Antropologia del macellaio

Il macellaio sotto casa mia è una gran brava persona: ogni volta, quando arrivo nel negozio, mi accoglie come fossi suo fratello. Mi vuole bene, a quanto pare. Ed è strano, perché io non gliene voglio, insomma non siamo così in confidenza: tendo a diffidare di sconosciuti e commercianti, e lui appartiene a entrambe le categorie.

Ma egli, invece, al solo vedermi diventa raggiante. Si illumina. Anche quando entro e lo trovo indaffarato come sempre a truccare la bilancia, ma alla mia sola apparizione abbandona il suo lavoro, si inchina e mi saluta con un gran sorriso e le braccia aperte. D’accordo, spesso sbaglia il mio nome: è convinto che mi chiami Giampiero, o Luigi, e talora, nel preambolo dei convenevoli, si informa preoccupato sulla salute di parenti che non ho. Per non deluderlo gli do retta: sono guariti, stanno tutti molto bene.

Poi cominciamo la spesa. Va detto, costui è sempre generoso: gli chiedo di pesarmi mezzo chilo di trita e lui ce ne mette il doppio. Io mi intenerisco, apprezzo il gesto, però non posso permettermi di spendere troppo e allora gli segnalo l’errore. Lui si scusa mortificato. Giura di non averlo fatto apposta, si dispera. Poi leva un grammo dal piatto, e incarta in fretta.

Se spendo troppo poco, egli prova a persuadermi all’acquisto di beni non richiesti. Osserva che sono troppo magro: la carne gioverebbe alla salute, specialmente il filetto da quaranta euro all’oncia. Si impunta. Ci accordiamo per un salame nostrano e del biancostato: non li volevo, ma lui sostiene che non importa, posso comunque tenerli nel freezer per anni.

Prima di salutarmi, propone un regalo: “un bel osso per il suo cane?” Io rispondo grazie ma come le ho già detto altre volte, non possiedo cani. Lui si incupisce per la gaffe, e però insiste ancora. Così, con caparbietà imbattibile, finisce per obbligarmi a evitar complimenti; fruga nel secchio dei rifiuti ed estrae trionfante l’omaggio che fidelizza il cliente: un cartoccio di pezzi pregiati: rotule di maiale, zampe di pollo. “Ottime per il brodo, si fidi”. Con la disinvoltura di un passo di danza elude dal battere lo scontrino, esegue una piroetta e mi porge una busta di plastica, gratis pure lei.

Così giunge il momento del commiato. Il bottegaio infila un paio di battute di cui non colgo l’umorismo, benché lui ne rida con aria complice. Mi augura tutto il bene del mondo, oltre alla buona domenica (lo fa sempre, anche di mercoledì). Chiudo la porta inseguito dai suoi arrivederci e dalle sue riverenze. Dietro la vetrina agita ancora la mano, sventolando il grembiule come se partissi per l’America. “Torni presto, mi raccomando.”

17 Comments
  1. utente anonimo

    STUPENDO

  2. utente anonimo

    Come scrivi bene! Mi piace!
    Farò ancora qualche giro, qui.

    I macellai credo siano tutti molto simili: anche a me capita spesso di uscire per comprare due petti di pollo e di ritrovarmi poi con salami argentini e costate fiorentine nel sacchetto… gratuito ovviamente, il sacchetto.

    Ciao!

  3. Bostoniano

    Beh, dai, ci sono anche quelli che fanno tutte queste cose, ti levano anche la pelle E IN PIU' ti trattano come una pezza. Almeno questo ci spende tutta la sua (vera o recitata) cerimoniosità. E comunque, rotule di vitello o manzo – maiale magari no – e zampe di pollo lo fanno davvero, un brodo clamoroso!

  4. zauberei

    Veritierissimo confu. Io però mi incazzo come un bue quando fanno quaa cosa daa carne trita sulla bilancia.

  5. jame

    ll mio macellaio si scoccia  molto quando gli faccio riattaccare le 12 fette di salame milano…in abbondanza.

  6. FirmatoCkf

    cambi macellaio, altrimenti posso prestarle il caro vecchio MAB38 del nonno e troverà meno impicci nel fare la spesa, garantito (magari potrebbe pure "vincerla" gratis, la spesa)

  7. utente anonimo

    C'è anche la categoria dei macellai finti-ingenui che fanno il giochino della carne trita e poi al momento della pesata guardano la bilancia preoccupati e ti dicono: "oh ! gliene ho messa un pò di più… gliela lascio?" come se in vent'anni di attività non avessero imparato a pesare a occhio la carne…attori!

  8. paolazzzi

    Carissimo Giampiero (o Luigi) è tutto vero! Oh, mi ci son cascate quarantadue fettine in più, lasciooo?

  9. utente anonimo

    ohh o mio  jame non ti ho mai dimenticato

    Lofoten

  10. exxxanonimo

    Anche Joyce quando scrisse l'Ulisse disse "mi sono uscite 500 pagine in più… le lascio?"

  11. jame

    …riattaccare le fette al salame?, ho visto usare del biadesivo con del parmacotto e del vinavil per la mortadella.

    la mia vicina invece compra tutto a fette e non sbaglia mai.
    8 fette di crudo
    5 fette tagliate fine di salame milano
    14 fette di bresaola….

    per gli agrumi invece va a spicchi.

    oh…lofoten

     

  12. utente anonimo

    ti fregano anche con le fette! anch'io ho provato a chiedere 8 fette di salame felino, mi ha tagliato praticamente otto bistecche, è riuscito a introdurre 3 etti di roba in sole 8 fette!

  13. utente anonimo

    Fate come me: io, compro solo a volume! Ad es.: "MI da un decimetro cubo di salame?". Generalmente li trovo impreparati ed allora esco fuori il mio metro da sarto (per misurare le circonferenze, si sa…), che naturalmente è truccato, e quindi li frego io, li frego! Pensate che una volta sono riuscita a convincere il macellaio che il pigreco fa 6,28, portandomi a casa il doppio del dovuto!! Sono o no una drittona???

  14. Massimo

    Ciao, ottima descrizione, ma i macellai fanno un corso tutti insieme per aumentare le quantità richieste dai clienti?
    Potrei sembrare di parte avendo avuto papà che aveva un negozio di macelleria a Milano.
    Ora non abito più a Milano ma a Latina, tempo fa ero andato in una macelleria del posto che aveva appena aperto e mi era stata consigliata da una conoscente, per prendere qualcosa da mangiare con la mia compagna. Ci facevano gola i peperoni ripieni di carne macinata e ne abbiamo presi 2 ( cioè 4 metà ), alla cassa abbiamo pagato 13 euro…,seconda volta, 2 bistecche (8 etti di carne, polpa come qualità ) 19 euro!
    Cortesia a non finire, ma l’ultima volta che sono andato gli avevo chiesto mezzo kilo di petto di pollo, una volta a casa, ho guardato il peso e prezzo… 850 grammi, ed ho pagato 9 euro.
    Caro macellaio, non è che io devo pagarti l’i-phone che sfoggi sul bancone!

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