BENEDIZIONE DI APPARTAMENTI IN 4 BREVI EPISODI

Episodio 1: l’annunzio

Un foglietto. Un foglietto stampato affisso con nastro adesivo sul portone mi informa che:

il Parroco del quartiere, Don Qualcosa
(il nome l’ho dimenticato,)
il Parroco del quartiere, Don Qualcosa
sarà lieto di Benedire le case di Questo Condominio
il Giorno Tale fra le Ore 19 e le 20
.0


Gentile, Don Qualcosa: non l’ho mai visto in vita mia e lui invece di ignorarmi si muove per venire da me, a salutarmi. Sceglie pure l’ora di cena, così è sicuro di trovare me e gli altri inquilini. Che caro. E si annuncia pure con un cartello sul portone. Strappo il foglietto e me lo metto in tasca, per ricordarmi meglio l’appuntamento.

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Episodio 2: il mistero della busta

Sorpresa, nella casella della posta c’è una lettera di Don, Don, Don come caz- ehm Don come si chiama, Don Qualcosa.
Una lettera destinata proprio a me, stavolta, nome e cognome.
Il contenuto della busta:
a) un pro memoria  ("Il giorno tale fra le ore 19 e le 20 il parroco del quartiere  sarà lieto di eccetera", il nostro parroco è un tipo premuroso, repetita iuvant;
b) un santino con preghiera sul retro;
c) un’altra busta.
Un’altra busta. Bianca, aperta, vuota. Ohibò. Una busta dentro la busta. Cosa significa? Un enigma? Si sarà mica sbagliato? Ah no, ecco. Forse si tratta di un regalo: mi regala una busta, vuole invitarmi a scrivere. Scrivere a un parente trascurato, a un amico lontano, alla mamma. Un sollecito ad essere buoni col prossimo, insomma. Anzi, la busta è già indirizzata, e allo stesso Don Qualcosa. Uhm. Quindi desidera che scriva a lui: due righe, grazie del pensiero, gli auguri di natale, chissà. Che caro.

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Episodio 3: l’apparizione

Le venti, sono a tavola di fronte alla cena calda quando suonano alla porta. Uffa! A quest’ora, chi rompe i coglio- uh, è lui, Don Qualcosa. Lo vedo dello spioncino. L’appuntamento, me n’ero scordato. Che noia, però: sto mangiando. Se me ne stessi muto e facessi finta di essere fuori? No, non si può, se ne accorgerebbe. Gli apro e Don Qualcosa sorride. M’abbraccia, dispensa smancerie, mi chiede come sto. E’ strano, ci incontriamo per la prima volta e lui si comporta come se ci conoscessimo da sempre. Che caro.

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Episodio 4: il lungo addio

Sarà passata almeno mezz’ora e ho ancora Don Qualcosa qui, in casa. Ha recitato un padre nostro, da solo mentre io sussurravo tentando di indovinare le parole. Ha benedetto le stanze – tutte, anche il bagno. Poi ha benedetto me, sempre con quella specie di innaffiatoio portatile, tra l’altro mi ha pure bagnato la camicia. Non se ne vuole più andar via. Parla, parla, un sacco di domande peraltro banali, di quelle da conversazione in ascensore. Gli ho dovuto persino offrire un caffè.   A un certo punto spalanco la porta per lasciagli velatamente intendere che però adesso avrei altro di cui occuparmi.
Ma lui rimane.
“Allora arrivederci”, insisto io stringendogli la mano.
Niente. Immobile. Ma cosa guarda sul comò? Ah già, la busta!
E’ ancora lì, posata sul dorso. Maledizione, non gli ho scritto nulla. Però non posso deluderlo: con un gesto, di scatto, la chiudo, lecco l’asola e gliela restituisco. Vuota, ma lui non lo sa.
E finalmente se ne va via, tutto contento. Che caro.

39 Comments
  1. lofoten

    Scommetto che quando ti ha benedetto ti son venute fuori delle papole grosse così.

  2. utente anonimo

    Vergogna!

  3. zauberei

    Meraviglioso, e anche estremamente gentile.

    Io ci ho l’alibi di ferro – anzi di argento. Si chiama mezuzah e si mette fuori della porta. Nell’ebraismo porta bene.

    Ahò in caso fingi.

    🙂

  4. zauberei

    E’ un tubettino d’argento lungo diciamo 7 cm. che contiene un passo della Torah, libro di preghiere ebraico, e che si mette di traverso sulla porta.

    Porta bene di solito.

