COME RICARICARE LA BATTERIA DELLA MACCHINA GUASTA
IN 8 SEMPLICI MOSSE 

Sarà capitato anche a voi, poveri pivelli che come me non sapete manco svitare il tappo della benzina, di tornare alla vostra auto, provare ad accenderla ed accorgervi che proprio la batteria è muta. Spirata. Si è scaricata e la macchina non parte. Forse avete dimenticato le luci accese, le doppie frecce, la radio, vai a saperlo.
A questo punto verrete colti da una sensazione a metà fra costernazione e raccapriccio: che fare? Chiamare l’elettrauto e implorarlo di venirvi a soccorrere? Non è possibile, troppo tardi, oramai avrà chiuso, e comunque il numero di telefono dell’elettrauto, a memoria, non lo ricordate.

1) Domandare dunque aiuto ai passanti? Già meglio, specie qualora nei pressi disponiate di amici esperti o almeno automuniti. Soprattutto automuniti: questa loro caratteristica risulterà fondamentale ai fini della soluzione del problema. Il resto, vi verrà spiegato nelle prossime righe: se anche il salvatore fosse un imbranato del tutto digiuno di meccanica, poco importa.  Unico oggetto indispensabile: i cavi. I cavi della batteria. O voi o l’imbranato dovrebbe averli, nel bagagliaio, ancora impacchettati nel cellophane dal giorno dell’acquisto della vettura.

2) Posizionate le due auto vicine, una di fronte all’altra, punta contro punta. Scoperchiate i motori. Sapete come farlo? Sotto il cruscotto, o lì vicino, c’è un pulsante. No, non quello, quello serve a staccare il volante: l’altro. Ecco.

3) Un’asticella manterrà il cofano, aperto impedendogli di tranciarvi le mani di botto.  Là dentro c’è l’orrore: non perdetevi d’animo. Vedete la batteria? È una scatola scura, un parallelepipedo, sembra una grossa pila. Ogni auto ne ha una. Individuata? D’accordo, speriamo sia quella…

4) Attaccate il cavo rosso al piolo rosso della batteria carica. Collegate l’altro estremo del cavo rosso al piolo rosso sulla batteria del veicolo in apparenza defunto. Attenzione basta il minimo errore (perno sbagliato o cavo nero anziché rosso) per rimanere folgorati come un parafulmine.

5) Ripetete l’operazione con il cavo nero. Prima il piolo nero sulla macchina buona, poi quello nero sulla morente. Mi raccomando, non sbagliate se non volete essere investiti da un’ondata di scintille che in un millisecondo friggerà la vostra camicia con voi dentro, facendovi ardere vivi insieme a entrambi i motori in fiamme.

6)
Girate la chiave nella vettura carica e dopo (solo dopo) in quella scarica. Per carità non invertite quest’ordine, rischiate di provocare un corto circuito incendiando entrambe le macchine, voi stessi e ogni forma di vita nel raggio di trenta metri. Come va?

7) Tutto bene? Siete sopravvissuti? Ottimo, è già qualcosa. L’auto risorge? Tossisce? Riprovate, non si sa mai. Dai e dai, et voilà, è ripartita. Evviva. Lasciatela accesa. Levate i cavi, ricoprite i motori. Ora viene il bello: per l’amordiddio, non spegnete (dovreste ripetete tutto daccapo, con seri pericoli per l’incolumità vostra e dei due veicoli) ma salite a bordo, salutate e andate. Guidate, andate via. In questo modo, la batteria si autoalimenta e si rigenera. Andate lontano, girate a vuoto su strade autostrade almeno per una mezz’ora o più.

8) E adesso? Siete sotto casa, in salvo. Proviamo: spegnete e riavviate. Se udite il rombo dell’automezzo rinato, complimentatevi con voi stessi e ringraziate con un mazzo di fiori spedito a domicilio l’anima pia che vi ha offerto quel poco di energia elettrica necessaria. Se invece la macchina tace di nuovo, ripetete il procedimento dal punto 1).

18 Comments
  1. sgrisole

    Assito a una discussione tra un'amico (maschio) e un'amica (femmina) su donne e motori. Lui sostiene che noi donne non ne sappiamo mezza, e chiedeinferocito: – E se ti si buca una ruota, cosa fai, cosa fai? – E lei, serena: – Mi sbottono fino a che non si ferma qualche camionista galantuomo.

  2. utente anonimo

    Inutile ripetere il procedimento, è l'ora di porgere 130 euro all'elettrauto.

  3. Lindamirr

    Beh, più che friggere, ardere ed essere folgorati, può capitare che, se metti il cavo nero sul pirolo rosso (o viceversa) fai secca anche la macchina sana, oltre che la tua… 🙂

  4. utente anonimo

    Potevi collegare, oppure, la batteria del cellulare!

  5. utente anonimo

    Se invece la macchina tace di nuovo… domattina alle 8 si chiama l'elettrauto e si cambia la batteria ormai defunta.

  6. utente anonimo

    io semplicemente al punto 1 ho preso l'autobus e al 2 ho chiamato l'elettrauto una volta aperto.

    firmato ckf

  7. utente anonimo

    ci sarebbe anche il sistema dell'amico forzuto che ti da "una spintarella".
    frank 

  8. utente anonimo

    Mi sono ritrovata in codesta situazione giusto poche settimane fa in una traversa di Via XX settembre in quel di Zena (penso che abbia presente, sciô Confuso).

    Con un moto di orgoglio ed improvvisandomi genio della meccanica ho quindi spinto la vettura per circa quindici metri al fine di imboccare la suddetta via e ripartire nel modo che i nostri padri ci insegnano mentre un gentile concittadino si premurava di insultare coloro che invece di fermarsi a darmi una mano mi superavano strombazzando in malo modo. Però, nota a margine, non ha spinto nemmeno lui.

    In seguito ho scoperto che avviando a spinta si rischia di danneggiare irreparabilmente la marmitta catalitica. A maggio ho la revisione e vivo nel terrore di doverla cambiare.

    Mi dica lei se questo è progresso, Signor Confuso!

  9. personalitaconfusa

    è una vergogna che nessuno ci abbia detto che la spinta non è più utile. dopo tutta quella fatica, poi.

  10. utente anonimo

    Io mi sono sbottonata finchè non è passato un camionista gentile che si è sbottonato pure lui.

  11. utente anonimo

    Spero per te che quello che hai scritto corrisponda ad esatte istruzioni.
    Ho stampato il tutto e dato ai miei allievi di scuola guida.

  12. utente anonimo

    è una vergogna si. però adesso ho capito perchè alla mia macchina non vogliono fargli più il bollino blu
    frank

  13. exxxanonimo

    Un semplice grazie per l'esistenza di questo blog, una vera oasi di pace e intelligenza in confronto a quello che sta succedendo altrove.

  14. zauberei

    Confuso, mi pare una pratica terrorizzante. Io sono quella che quando riaccende la macchina li fiori li mannano l'artri perchè – grazie alla sua perizia – è saltata in aria.

  15. utente anonimo

    ma andare in bici mai,eh?
    no:spetta:i nuovi ciclisti che la guidan come l'auto,guardando a destra
    mentre van a sinistra colle dita nel naso mentre cercan di leggere il giornale in curva col rosso e il bebè piazzato come ariete disperati
    perchè non è la rabbia che fa la velocità…col casco che non è certo come quello della moto senzaltro si sentiran più riparati dai loro pensieri
    paurosi come "non aprite quella porta"…hahaha
    che paura vera,porca miseria piove

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