Categoria: autobiografia

Gentilissimo

Gentilissimo

Ho deciso, faccio un voto, o una promessa. Per una settimana sarò gentilissimo con il resto del mondo. Anche se lui non se lo merita. Si tratta dunque di un esperimento: mi obbligherò a rispettare tutte le norme comportamentali della buona educazione. Ogni mattina saluterò sorridendo tutte le persone che conosco, anche quelle accigliate o dall’apparenza ostile. Se otterrò un qualche genere di risposta che non sia un grugnito, gli domanderò persino come stanno. Ma resterò sempre attento a non sembrare invadente – o scemo, giacché basta un momento di disattenzione per sorpassare il sottile confine che distingue il premuroso…

Memoriale dell'assedio a un castello gonfiabile

Per motivi difficili da spiegare sono mio malgrado costretto a passare un pomeriggio in una ludoteca per bambini di età inferiore agli anni 5, qui riuniti per celebrare il compleanno di un loro coevo. Il luogo in cui ci troviamo è una sala di circa cento metri quadrati, presa a nolo dai familiari del festeggiato, e consiste in un recinto dotato di attrazioni quali un castello gonfiabile, alto tre metri con scivolo incorporato, e in una grande struttura a gabbia, una specie di voliera suddivisa a sua volta in una piscina di sfere in plastica variopinta e altri ambienti collegati…

La triste vicenda di un innocente deportato dal destino

Persevero dunque nell’ordire la trama autobiografica. Mi spiace, sono cose che capitano. Dunque ero a Genova, senza sapere di esserlo: avevo solo nove anni quando i genitori, raggianti, mi annunciarono che avrei dovuto lasciare la scuola, i compagni, le amicizie, gli affetti, i colli, il mare, l’amata e solatia Liguria per traslocare, insieme a loro, a Milano. Nell’apprendere la notizia, restai perplesso. Non sapevo cosa dire. Mi venne fuori solo una domanda istintiva: e che cosa sarebbe, questo Milano? E’ una grande e bellissima città – mi venne risposto – con luci, grattacieli, fabbriche, panettoni e fumi colorati nell’aria, vedrai che…

Sull’atroce vicenda che mi occorse a scuola in prima elementare

Non serbo alcun ricordo del primo giorno di scuola, so solo che si svolse nel minuscolo borgo marinaro alla periferia estrema di Genova, paesello ove trascorsi la puerizia e di cui già ti dissi. Ignoro se la dimenticanza del debutto stia ad indicare un trauma infantile: mi auguro di no, spero sia solo colpa della poca memoria. Di certo, quel giorno e nei successivi, indossavo un grembiule nero con colletto bianco, come tutti i compagni, e la gassa di un fiocco blu, che per le colleghe femmine diveniva rosa. Tale assurdo abbigliamento era inderogabile, almeno nella scuola pubblica che frequentavo,…

La superflua descrizione di un'infanzia apparentemente lieta

Sul mare della Liguria orientale, a poche miglia dai moli di Genova, città ove son nato, si affaccia il paesucolo ove invece ho trascorso l’infanzia. Dopo un breve soggiorno altrove, nei primi anni di vita mi ero trasferito ivi, a seguito della corte familiare che già allora mi manteneva. Si trattava di un piccolo borgo di mare, inerpicato sulle scogliere e completamente ostile al turismo sia per l’indole poco cordiale dei suoi abitanti (me incluso) sia soprattutto per la pressoché totale assenza di parcheggi per auto. Un paese assiso in posizione scomoda su una collina pur di poter guardare il…

Autobiografia di un’infanzia foriera di presagi

Il primo ricordo della mia vita è una macchia di vomito, stampata sulla moquette verde. L’autore del vomito sono io, probabilmente ho due o tre anni. Il proprietario della moquette, invece, è un signore romano che ha affittato alla mia famiglia un appartamento sul vicolo.   Sono nato a Genova, come tutti i miei parenti, ma ho vissuto i primi anni della mia vita a Roma, a seguito di madre e padre ivi trasferiti per i soliti motivi di lavoro. L’abitazione della primissima gioventù, cioè dai miei zero ai quattro anni, era questa piccola casa in via degli Spagnoli, a…

Una vita insieme e poi lei all'improvviso lei ti molla in mezzo a una strada

E così te ne sei andata via, maledetta. Mi hai mollato. Mi hai piantato lì da solo in mezzo alla strada come un fesso. Son le cose della vita, dicono. Ci siamo conosciuti che eravamo giovanissimi e siamo stati insieme per anni. Tutti i giorni, di notte, in vacanza, sotto il sole o la pioggia. Poi, all’improvviso, senza nemmeno il tempo di salutarsi, di darsi qualche spiegazione, la fine. Puttana. Sì, lasciatelo dire, sei una puttana. Ma che  si lascia così una persona, dopo tutto questo tempo? Senza quasi avvisare? E soprattutto a quel modo: morendo? Non si può dire…

Rinofaringite acuta infettiva virale

Terrore e panico in città: contro ogni previsione di scienziati ed esperti, proprio oggi, in Italia, è stato scoperto un focolaio del morbo conosciuto col nome di “raffreddore”. Il ceppo è stato isolato in un adulto maschio, il signor P. C., residente a Milano e nullatenente. Al momento il malato è tenuto sotto osservazione di una equipe composta da se stesso e basta. Viene assistito con forti dosi di borocillina, fazzoletti di carta e spremute d’aranci. La prognosi è riservata. Nel pomeriggio, il medico della mutua del signor P. C. ha indetto una conferenza stampa cui si è presentato con…

Lista della spesa

E allora hai pensato: adesso vado a far la spesa. Ma sì. E quindi, al tavolo, cominci a compilare la lista. E a scriverla per bene, in maniera scientifica. Per una volta, controlli il frigorifero, gli armadietti in cucina, la riserva dei detersivi, e tutto il resto. Poi la rileggi: una lista della spesa davvero buona, per esser una lista della spesa. Un elenco preciso, lungo ma completo di ogni cosa, anche di quelle che di solito si dimenticano, come il sale grosso o il dentifricio. Quasi un’ora di lavoro, ma ne è valsa la pena. Che soddisfazione. Si parte, il viaggio…

Dell'andare a un matrimonio quando non conosci nessuno tranne gli sposi

L’antefatto – Come dicevo venerdì, il mio programma di sabato prevedeva il matrimonio con ignoti (unica persona presente conosciuta: la sposa). Segue un breve reportage dell’evento. Primo approccio – All’uscita della messa, la distribuzione di riso, piantine geografiche e fiocchetti per le auto. Mi guardo intorno preoccupato, cercando di capire con che razza di gente avrò a che fare. La sensazione di smarrimento è forte. Tra una selva di fotografi, cineoperatori, vecchietti, zie e bambini vocianti non posso fare a meno di notare la Strafica – Soggetto sempre presente ai matrimoni. Trattasi di altera femmina, in genere alta due metri,…