SUI CENTRI COMMERCIALI
Non ce la faccio, non resisto. Buon ultimo, vorrei tenere il mio lucido intervento sull’annosa polemica (per chi se le fosse perduta, beato lui) che in questi giorni imperversa tra i blog italici, e che quindi, se tanto mi dà tanto, presto approderà sulla stampa e in televisione.
La questione, in sintesi: ci si chiedeva se fosse giusto (oltre che, talora, necessario) andare al centro commerciale di sabato mattina. E soprattutto: se fosse più chic colui che evita di frequentare i centri commerciali di sabato o colui che viceversa li frequenta pur nell’amara consapevolezza che vi troverà parecchia altra gente in coda e pochissimo parcheggio. E infine, si disputava su quale fosse più snob tra il Despar e l’Ipercoop, e tra il Carrefour e il Gigante.
Non so rispondere a queste fondamentali domande (e in tutta sincerità – a rischio di apparire snob a mia volta – confesso che non me ne importa granché) però vorrei dire la mia lo stesso, fornendo qualche notevole spunto di riflessione: all’Esselunga di via Rubattino hanno messo i detersivi per la casa (pavimenti, lavandini, ecc.) in una corsia diversa da quella dove stanno i detersivi per capi d’abbigliamento. Diversa, capisci? Ecco, a me questo sembra gravissimo. Chi cerca i detersivi, si aspetta che stiano tutti nella medesima zona. Se il direttore marketing dell’Esselunga di via Rubattino legge questo sito – e non ne dubito – ebbene, che veda di porre rimedio. Oppure che apra un pubblico dibattito sul tema, magari anche in tivvù, o almeno sulle prime pagine dei quotidiani nazionali.
Ci sarebbe poi da chiedersi se sia più snob il detersivo per pavimenti o quello per lana & delicati, ma l’argomento mi pare troppo ostico – e forse noioso – per esser trattato in questa sede: faccio invece notare che per motivi del tutto inspiegabili anche il frigorifero del latte fresco si trova assai lontano dal corridoio del latte a lunga conservazione, peraltro ingiustamente privato di frigo.
Formulo un’altra considerazione, a mio avviso di estrema importanza. I cartelli che stanno appesi in cima e in fondo alle corsie: sono fuorvianti, in realtà non danno quasi nessuna informazione. Ad esempio: se su uno di codesti cartelli c’è scritto “sale – uova – pane”, so che in quella corsia troverò appunto il sale grosso, le uova e del pane. E fin qui. Ma se cerco un bene difficilmente catalogabile come, che so, i pinoli. Dove dovrei cercarli? Nella corsia indicata come “spezie” o piuttosto in quella della “frutta”? O dove altro ancora, visto che in nessuna di quelle due corsie li ho trovati? Insomma, voglio dire: dove cazzo stanno ‘sti maledetti pinoli? E’ questo il delicato quesito che ho posto a uno dei lavoranti del luogo. Mi ha risposto, senza nemmeno pensarci, che i pinoli in busta stanno vicino alle casse. Gli ho chiesto il perché di un simile posizionamento privo di senso e lui mi ha detto – un po’ perplesso e invero un filo irritato – che non lo sapeva, e che adesso lo lasciassi in pace perché aveva altro da fare.
Prima di chiudere la mia concione, ma anche per rinfocolare la polemica, mi pregio di aggiungere un elemento a mio avviso cruciale: ma si può sapere perché in alcuni supermercati il carrello prevede una cauzione di 2 euro, in altri di un solo euro e in altri ancora ci sia perfino la possibilità di scegliere tra monete di 2, 1 o perfino mezzo euro (!), per non parlare di quelli che tuttora accettano le 500 lire? Su questo punto sì che c’è davvero di che dibattere: perché dovrei dare a te, o supermercato, dei soldi in cambio di uno dei tuoi carrelli? Ma cosa hai paura, che me lo porti via senza restituirtelo? Che anziché dartelo indietro me lo tenga a casa, magari in salotto? Ah sì? Ebbene, se così fosse, mi stai dando del ladro. Mi insulti. Propongo quindi la revoca immediata e imperitura dell’oscena caparra per carrelli – o che almeno se ne discuta in parlamento.
