ALLA RICERCA DEL VUOTO

La storia della pittura si concluse probabilmente con il più poetico degli artisti, il francese Yves Klein. Anzi, venne da lui conclusa. Egli fu il primo – e l’unico – a dipingere quadri monocromi, ossia utilizzando un solo colore, di solito il bianco o il blu. Nessuna sfumatura, nessuna nuance: una tela coperta di blu, con il rullo da imbianchino. Oltre non si poteva andare, se non lasciando la tela intatta e così esporla.

Anche nelle sue mostre, stupì amici e ammiratori: realizzò quadri monocromi alti persino venti metri. Un giorno invitò un gran pubblico nella sala di una galleria d’arte, e dopo averla completamente svuotata di arredi, e cominciò a intonacarne le pareti, come si fa per rinfrescare le case.

Nella sua ricerca dell’infinito, osò anche altro: ad esempio, per un certo periodo decise di sostituire i pennelli con il lanciafiamme. Con risultati poco soddisfacenti sul piano pratico – durante il lavoro,
talora l’opera si incendiava – ma assai efficaci su quello concettuale.

Era affascinato dall’idea del vuoto: si diede al commercio di spazi vuoti. Metri quadri d’aria, pezzi di cielo, opere assenti. Zone di sensibilità immateriale, le chiamava. Qualcuno le comprò. Lui pretese di essere pagato in oro, che poi gettava nei fiumi.

Fu anche musicista: nel 1949 compose una sinfonia. Lo spartito era semplice ma innovativo al tempo stesso: per venti minuti – o anche per ore, o per giorni – l’orchestra suonava la stessa identica nota, senza sosta. Oppure stava in silenzio, con lui sul podio di direttore.

Il ritratto più famoso resta senza dubbio la fotografia che lo rappresenta mentre con allegria si lancia sulla strada dalla finestra del secondo piano di un appartamento in periferia. Nel vuoto, appunto.

Non morì. In realtà ad attenderlo sul selciato c’era un gruppo di amici con un lenzuolo da pompiere, che poi vennero cancellati con il ritaglio di un’immagine del marciapiede deserto.

Era ossessionato dal blu oltremare, e brevettò questo colore. Realizzò antropometrie, sculture senza piedistallo, architetture dello spirito. Giovanissimo ma malato di cuore, si fuse con l’infinito a soli 34 anni.

25 Comments
  1. utente anonimo

    ☆☆☆☆☆ 

  2. Bostoniano

    OK, ho capito. Devo iniziare a prenotare in libreria "Storia dell’arte moderna" di Personalitàconfusa. Quando prevedi l’uscita?

  3. utente anonimo

    MI hai aperto un mondo.

  4. PICCHU

    Lei a Sgarbi le fa una pippa ma spero che non le piaccia.

    Eterno rispetto per Confuso e felice

  5. utente anonimo

    E’ vero, Confuso, scrivi un libro, scrivi un libro!

  6. utente anonimo

    molti pittori sono ossessionati dal rosso come io sono ossessiobato dalla figa!

  7. utente anonimo

    che blu simile al tuo blu, confuso (in senso cromatico, non di vuoto)

    ks

  8. utente anonimo

    Sarà morto di crepacuore quando ha saputo che il suo BLU non sarebbe mai stato prodotto su scala industriale…

    Wellina

  9. personalitaconfusa

    Nota a margine per sè e per chi volesse approfondire l’argomento: il blu oltremare in questione dovrebbe (ma chi lo sa) essere più o meno questo. La sinfonia può essere ascoltata qui. La famosa foto, naturalmente, è quella visibile qui.

     

     

  10. utente anonimo

    Questa cosa della gioventù spezzata comincia a preoccuparmi: il fatto di non essermi al momento ancora (con)fuso con l’infinito – segno di rozzo attaccamento alle cose terrene – non mi fa onore.

    Lot (ex Anonimo#6)

    (in realtà ho scritto questo insulso commento solo per fare colpo su Ks) 

  11. utente anonimo

    gentile lot
    sono lusingata, ma a cuore antico mi viene il sospetto che noi si stia rivoltando il concetto di "flame" oltretutto così gentilmente ospitati nel salotto del signor confuso, che potrebbe suo malgrado trovarsi in una condizione di paraninfo (nella più nobile accezione del termine, nevvero) ammantato nel suo splendido blu

    ciò detto resto sempre sorpresa del perchè vengano, oltretutto consapevolmente, usati commenti definiti ‘insulsi’ per far colpo, far, BUM!

    saprebbe casomai lei dirmi, riguardo alla gioventù spezzata invece, dove vanno le papere quando ghiaccia il lago?

    ks

     

     

     

     

     

  12. zauberei

    Anche io voglio la storia dell’arte confusa.

  13. utente anonimo

    Cara Ks,

    le sue argomentazioni sono affascinanti (o, quantomeno, io ne sono affascinato) e rispondo subito alla sua domanda ornitologica:  ad oggi il laghetto di Central Park dovrebbe essere in via di disgelo, oramai, e le anatre sulla via del ritorno (magari questa risposta sarebbe piaciuta all’ex-giovane H.). 

    Concordo sul liberare lo spazio del cortesissimo e pazientissimo sig. Confuso, al quale chiedo scusa e ringrazio.

    Se lo ritenesse interessante mi può contattare qui: and.lot@gmail.com.

    Lot

  14. utente anonimo

    uffa, anch’io vorrei essere invitata da Lot!

  15. utente anonimo

     #19: basta chiedere… 

    (Confuso, e aprire un socialcoso di incontri ? Pare che renda)

    Lot (in incognito)

  16. FirmatoCkf

    uhhh qualcuno qui flirta nei commenti…

    de ja vù, bei tempi, bei ricordi…

    tornando a noi, una stanza non è vuota perchè in essa vi abita lo spazio, Signor Confusa, crede di poter definire messer Klein un artista Zen?

    (e se non risponde qui le rifarò la domanda su formspring :P)

  17. utente anonimo

    r.i.p.

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