SULL’ENIGMATICO FENOMENO DEL BICCHIERE CHE SI ROMPE PER TERRA

Quello del bicchiere rotto – ossia del bicchiere che quasi da solo, o soltanto appena da voi sfiorato, come un suicida si tuffa da un tavolo o da altro supporto per spaccarsi al suolo – è fenomeno che per sua natura si manifesta in momenti inopportuni: ad esempio allorché siete stanchi, quasi sempre la sera quando state per andare a dormire e, maledizione, soprattutto non avete una ceppa di voglia di mettervi lì a raccogliere minuscoli cocci di vetro sparsi ovunque ma devi farlo lo stesso perché altrimenti la mattina successiva a piedi nudi e in preda al rincoglionimento antimeridiano – quindi immemori della tragedia del bicchiere rotto avvenuta la sera prima – rischiereste di pestare i vetri e ferirvi gravemente e non è un bel di cominciare la giornata.
Perciò, appena la sciagura del bicchiere rotto ha luogo, pur di malavoglia occorre porvi rimedio subito, senza indugi.

Tuttavia, il rapportarsi al triste fenomeno del bicchiere rotto per terra, è cosa ardua. Il bicchiere, una volta precipitato al suolo, mostra una peculiare, curiosa abilità: non è che si rompe: esplode proprio! Si disintegra in mille pezzi infinitesimali che finiscono ovunque. Se in genere il fenomeno del bicchiere rotto si verifica in cucina (l’ambiente domestico più di frequente popolato dai bicchieri), i frammenti aguzzi voleranno come per magia anche nelle altre stanze. Essi frammenti sono bravissimi a mimetizzarsi col pavimento, e non solo per via della trasparenza: si nascondono sfuggenti quasi fossero animati da una forza interiore. E’ pressoché certo che dopo mesi o anni ritroverete pezzi del medesimo bicchiere rotto in angoli lontani, in bagno, sul terrazzino o in salotto. E giocoforza individuerete questi reperti non con la mera osservazione (“toh, guardalo lì, il porco!”) bensì inconsapevolmente, piazzandoci sopra la pianta del piede scalzo.

Dunque, si diceva: il bicchiere rotto è in grado di polverizzarsi a terra in maniera all’apparenza casuale in realtà intelligente. Perciò urge un procedimento di pulizia radicale. In primo luogo è richiesta un’ispezione visiva: le parti più grandi e meno acuminate appariranno presto ai vostri occhi, potrete raccattarle con le mani – tagliandovi comunque, ma con dolcezza. Si seguiterà la ricerca armati di spazzola e paletta, perlopiù invano. Da ultimo, un giro di aspirapolvere, con i malvagi pezzetti che lacereranno il tubo rendendo l’elettrodomestico inservibile. Intanto i più pervicaci vetrini superstiti vi aggrediranno imbizzariti, alle dita, ai palmi, sui piedi. A questo punto, rallegratevi, è finita, insomma voi stanchi, felici e grondanti sangue potrete recarvi al pronto soccorso.

Da tutto ciò si desume che i bicchieri (ma anche le tazze non scherzano) sono entità ostili che esprimono il loro risentimento verso noi umani solo al momento della loro morte peraltro suicida: ci odiano, forse ci hanno sempre odiato, e ce lo comunicano così, nell’atto di spaccarsi per terra. E’ una sorta di vendetta peraltro penosa, in quanto autodistruzione. Giunge il momento di dar sepoltura al suicida gettandolo nell’immondizia ma – si badi – avvolto nella carta, di giornale o d’altro tipo, in modo che il mascalzone defunto non possa nuocere ad altre vittime quali netturbini, portinai, rovistatori di monnezza, eccetera.

55 Comments
  1. utente anonimo

    la beffa delle beffe è che i bicchieri che cadendo si polverizzano son proprio quelli che ti vendono come infrangili! tutti gli altri, e mi riferisco a quelli da discount, al massimo si spaccano in tre pezzi

    Minainsonne

  2. utente anonimo

    ahah, che carino preoccuparsi per i “rovistatori di monnezza”!!

