La nuova social media strategy di questo sito

– Oh bene, ben trovati, cari signori, eccoci qua a trattare di un argomento molto importante, fondamentale direi.

– Sì sì, giusto, svelaci la verità.

– Mi riferisco naturalmente alla nostra futura strategia sui social media.

– Evviva, evviva.

– Per rilanciare questo blog da tempo in disarmo, il titolare mi ha assunto affidandomi la responsabilità della comunicazione sui social media, fonte di certi ritorni forsanche economici.

– Giusto, parole sante, che gli dei ti benedicano, te e quel pirla del titolare!

– Vi confesso che io non so neanche bene cosa siano, ‘ste benedette social media strategy, però non lo sapete neppure voi, e comunque ogni giorno uso facebook dal mio iphone per scambiarmi messaggi con mia moglie, e quando vado in vacanza pubblico lì le foto delle mie vacanze.

– Non essere modesto, le tue competenze sono smisurate: mostrarci la via verso il Futuro.

– Anche stamane ho messo sul profilo (è così che si dice, vero?) una foto del mio cane, ricevendo un discreto numero di like. D’accordo, erano solo 6 like di cui uno da mio cognato, quattro di miei ex compagni di scuola che per inciso mi stanno pure sui coglioni, e uno, il primo like, era mio. E tuttavia credo di poter ritener sia stato un discreto successo social.

–  Bravo, bravo, te ne metto uno anche io, di like.

–  Grazie, ricambierò. Ma veniamo a noi: l’ordine del giorno di questo meeting prevede di discutere della nuova social media strategy di questo sito. Confesso e ribadisco a scanso di equivoci di non aver affatto chiaro cosa sia, una social media strategy, e tuttavia di tale argomento ne parlo lo stesso, tanto nessuno di voialtri oserà contraddirmi.

– Bravissimo, evviva.

– Ordunque, cosa facciamo con ‘sti social media? Dobbiamo averli anche noi, perché oramai se non hai i tuoi account su Twitter e Facebook sei considerato un cretino, almeno in questo ambiente della comunicazione multimediale nel terziario digitale. Persino il panettiere sotto casa mia ha intrapreso una sua social media strategy per promuovere il negozio, peraltro con ben poco successo (al momento ha soltanto 6 follower: sua cognata, quattro suoi ex compagni delle elementari e un finto account creato da lui stesso con un nome falso).

– Geniale, bravo, bravo.

– Ci sarebbero altre strategie, come quella di comperare follower e fan finti in Brasile, o in Indonesia, o in Bangladesh, a prezzi modici, circa 0,02 euro a cadaun fan, per poi vantarsene con i clienti ignari della truffa, come io sto facendo con voi decerebrati che mi applaudite senza capire assolutamente nulla di quanto sto affermando.

– Bravo, bravo!

– E tuttavia sarà chiaro anche a voi che un blog in italiano ha come scopo la lettura da parte di gente che possa comprendere ciò che vi è scritto, ossia testi in italiano, appunto; e se se i tuoi fan, o follower, parlano benissimo l’indonesiano o il malgascio ma non capiscono una beata ceppa di italiano, non ha molto senso avere costoro come lettori …

– Ma quante ne sa, quante ne sa!

– E naturalmente useremmo anche degli hashtag.

– Gli hashtag, che figata, gli hashtag.

– Grazie, amici, grazie. Proprio tutto vi bevete. Meglio per me, non certo per voi. Ma andiamo avanti. C’è poi la nuova strategy di pubblicare fotografie, perché come dice il famoso guru del social networking americano, quel tizio famosissimo di cui non ricordo il nome ma in fondo chi se ne frega del nome, più importante è ciò che insegna e pensa, dicevo: c’è poi la nuova strategy di inondare i social media di foto, brutte o belle che siano, senza nessun motivo apparente ma solo al fine di dimostrare a terzi di essere attivi, di aver un sacco di belle foto, di aver poco anzi nulla da dire ma molto anzi tantissimo da fotografare. Penso ad esempio – prendo fiato per creare la necessaria trepidazione – a Instagram.

– Sei il nostro idolo, quanta saggezza nelle tue parole, o vate.

– Per concludere, amici…

– Come concludere? Non ci hai ancora detto nulla di concreto, soltanto scemenze.

– E lo so ma la riunione sta finendo, e io ho un altro impegno.

– Sì ma quindi ‘sta social media strategy?

– Ma niente, aprite una pagina Facebook, apritevi un Twitter, magari anche un Instagram, e via, aumentate il numero di come si dice, follower, e mortà lì.

– Ehi ma tutto qui, ci stai pigliando in giro?

– Suvvia, i soldi non crescono sugli alberi ma i like invece crescono da soli, metto sul piatto anche del buzz, del viral, un video su youtube, un assaggio di native advertising, mezzo etto di gamification, qualche altro hashtag…

–  E…

–  E basta.

–  Tutto qui?

–  Sì.

–  Bravo, bravo, evviva. (euforici, lo portano in trionfo)

6 Comments
  1. Alessandro Madeddu

    Mi raccomando: caricate foto di gattini. Like assicurati su tutti i social network, come dice il Libretto Rosso del presidente Mao.

  2. Firmato Ckf

    Io vendo like a 0,005 €!

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