L'elica delle curve verso la pianura
Tornando dall’eremo di montagna ove mi ero rinchiuso per un mese – il mese più caldo, quello dell’afa, il mese appena concluso, ma non divaghiamo – tornavo dagli eremi alpestri della clausura, solitario e alla guida della mia vettura, e in una magnifica mattina di sole scendevo con dolcezza l’elica delle curve verso la pianura, anzi sarebbe meglio dire verso l’abisso, il baratro della regione industriale, civilizzata e metropòlita, cioè la conclusione dell’estate. In quel mentre, con malcelato distacco, ascoltavo il secondo e poi il terzo movimento dalla quarta sinfonia di Gustav Mahler trasmessi alla radio quasi a volersi far languide beffe dello scrivente. Se fossi bello e ancora giovane, sarei un esteta meraviglioso, un tipo ruvido quanto sentimentale, in grado di compiacersi, e struggersi, e raccontar balle riuscendo perfino credibile almeno a qualche sprovveduto. Un poeta incompreso.
E invece no, mannaggia, oramai e come sempre, rimango soltanto un poveraccio che ha terminato le vacanze e se ne duole. Come te.
Son cose.
Franca
Siamo tutti tornati da un pezzo, Confuso, era ora che anche tu lo facessi.
Rots
Ma beato lei Confuso, le vacanze qui vanno avanti da mesi e non se ne può più.
D.B.Q.S. - Dio Benedica Questo Spazio
Mah?!
Firmato Ckf
io le vacanze le inizio a settembre, ma che delusione scoprire che guida da sé la propria vettura, speravo almeno in un cocchiere!