COME COMPORTARSI A UNA RIUNIONE

Cari lettori, benvenuti alla nuova lezione del consueto corso di tirocinio al mondo degli affari. Oggi tratteremo del modo in cui comportarsi ad una serissima riunione. E vincere in sette facili mosse.

1. La sera prima: programma le suonerie del cellulare in modo che durante la riunione trilli a intervalli di 15 minuti. Poi, quando ciò accade, fingi di parlare con qualcuno. Simula una voce lievemente seccata e chiedi all’inesistente interlocutore di non disturbarti, rassicurandolo comunque: da persona precisa quale sei, lo chiamerai tu appena finito. In questo modo, i presenti penseranno a te come persona assai indaffarata e dai molteplici rapporti, di lavoro e non.

2. Prepara una lista con almeno un paio di argomenti genere “del più e del meno” per l’introduzione e una battuta ad effetto d’emergenza. L’informalità all’inizio della cerimonia è sintomo di buona creanza, segno di savoir-faire; e poi serve a prendere tempo con gli astanti, e a distrarli dal cominciare subito con rischiose pretese concrete.

3. Vuoi stupirli? Esibisci un computer portatile. E usalo durante la riunione. Ti darà un’aria impegnata e all’avanguardia. Gli astanti privi di computer portatile ti guarderanno con invidia. Durante la conversazione, proteggi il monitor dagli sguardi dei vicini, e utilizza il computer come meglio credi: per prendere annotazioni, giocare al solitario di windows, spedire email alla fidanzata, occuparti d’altro.
Attenzione: accertati che il computer NON contenga dati che potrebbero essere richiesti dai presenti durante la riunione.

4. Se ti fanno domande, evita risposte precise. In particolare, fuggi come il colera le risposte negative. Invece di dire “no”, rispondi:
– “non lo so, devo verificarlo”,
– “mah, forse”,
– “boh, chi può dirlo?
– “te lo faccio sapere
– e l’insuperabile “vedremo”.

5. Se non stai capendo nulla di quello che ti stanno dicendo, reagisci di contropiede. Spiazza l’avversario con la sua stessa tattica: replica con frasi conoscenze e linguaggio a lui ugualmente incomprensibili (o inventate, che è lo stesso).

6. Non – ripeto: non – non menzionare mai date di scadenza: potresti essere costretto a rispettarle. Rimanda ogni approfondimento, ma sempre a un imprecisato tempo successivo.

7. Evita in qualsiasi modo che tu o uno degli astanti scriva un verbale di quanto si è detto e lo spedisca a tutti dopo la riunione. Resta comunque difficile che ciò avvenga: nessuno saprebbe cosa scrivere. E poi nessuno ha mai voglia di preparare un verbale. Sarà così necessaria una seconda riunione, ove si tenterà di ricostruire le decisioni della riunione precedente, e poi una terza per cercar di ricordare il contenuto della seconda, e una quarta per ripetere cose dette nelle terza, e una quinta, e così via.

28 Comments
  1. utente anonimo

    Dovresti fare il pierre. A meno che tu già non lo faccia. Lo fai?

    P!nkInside

  2. utente anonimo

    Adesso capisco perchè l’economia va male…E’ colpa tua anche il prezzo del petrolio?

  3. Abigail83

    Il punto 5 era il mio trucchetto per le interrogazioni scolastiche… la mia regola era “usare vocaboli ricercati e due-tre parole chiave che riprendessero l’argomento dell’interrogazione”. Così sembravo sempre preparata. In realtà… chi ci ha mai capito un piffero?! *__*

  4. galatea72

    Ispirata da questo, credo che prima o poi scriverò un manuale per sopravvivere ad un convegno di studi umanistici.

    Ad una riunione di condominio no: a quelle, notoriamente, nessuno riesce a sopravvivere.

  5. utente anonimo

    Hai dimenticato di dire che alla fine della riunione occorre alzarsi in piedi, portare una mano sul cuore e proporre a tutti i partecipanti di intonare insieme l’inno nazionale.

    Servirà di sicuro a creare un clima di fratellanza e collaborazione

  6. utente anonimo

    ho fatto quasi tutto, ieri.

    l’unica cosa è che non dovevo parlare: quindi sono stata con il mio elegante portatile sulle ginocchia a millantare di stare risolvendo un importantissimo problema mentre chattavo con il mondo. l’unica cosa che mi discpiace è che ho quasi perso il motivo per cui ad un certo punto qualcuno stava scannando qualcun altro. bah. dettagli.

    strichnina

  7. falcon82

    Se diventerò una persona importante un giorno saprò chi ringraziare 🙂

  8. utente anonimo

    iihihihih, il punto 6 è fondamentale… oserei dire nella vita di tutti i giorni!!! senti Confuso, non è che hai bisogno di un’assistente? io vorrei cambiar lavoro, qui si fanno poche riunioni!!!ciao Vania

  9. utente anonimo

    Ecco cosa succede a rispettare il punto 1:

    clicca quì.

    zenias

  10. diamonddog

    Metterei a corollario la necessità di utilizzare un certo numero di espressioni in inglese per consolidare il substrato di know-how.

    Non importa che le espressioni siano direttamente associabili a ciò che dici l’importante è che siano pronunciate bene.

    Chessò… startap, dedlain, vairal, chicoff, spiof

  11. diamonddog

    …spinoff (aibegiorpardon), treching, redempscion, biloudelain, abovdelain, raf, rendering,…..

  12. utente anonimo

    aggiungerei anche ASAP, che sta per “sì lo faccio al più presto ma non ti specifico quando”.

    L’ASAP di solito fa contenti tutti.

  13. utente anonimo

    Sì vabbè con gli acronimi e gli inglesismi, ma quì e quà con l’accento no. Anche i nipotini di Paperino si dissociano dèfinitli.

  14. utente anonimo

    #15

    ASAP è infido per chi è fornitore e aspetta i file da finalizzare, specialmente quando te li mandano dedlained

    thestral

  15. utente anonimo

    l’ASAP è viceversa una manna per l’agenzia che con un semplice acronimo placa le ansie del cliente riversando il problema sul suo fornitore.

  16. utente anonimo

    #19

    Esatto. Lei ha vinto un gadgets con§uso.

    Per§onalità, La prego di agevolare l’invio all’intero 19 del Suo condominio

    thestral

  17. utente anonimo

    Scusi “interno”

    thestral

  18. zauberei

    Beh, ma la strategia der chinotto?

    Qualcuno ricorda la pubblicità?

    Un monito fi vita.

  19. utente anonimo

    Relativamente al punto 7, aggiungerei che per evitare i verbali della riunione c’è un trucco: si fa finta di prendere appunti con attenzione e interesse affinchè gli altri partecipanti pensino che il verbale hai intenzione di farlo tu; a quel punto gli altri partecipanti si sentiranno liberi di non prendere neanche un appunto.

    Il verbale non esisterà mai.

  20. utente anonimo

    ehi ma dove siete finiti tutti? siete in riunione?

    v.

  21. elbarrio

    Credo che il tuo manuale sia stato divulgato fra i miei colleghi al momento dell’assunzione. E devo dire, che lo rispettano diligentemente. 😀

  22. utente anonimo

    Io non ci vado alla riunioni adducendo a scusante i più improrogabili impegni, “questione di vita o di morte”!!!!

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