    _vale_

  3. copros

    Buongiorno confuso! qualcosa mi dice che il tuo servizio di bicchieri stanotte ha tentato un suicidio di massa…. ah, gli incidenti domenstici, capitano sempre a sproposito! tipo, la doga del letto…. quando si può rompere? di giorno? quando hai il tempo di andare a suonare al vicino nerboruto e chiedergli aiuto? no! generalmente nel cuore della notte! e generalmente il vicino nerboruto non assomiglia a nulla che vorresti vedere nel cuore della notte……… son cose..

    V@

  4. BlogLavoro

    v@ (#3) sì, in effetti anche stavolta c’è un che di autobiografico.

  5. utente anonimo

    Con nessun’altra cosa come con i cocci del bicchiere rotto vale la regola fondamentale della fisica “nulla si crea e nulla si distrugge”

  6. diamonddog

    Tieni davvero una bella “cocozza” per appassionarci con…un bicchiere rotto! Complimenti davvero!

  7. utente anonimo

    Il mio pupo ne ha rotto uno ieri sera verso le 23.

    E io che l’ho anche brontolato invece era una precisa strategia del bicchiere.

    Magari di concerto col pupo che infatti, serafico, ha ben evitato di poggiare i piedi per terra obbligandomi a trainarlo a letto in braccio.

    Complotto.

    Ahi. Ohi. Scusate.

  8. Vanamonde

    Almeno parli di un bicchiere che cade…e che dire dei bicchieri “infrangibili” che esplodono solo sfiorandoli tanto che pensi di essere posseduto da qualche entità soprannaturale? Chi lavora come barman da tanti anni può confermare…

    Gi

  9. aChamp

    Si chiamano infrangibili perché si infrangono, appunto.

  10. utente anonimo

    Mi viene in mente il film “Le fate ignoranti”. Se un bicchiere si rompe vuol dire che una persona a te cara se ne è andate per sempre. Alla fine del film il bicchiere in mano ad Accorsi cade e non si rompe. Se non l’hai ancora visto te lo consiglio 🙂

  11. utente anonimo

    fate come me, solo bicchieri di plastica! 🙂 cosi non dovete nemmeno lavarli!!!

  12. Luposordo2

    io vorrei che tu approfondissi l’argomento del bicchiere colmo di vino che si rovescia sul cellulare appoggiato sulla tavola distruggendolo per sempre. è perchè i bicchieri odiano i cellulari? oppure è un gesto becero nei nostri confronti? forse il bicchiere è geloso del cellulare, perchè una volta il bicchiere (riempito con sostanze alcoliche ed inebrianti) era il nostro migliore amico, invece ora il nostro migliore amico è il cellulare.. che tristess..

    fe

  13. vietatocliccare

    Non sarebbe meglio mettersi le ciabatte?

    Comunque a casa, vista il mio cattivo rapporto con i bicchieri, volevano brevettare i bicchieri con il salvaguscio meliconi…

  14. lofoten

    l’ho sempre detto che bisogna attaccarsi alla bottiglia!

  15. utente anonimo

    L’altro giorno, facendo le pulizie, ho trovato sotto il frigo un pezzo di bicchiere.

    Interrogati, i familiari giurano di non averne mai rotto uno da anni.

    Era così tanto che non pulivo sotto il frigo?

  16. personalitaconfusa

    Sono andata a trovare mio fratello, studente che vive da solo. Sotto al frigo ho trovato ben di peggio: c’era un peperone ben radicato nel pavimento ;-0

  17. profondoblog

    #18, che invidia, anch’io vorrei avere degli ortaggi vivi che fanno radici nelle piastrelle del pavimento. O come si fa?

  18. utente anonimo

    chissà perché ogni volta che cade qualcosa per terra lo si ritrova esattamente da tutt’altra parte da dove è caduto….