    Se no porta antisemiti, ma diversamente dai parroci quelli li poi prende a carci ner didietro.

    era ot, lo so, ma se vuene un parroco, a meno che non sia proprio scemo scemo, non suona alla porta parlando di bustine ecco.

  5. Strato2006

    Bustine? Mo’ se drogheno pure li parroci? Ah che mondo…

  6. diamonddog

    Tu non sai che le buste sembrano anonime ma in realtà c’è scritto il tuo nome e cognome con l’inchiostro simpatico (hahaha)(era una battuta).

    Verrai rapidamente scomunicato e non potrai mai accedere al regno dei cieli.

  7. utente anonimo

    Si sono subdoli!anche il “mio”, anni fa, quando ero a casa perchè universitaria, stava lì davanti alla porta, tergiversava, ma io niente, ho fatto finta di non capire e dopo un pò se n’è andato…ma dico io non pagano un cavolo di tasse, il papa c’ha1anello che sfamerebbe un bel pò di bambini e a me, precaria (universitaria), viene a chiedere i soldi? Col cavolo!…Tra l’altro oggi in tv ho sentito che ai futuri sacerdoti fanno una specie di test psicologico perchè, se omosessuali, non li vogliono!E questo sarebbe il loro stare tra gli ultimi!Ma andassero a lavorare ‘sti porci sanguisughe!

  8. Strato2006

    Ma per accedere al regno dei cieli, devo registrarmi o posso accedere come utente anonimo? Ci vogliono pin e password? E magari un buon antivirus o un firewall? E poi, effettuato l’accesso, posso aprirmi un blog anche lì?

    Che ne so, “www.stratoblog.regnodeicieli.it” …

  9. utente anonimo

    Benedire la casa è un bene.Che ciò vada ricompensato fa parte del tuo animo.Spero che il caffè sia stato come si deve,chi chiede le bustarelle,non ti viene a cercare,li cerchi tu.Guarda la tua “casa”con altro sguardo e se ti va ringrazia.

  10. zauberei

    Tu guarda confuso mo come si accendono l’animi nella tua magione confusa alimentandosi vieppiù la confusione: commentateurs che rivendicano l’uso dell’oppio anziche dell’oppio dei popoli, e commentateurs che invece ti mandano al confusoaddresse un cc postale da destinare direttamente all’opus dei.

  11. personalitaconfusa

    #11: grazie. Non ho capito molto bene il resto, ma il caffè mi pare gli sia piaciuto.

  12. PICCHU

    Io odio i chierichetti.

    Però fanno pena.

    L’ultimo prete l’ho pagato in dollari. Ho messi 3 dollari ho fatto un figurone.

    2.10 € al cambio

  13. Paxos

    Io ho fatto il chierichetto. Ricordo che una volta mancavano tutti i miei colleghi. C’ero solo io ed inesperto. Un ragazzo, ex chierichetto, mi dava indicazioni su cosa fare “oh vai….ehi…vai….E VAIIII”…..se ci penso muoio dal ridere.

    Per quanto riguarda la benedizione, l’unica cosa degna di nota è stata la goccia della boccetta che mi è arrivata precisa nell’occhio. Cioè mi ha centrato la cornea così bene, ma così bene da farmi provare dolore e fastidio. Occhio arrossato subito dopo.

  14. silice

    Che caro, un tesoro di uomo, te lo invidio guarda…;)

  15. cptuncino

    è l’abbraccio che non capisco, no davvero…mi entra un estraneo in casa e mi abbraccia gli arriva un diretto in centro naso giuro.

  16. lofoten

    A volte l’abbraccio di un estraneo può essere consolatorio.

  17. Strato2006

    Però quella del diretto in centro naso al prete sarebbe da vedere!

  18. Slurp

    meglio una benedizione da uno che non conosci che una vangata di fango da chi conosci

  19. cptuncino

    si…non me ne frega niente di come è vestito uno se dico che non mi si tocca non mi si tocca.

  20. zauberei

    anche io sono per il gancio sur naso ai preti abbracciconi!

    a meno che non trattasi di preti abbracciconi fichi.

    – sicuro che vole solo er caffè? che ne so, due biscottini?

    Uccelli di rovo.

  21. utente anonimo

    Hai cancellato il mio commento. Complimenti!

  22. utente anonimo

    Purtroppo rincaro la dose : sei solo meschino!

  23. Domodeva

    eh eh divertente!