Ecco, ho detto la mia. Pant, che fatica. Certo di aver contribuito in maniera decisiva, ora ti lascio. Devo andar a far la spesa.
diamonddog
Ehilà signor confuso.
Stasera mi sa che ci incontriamo.
Lei è quello con il garofano rosso?
Piuttosto.
Lo zucchero e il sale.
Gli cambiano sempre posto, e sa perchè?
Perchè così ti costringono a cercarli e ti fai le corsie in più aumentando le probabilità che tu acquisti generi aggiuntivi rispetto a quelli programmati.
Le piacerebbe che fosse una battuta vero?
E invece no. E’ sacrosanta, squallida, verità.
Zu
Se vuoi stare sul pezzo, non trascurare l’importanza dei tornelli all’entrata (per non far passare gli ultrà) e quella dei ritornelli all’uscita (da fischiettare per assorbire la botta del totale da pagare).
hoodjuniorTDP
che poi tra l’ altro se uno si volesse portare il carrello si sentirebbe anche in diritto di farlo “cacchio gli ho dato due euro glio ho dato…”
utente anonimo
Io vorrei solo consigliare ai supermercati di aumentare la cauzione a una cifra ragionevole.
Diciamo 200 euro.
Il mio coiquilino per 1 o 2 euro se ne infischia ed io mi ritrovo con 22 carrelli nel soggiorno.
loska
sulla cosa dei pinoli hai perfettamente ragione
ByronCorner
I prodotti vengono distribuiti secondo logiche di vendita, il che significa che tutto deve essere organizzato a favore del venditorein modo che chi compra debba comprare più di quello che gli serve. Tutti i supermercati fanno così. Coop, Colmark, tutti quanti indistintamente. Il fatto che i prodotti siano posizionati in modo strategico con lo scopo di favorire un acquisto superiore alle reali necessità è una cosa che sanno anche i bambini. Per i carrelli il discorso è ancora più semplice. I carrelli sono un costo, e se esiste una caparra è semplicemente perché in passato, quando la caparra non c’era i carrelli sparivano e li trovavi nei fossi perché qualcuno ci faceva il tragitto fino a casa. Se un carrello sparisce questo significa un costo aggiuntivo per l’azienda, la quale meno costi ha e meglio è. La caparra è quindi una forma di tutela.
IRI
i miei compagni di studentato si fregarono due carrelli del conad e ci facevano le scorribande nel parco sotto casa
IlaLuna84
In effetti un carrello in salotto darebbe quel tocco di new glamour che non ci starebbe male, ora che ci penso…:D ahahah!
lofoten
Allordunque. Questa volta non voglio assolutamente uscire fuori tema. Confu§o ci ha dato il post e noi dobbiamo consegnare l’elaborato, diciamo entro e non oltre un tempo ragionevole.
“Ritengo, seppur demotivata dalla consapevolezza che nella mia isola a tre punte non esiste né un Carrofur, né un Ipercup, né tantomeno IlGigante, ma, dico ma, esistono, e dio ti ringrazio, i Despar.
Ed io mi ritrovo a dire l’assoluta verità che i Presidenti dell’Esselunga di Via Ribattino, al nord, e del Despar di Corso Calatafimi, al sud, hanno aperto le casse chiuse e apposto firme sui banconi dei surgelati per suggellare un gemellaggio come a suo tempo fecero il Monoprix di Tunisi e il Rema 1000 di Tromso. Ogni supermercato è paese. Il Despar isolano ha anch’esso, credo stamani, diviso gli Oro Saiwa, scippandomi una certezza che avevo da una vita, dalla sacra Nutella, posta ora, chissà perché, tra i Corn Flakes filo americani e il burro di arachidi che, per chi non lo sapesse, non può essere portato nel bagaglio a mano sull’aereo.