  19. personalitaconfusa

    in questo modo di plastica termoindurenti è difficile che un fenomeno così si verifichi !

  20. kj

    la legge del rimbalzo è una nota legge fisica…

  21. tremori

    azz Confy ma che casa che c’hai! ma sei in guerra proprio con tutto là dentro!

    cià, su, vieni via…

    😉

  22. tremori

    …da notarsi come i cossi nella busta lacereranno la stessa consentendo ai rifiuti più o meno liquidi e/o gelatinosi (presenti in busta – normalmente asciuttissima – solo in tale occasione) di spargersi ovunque per casa nonchè su scarpe e pantaloni, cosa della quale ci si accorgerà soltanto in ufficio con successivo ritorno di “NOOOOOO” al momento in cui, giounti a casa, si chiederebbe alla vita soltanto una doccia, una pizza ed un letto, non necessariamente in quest’ordine…

    P.S.

    Riguardo agl’insidiosi, maligni cavi neri: hai idea di cosa significhi spostare un intero sistema gestionale informatico di un ristorante da una stanza all’altra dopo che si trovava nella sua postazione da più di un anno? Mi è successo ieri da un cliente quando credevo che la mia giornata di lavoro volgesse al termine… erano le 18, si son fatte le 20:30… dopo il post precdente so che TU puoi capirmi!

    Ciao.

    Mario

  23. Bustavuota

    ma esiste una correlazione tra il bicchiere di vetro che si rompe e la fetta biscottata zeppa di marmellata che cade sul tappeto persiano originale o sul parquet appena pulito di fino?

  24. utente anonimo

    Io condivido la domanda dell’anonimo. Però ecco, sul tappeto persiano avrei qualche perplessità. No, dico, è che quasi quasi io ci godrei se la fetta cascasse proprio lì. Busta

  25. badgi

    precisazione: il concetto si applica a partire dai tappeti dell’ikea in su, il tappeto persiano rappresenta solo un fattore k moltiplicativo

  26. tantovale

    C’è poco di romantico nella tua visione. Non almeno come nell’incipit di “Novecento”. Hai mai pensato a che potesse trattarsi di un modo di comunicarti dei bicchieri di chennesò…che ti scade la rata del mutuo, o che hai le cambiali che vanno in protesto domani? Se cerchi bene, vedrai che qualcosa te lo voleva dire quel bicchiere. Magari che è ora che compri dei bicchieri nuovi all’Ikea, dove una cassiera svedese in formazione ti sta già aspettando…

  27. bellystar

    Vorrei vedere te, entrare nelle bocche fetide di bagna cauda, a contatto dei rimasugli di cibo sui denti, a versare nelle viscere immonde preziosi sorsi di nebbiolo o barolo.

    C’è da suicidarsi, eccome!

  28. lofoten

    L’angolo della casalinga. Io di solito tengo un vasetto di vetro vuoto tipo marmellata o nescafè:può servire per metterci dentro le ceneri del suicida senza rischio di altri danni.In genere poi lo lanciavo nel bidone del vetro, ma penso che d’ora in poi lo conserverò in bella vista a monito di tutti suoi simili.

  29. fr4ncesco

    Bellystar, favolosa l’idea del contenitore di vetro che contiene il gemello distrutto.

    Non è che sai come si levano le macchie di erba?

  30. tantecarecose

    Questo tuo post mi ha fatto riflettere su quanto sangue possa aver fatto versare io che, rompendo un bicchiere a settimana, getto tutto con estrema destrezza (visto l’allenamento), ma mai avvolto nella carta.

    Approfitto per scusarmi con ogni eventuale vittima.

    Come spiega Confuso, non è colpa mia, ma del porco suicida vendicativo.

  31. kj

    A me i bicchieri mi odiano così tanto che si spaccano per terra pure quelli di plastica.

