Due mappe geografiche proustiane
Due mappe geografiche desunte dall’opera più nota di Marcel Proust, modestamente, e dalla di lui esistenza nel reale (peraltro come anche gli studenti di liceo sanno, le due vicende si sovrappongono in controluce). Realizzazione della mappa a cura del vostro sempre più inane compilatore (si ringrazia il sito marcelproust.it per aver fornito utili informazioni). La prima carta geografica è quella di Venezia, ove Marcelletto soggiornò due volte, una in vacanza con la mamma, l’altra da solo. Il narratore della Recherche è a sua volta un grande ammiratore della città e la visita nel quinto volume dell’opera, pure lui accompagnato dalla mamma. Cliccare sui pallini rossi, prego.
L’altra città di cui produco questa piccola ricerca scolastica è Parigi, naturalmente presente sia nella vita sia nel libro. In questo caso le didascalie sono spesso un mashup di Marcelproust.it e Wikipedia. Ecco qui sotto il risultato. Buona passeggiata. Sì, bisogna cliccare sui puntini rossi.
Sandra
il mio personale minimale approccio a luoghi proustiani è stata la visita a Balbec, alias Cabourg, in Normandia, con conseguente delusione: una spiaggia spoglia, un lungomare desolato, il grande albergo senza fascino in mezzo al nulla (io abituata alle verdi riviere adriatiche o liguri).
Molto più bello rimanere sulle pagine dello scrittore e sognare…
Mentre non mi ha deluso il mio pellegrinaggio a Lubecca ( mentre certo la Travemunde di Toni Buddembrook non esiste più) da cui sono ancora riuscita a trarre parte del fascino delle pagine manniane.
confuso
Questo commento sublime mi ha lasciato a bocca aperta. D’accordo su Cabourg. Prossima puntata: la mappa degli interni dell’albergo-sanatorio di Davos ove Mann ambienta la Montagna Incantata.
Sandra
Caro Confuso, possibile che fino ad oggi io non abbia letto questa risposta al mio commento? Eppure ogni tanto passo di qua. Il fatto è che , forse, persa nello zelo delle cure, ogni tanto mi ottundo pure io. Gratificata di “commento sublime” avrei tratto nel lungo, grigio, desolante inverno di Modestaprovincia un po’ di gioia. Il sanatorio , dunque. Sai che ci ho pensato: andare a Davos, con tutto quel che segue. Ma so già che NULLA , nessuna realtà MAI potrà eguagliare ciò che provo leggendo e rileggendo il mio inesauribilmente profondissimo Mann!
Confuso
C’è ancora qualche camera libera per le ferie d’agosto! http://www.waldhotel-davos.ch/en/47/thomas-mann—history.aspx
Sandra
wow…. no sarebbe troppo per me, non potrei chiudere occhio per l’emozione