Oserei dire una divisione innaturale e un accostamento un po’ autoctono, seppur si nota una leggera tendenza alla globalità.
Stasera mia cognata è tornata a casa distrutta. L’Anitra WC ultragel con microsfere attive, è stata messa al reparto “animali in estinzione”. Dice, che tra sabato e lunedì arriverà il panda.
utente anonimo
Io non sn d’accordo con confuso (questa volta), mi piace andare alla Coop e ci vado tt i giorni, meno il sabato ovvio.
Mi diverte girarla e anche se spostano i pinoli rido, non è la fine del mondo.
Sarò strana? Forse si.
Evito di usare il carrello quando posso, se no lo uso con 1 euro che poi alla fine lo riprendo.
Ogni tanto si vedono carrelli in mezzo alle vie abbandonati e lo trovo maleducato.
Che noia sempre le stesse cose ai soliti posti, un pò di fantasia a me piace. Ciao chiara
utente anonimo
Aaaah, e io che pensavo che i detersivi per la casa li avessero tolti del tutto all’esselunga…
Ti assumo seduta stante come consulente per lo shopping.
lofoten
Vorrei aggiungere per conoscenza, che l’euro per il carrello nasce dal fatto di evitare assembramenti di carrelli, appunto, al’uscita dalle casse e nei parcheggi.
Prima dell’avvento della monetina, io stessa ho visto un’adunata sediziosa.
Di carrelli, appunto.
utente anonimo
Anche io avevo scritto un post molto simile al tuo sul mio blog.
E mi trovo, di conseguenza d’accordo con te.
V.
personalitaconfusa
In effetti ci sarebbe da discutere anche sul giusnaturalismo fichtiano del Conad, e sul serio problema dell”uscita senza acquisti’ dall’Auchan, e sulla metafisica delle offerte settimanali del Lidl. Ma è tardi.
catepol
comunque ci stanno portachiavi con terminazione tonda (spessore esatto di una delle tre monete) in vendita credo dai polacchi (se esistono ancora in giro) o similari…per i carrelli. Così non si investe denaro al super
tantecarecose
Ragazzi, un po’ di audacia… Basta trovare un altro carrello sfuso e il gioco è fatto. Inserite la levetta del carrello sfuso nel vostro, così recuperate i due euro, e poi fuggite a gambe levate con due carrelli incastrati. Meglio se avete un ipermercato in collina, così da sfruttare la discesa per la fuga… Poi, una volta casa. li scastrate come vi pare… Come diceva non mi ricordo quale personaggio di Alice nel Paese delle Meraviglie: “Questa è logica!”
cronomoto
e che dire della inspiegabile vicinanza, concertata ad arte, tra gli scaffali ricolmi di cibo per gatti e quelli del vino “in cartone”, tutto destinato agli anziani?
E lo zucchero? Il sale? perché non si trovano mai? (Il Direttore di Marketing mi ha svelato che quelli sono prodotti che si acquisterebbero comunque, tanto vale metterli negli Scaffali Irraggiungibili…”
lofoten
Chissà al largo dei Bastioni di Orione come gestiscono i Centri Commerciali…
utente anonimo
A me anni fa, quale affezionata cliente dell’Esselunga di Gessate, regalarono un portachiavi con gettone incorporato (con tanto di marchio Esselunga impresso sui due lati). Ce l’ho sempre con me nel portamonete e lo uso anche negli altri supermercati….. tiè 😀
Wellina
utente anonimo
Io abito in zona sfornita di ESSELUNGA (persiste oibò la malefica triade di UNI-CARREFOUR e QXC altro) e non posso qui dare un significativo contributo sulla dislocazione dei detersivi…
Ma al CARREFOUR sotto casa mia hano da poco offerto alla clientela i Trollelli: una via di mezzo tra i carrelli e i cestini! Hanno le ruote, sono mediamente piccoli e puoi scorrazzare su è giù per le corsie fingendo di dover prendere un volo…
Ah che meraviglia a volte fare la spesa!
lofoten
Il Centro Commerciale, comunque, non è nè chic nè snob. E’ un posto dove vai per risparmiare, mentre gli chic e gli snob vanno al negozio vegetariano sotto casa e usano come carrello la borsa di Prada.