  32. sarmigezetusa

    sor confuso, facci almeno sapere se quello andato in frantumi era un bicchiere mezzo pieno. o mezzo vuoto.

  33. kellyjenn

    A parte che hai la chiaroveggenza (è successo poco fa), mi chiedevo giusto se li progettano quelli che fanno le bombe a mano.

    Il bicchiere, non so il nome tecnico comunque uno di quelli da mojito, tosti col culo ottagonale, toccando il suolo dal tavolino bassino (circa 70 cm), è esploso. Migliaia di granuli ovunque.

    (per ora non li ho levati)

  34. utente anonimo

    bè… magari era stufo della solita acqua… o forse desiderava essere baciato da una bella donna.. una volta tanto.. i motivi possono essere tanti.. e poi il suicidio è davvero una cosa da non prendere così alla leggera… eh!

    poveri bicchieri!

    😀

  35. puttanieri

    Da anni uso bicchieri in acciaio… ve li consiglio, sono indistruttibili!

    Ci sono arrivato dopo un lungo percorso di meditazione accompagnato da una corposa analisi costi/benefici elaborata con il calcolatore. In fondo non ne potevo più con quelli in vetro che mi si rompevano ogni volta che li afferravo (le mie mani stritolano).

    Il bicchiere in acciaio tra l’altro resiste alle bevande corrosive come la coca cola o l’acido muriatico o quello solforico, pero’ se ti cade sull’alluce quando indossi l’infradito sono dolooooriiiiI

    Un mio amico architetto ha progettato una serie ergonomica di bicchieri in acciaio per un’azienda elvetica….sono molto belli e non ti esprimono l’idea asettica di un attrezzo da laboratorio in cui si pratica la vivisezione.

  36. kj

    kj (#36): dipende dai punti di vista.

  37. personalitaconfusa

    a me fanno più paura quelli che si rompono nel lavandino. sarà che già il lavandino in sè mi fa paura, non so.

    tra i miei bicchieri tra l’altro ce n’è uno scheggiato, ma non si rompe mai. e càpita sempre a me, come un segno di sventura.

    [allegriaaaaaah…]

  38. BESTIO

    Ciao Confù, da quanto tempo non passavo di qua… Ma li scrivi ancora tu i post o sei come S. King che ha i ghostwriter? 🙂

  39. brule

    Kj (#43, #36): comunque sì, era vuoto.

    Ladyk (#46): sono il ghost writer di me stesso.

    bestio (#47): no, seicentosessantasei.

  40. evesoloperte

    “Lei portava la coppa in mano

    – Pari al suo orlo aveva il mento e la bocca –

    Così leggero e sicuro era il suo passo,

    Che dalla coppa non cadeva una stilla.

    Così leggera e salda era la mano di lui:

    Un giovane cavallo egli montava,

    E con gesto noncurante

    Lo sforzava a restare immobile.

    Eppure quando dalla mano di lei

    La lieve coppa egli dové prendere

    Per entrambi fu troppo pesante;

    Perché entrambi tremavano tanto

    Che nessuna mano l’altra trovò

    E lo scuro vino cadde al suolo.”

    ….MA PORCA PUPAZZA!

    Avrà detto il cavaliere.

    Bastardo di un bicchiere.

    E.

    p.s. La prima parte? Hofmmansthal.

  41. utente anonimo

    Hofmmansthal?

    Hofmannsthal!

    E.

  42. ellenpeppers

    Io ho risolto il mio problema!

    Uso un bicchiere di plastica dura come quello del mio cuginetto di tre anni! Certo bere Coca con scorza di limone nel bicchiere di Titti non è il massimo ma, è caduto un centinaio di volte senza mai rompersi.

    La birra la bevo dalla bottiglia e per il vino… Ho un calice che custodisco gelosamente come il Santo Graal e maneggio con molta cura.

  43. Anonimo

    Ma come, la carta con il vetro!?! Mi hai fatto trasalire… E la raccolta differenziata dove la mettiamo, eh?

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