Il ferro da stiro più famoso del mondo

Il ferro da stiro più famoso del mondo non è il Rowenta ma il Cadeau prodotto da Man Ray (vero nome: Emmanuel Rudnitsky, professione fotografo) nella giornata del 14 luglio luglio 1921 a Parigi. Si tratta di un ferro da stiro privo di caldaia, non elettrico, realizzato artigianalmente in pochi esemplari ancora in commercio. Non stira.

Ma torniamo al 14 luglio 1921. La mattina di quel giorno, Man Ray, uscendo da un bar dove aveva bevuto due grog in compagnia del compositore Erik Satie, si ritrovò con costui ad osservare la vetrina di un negozio di ferramenta ove era appunto esposto un ferro da stiro in ghisa, di quelli da riscaldare sulla stufa prima dell’utilizzo. Senza esitare, Man Ray decise di acquistare l’oggetto insieme a quattordici chiodi. Comunico il suo intendimento all’amico, per nulla stupito; peraltro Man Ray non parlava francese e perciò era necessario che Satie fungesse da interprete nella compravendita fra Man Ray e il negoziante.

Subito dopo Man Ray rientrò nella sua stanza d’albergo per mettersi al lavoro, ossia impartire un ritocco all’apparecchio: sulla piastra, la parte piana solitamente pensata per appiattire i vestiti, applicò i chiodi in fila, in modo da rendere il ferro da stiro del tutto inutilizzabile.

A questo punto per sperimentare la buona riuscita del progetto provò a utilizzare il nuovo ferro da stiro da lui inventato su un abito, del quale anziché allisciarne le pieghe ottenne la distruzione.

Soddisfatto del risultato, Man Ray decise di esibire il manufatto in una galleria d’arte nell’ambito di una mostra da lui stesso organizzata con l’ausilio di alcuni suoi estimatori. Poche ore dopo l’inizio della mostra, l’originale ferro da stiro di Man Ray venne però rubato (non si sa da chi) e mai più ritrovato.

Tuttavia Man Ray, negli anni successivi, si diede alla produzione per cosi dire industriale del suo inservibile ferro da stiro. Oggi ne esistono circa 5.000 modelli, in giro per il mondo. Il costo di ciascun ferro si aggira intorno ai duemila euro.

8 Comments
  1. sandra

    oh uomini beati , intenti alla distruzione dadaista, come vi invidio

  2. Rots

    Quando compro’, di grazia, quelle grucce che mi intrattengono i pargoli prima di dormire e che a volte finiscono ahimè nell’armadio, perche’ se in casa ci sono piu’ opere d’arte che grucce non e’ senz’altro colpa mia?

  3. Rots

    P.s. Comunque 2000 ( Euri) x 5000 ( ferivecchi) fa 10.000.000 ( di nuovo Euri). Come dire, niente male per ferri da stiro che non stirano e alla luce di ciò, quel furto si può dire esproprio proletario

  4. confuso

    Che dire poi del pane blu (una baguette dipinta), o dell’opera intitolata “Oggetto da distruggere” (il famoso metronomo con la fotografia di un occhio applicata sull’asta), che venne appunto distrutto da un visitatore coscienzioso durante un’esposizione?

  5. Lofoten

    è una strana abitudine quella di applicare chiodi su una piastra metallica in una stanza d’albergo

    • confuso

      Con la colla, poi.

  6. zauberei

    Ah ma io so fare uguale eh, anche senza applicare i chiodini! Se volete mi potete affittare a metà prezzo, vi vengo a casa, vi stiro alla mia maniera il completino bono delle feste e poi ni ci dite che è de Man Ray

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