alcune, diciamo. Di notte però si trasforma. Urla dalla finestra frasi incomprensibili, frammiste alle bestemmie, parolacce, grida di aiuto, guaiti da cane, insulti in dialetto (diretti a chi? A sé, a noi, ad altri? Ai fantasmi? Boh). A prescindere dalla…

Evviva, ho ricevuto una cartolina postale, e siamo nel 2013

Rientrato allo cittadino ostello, sono corso a vedere la cassetta della posta. No no, ma quale email, per favore. Intendo proprio la posta, la fessura fisica al pianterreno, ove si infilano le lettere. Ogni condomino ne possiede una, e io, modestamente, ho la mia. Ora, non so dire se sia stata nostalgia o demenza, più probabilmente la seconda, comunque mi aspettavo, chissà perché, che la cassetta contenesse cartoline. Cartoline per me. E dunque ho aperto lo sportello con la chiave, ho frugato nel buio dell’incavo. All’incomincio ho percepito soltanto il vuoto, e la delusione. Nessuno mi aveva scritto. Poi sì, in…

Amicizia fra un drammaturgo ungherese naturalizzato italiano e un celeberrimo etilista ceco (senza la i)

So che questa notizia non scuoterà la coscienze, ma la prefazione di Giorgio Pressburger a Una solitudine troppo rumorosa di Bohumil Hrabal mi ha piacevolmente stupito, più del romanzello che la segue. In essa si narra la curiosa amicizia tra i due. Pressburger incontra il famoso romanziere ceco Hrabal per la prima volta in un ristorante a Roma. Per puro caso vede da lontano il suo idolo, e così decide di vincere la timidezza, di andare a domandargli un autografo. Benché i due non si siano mai visti in vita loro, Hrabal sorprendentemente accoglie lo sconosciuto come un fratello. Lo invita…

Orazione funebre al signor Augusto detto Pagliaccio

Signore e signori, vola per le osterie una triste notizia: il signor Augusto, detto Pagliaccio, s’è dipartito, involato deceduto: è morto. I suoi pochi amici e i suoi molti creditori piangono l’immatura scomparsa avvenuta a soli duecento anni d’età. Non si poteva dire bello, non si poteva dire intelligente, non si poteva dire niente su di lui perché ad ogni più piccola osservazione replicava lanciando zampilli di saliva sulla faccia. In questa triste occasione dovrei fare un discorsetto sulla natura del trapassato in modo da far restare un buon ricordo di lui: amici carissimi, l’impresa è disperata. Come faccio a…