    La Chiesa è un’altra di quelle imprese da business che mi fa venire il voltastomaco. Sai io che ho fatto invece? Da me il prete che innaffia è venuto solo una volta, senza preavviso, ma io non l’ho fatto entrare nelle stanze, si è limitato a far la doccia solo all’ingresso e mentre aspettava l’offerta gli ho detto che aveva fatto bene a venire, perchè io, più che di un pò di acqua, avevo bisogno di essere aiutata economicamente….beh, a quel punto ha capito, dopo che mi sono appellata alla carità cristiana, il volto del prete è cambiato…se ne è andato via e non è più tornato! Che caro!

  24. Paxos

    @ Domodeva: Pur avendo ragione sulla precarietà di questi ultimi (manco tanto ultimi) tempi, hai sparato sull “croce rossa”. I preti, e in particolare i parroci, gestiscono circa 1 miliardesimo di tutto il patrimonio immobilizzato e circolante che deriva dallo stato del Vaticano. Basti pensare che c’è una forte disuguaglianza tra parrocchie in termini economici. Esistono parrocchie poco frequentate e poco attive che ricevono trasferimenti a pioggia e ci sono parrocchie con le pezze con centinaia di persone che ricevono due lire. E basti ancora pensare che i parroci (cioè il grado più alto di una parrocchia) hanno come garanzia uno “stipendio” mensile pari a quello di un precario centralinista.

    Oltre che darti ragione, quel prete si sarà pure sentito un po dispiaciuto in quanto forse te la sei presa non con la causa del problema, ma con l’effetto. Il poveraccio che per vocazione (si spera) offre anche quel servizio, insieme a tanti altri.

  25. galatea72

    Sembra uguale uguale al mio parroco. Però è un pezzo che non passa manco più. Manda solo la busta.

  26. utente anonimo

    Quoto quel buon uomo: è l’uomo che fa la religione, e non è la religione che fa l’uomo. La religione è il sospiro della creatura oppressa, è l’anima di un mondo senza cuore, di un mondo che è lo spirito di una condizione senza spirito. Essa è l’oppio del popolo. Eliminare la religione in quanto illusoria felicità del popolo vuol dire esigere la felicità reale.

    ..grande!

  27. cliste

    il mio è passato una volta per sbaglio l’unica volta che ero in casa.

    ha suonato e ho aperto la porta senza guardare lo spioncino che non c’ho mica l’abitudine io…

    solo che fesso come sono mi son tirato la porta sul mignolino del piede nudo…

    accolto da una serie di bestemmie che a un ergastolano ci fa ‘na pippa,quello al grido di “l’anticristo!l’anticristo!” ha cercato di esorcizzarmi ed è scappato.

    non s’è più visto nei secoli dei secoli amen.

    ma quando c’è il foglietto appeso alla porta vetri mi trovo scritto 666 sulla porta…è il numero da chiamare per die al parroco di venire a prendere la busta vuota?!? 😉

  28. utente anonimo

    anch io vorrei fare i bisogni in un cesso benedetto che magari, chissà…. si pulisce anche da solo e non emana odori!

    sempre e comunque cloro al clero

    (e non dimenticate di disinfettare i vostri bagni!) Andrea S.

  29. utente anonimo

    basta disegnare un crocefisso a testa in giù e appendere l’opera d’arte sulla porta, e di solito non rompono i coglioni, no?

  30. nikkyo

    Il mio don invece non fa tanti giri di parole, ormai ha capito come funziona. La prima volta che venne a casa mia ci rimase male perché ci ricavò solo 10.000 lire: allora mi gurdò con compatimento e mi giustificò dicendo che “si sa, gli studenti sono sempre squattrinati”. Negli anni successivi ho continuato ad evitarlo, perché non sapevo bene cosa prevedesse il tariffario, ora che studente non lo sono più. Ma finalmente quest’anno mi ha tolto dall’imbarazzo: nella lettera chiede espressamente 430.000 euro per pagare i lavori del centro parrocchiale, così nessuno può più far lo gnorri come lei, caro il mio signor confuso. Colgo l’occasione per suggerire per il futuro un’organizzazione tipo lista nozze, con una serie di offerte che ognuno può comodamente sottoscrivere collegandosi al sito web della parrocchia: così ci toglie tutti dall’imbarazzo e può mirare il porta a porta su chi la benedizione se l’è effetivamente guadagnata.

  31. utente anonimo

    hehehe… è vero! Non sono anticlericale, ma non frequentando trovo imbarazzantissimi questi episodi. Che poi contengono gran parte degli atteggiamenti per cui mi sono allontanata dalla Chiesa. Per fortuna i parroci delle parrocchie in cui son vissuta son sempre venuti al mattino… in pratica per loro non esisto (ma le doppie buste bianche le ho tutte conservate…).

    Cassandra

    PS questo blog è semplicemente spassoso…

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