Iduegeni
Maestro,
se ti può far piacere, noi sabato mattina ci siamo recati a via Porpora per un sopralluogo third-lambratesco. A Name, per un pelo, non si fottevano la macchina fotografica.
Quanto ti abbiamo pensato. Grazie della dritta.
utente anonimo
il soldino nel carrello, sostanzialmente è servito a togliere il lavoro all’addetto al riordino dei carrelli stessi. Se ricordate bene, infatti, fino a qualche anno fa, all’esterno dei supermercati e CC stazionava un omino piccolo piccolo, tipicamente in divisa blu da bidello, che spostava montagne di carrelli lasciati vagolare qua e la nei parcheggi dai clienti “furiosi”…
regi
Che tenerezza. Mi meraviglio che il lavorante non ti abbia preso a mazzate con i carciofi. Comunque o cmq, in qualsivoglia super io entri vengo presa da vertigini, sudorazione fredda, tachicardia. Mi dà fastidio la luce del neon e gli odori del ghiaccio frutto di ere geologiche del bancone del pesce. Mi sento a mio agio solo nel mercato rionale, possibilmente artigianale. La classifica dei super di zona è: Pam – borghesotto e caro agli avvinazzati per la fornitissima enoteca; Despar – enorme, dispersivo, appena sopra la decenza; Sma – triste, sotterraneo y final; Todis, il top per l’extracomunitario e la comunità rom.
utente anonimo
Matteo Bordone tra i preferiti?
Dania78
Vado spesso al centro commerciale a trovare mio nonno.
L’ho mandato lì, a prendere il fresco, un paio di torride estati fa, dietro consiglio dell’allora ministro della Salute, e si è trovato davvero molto bene.
Si è rifatto una vita, degli amici e non si fa mancare nulla.
A volte, il lunedì mattina, nel giorno di chiusura, viene a fare due passi nel centro storico della città, ma senza indicazioni sui reparti, si sente spaestato.
E poi dice che le luci al neon lo fanno ringiovanire di almeno 30 anni.
loska
ah tra l’altro il centro commerciale è anche luogo di aggregazione politica. Lo scorso anno tre simpatici signori anziani che erano lì a far firmare non so cosa, mi regalarono un bellissimo “coso” con Che Guevara sopra!
utente anonimo
ho conosciuto davvero gente che aveva i carrelli in cortile . al mio stupore hanno risposto che non c’era niente di male . tanto abitavano vicino … e il mio iper carrello accetta anche il 20 cent .
personalitaconfusa
Son cose!
personalitaconfusa
25: non ho capito la domanda. Un aiutino?
utente anonimo
Io il mio buon carrello ce l’ho in casa. E me lo sono meritato. L’ho trascinato con la macchina, appeso fuori per metà busto, dal piazzale di un supermercato, dove lo avevano abbandonato di notte, fino a casa: 8 chilometri netti. Non è stata una cosa facile. Specie perchè fare 8 chilometri col finestrino aperto e con le mani fuori a gennaio non è proprio quel che definirei un “viaggio comodo”. Però ora espongo il mio carrello con orgoglio, simbolo del rispetto che ritengo di aver guadagnato sul campo nei confronti dei signori dell’ormai ex “3X2”. O forse perchè ero ubriaco marcio…sta di fatto che ne vado fiero! E la prossima voltà mi porterò a casa la macchinetta cambia banconote.
Fico qui…mi piace questo tipo di ironia…
Lerio
spungola
io non concepisco i centri commerciali aperti, tipo il diamante a Ferrara. Uno ci va pure per stare al caldo, no?
Un giorno mi è capitato di chiedere a un commesso dov’era l’antitarme e non sapeva neppure cos’erano le tarme!
Gnegnet
Io una volta ho fatto la promozione di un latte schifoso francese all’auchan.La capa reparto latte&derivati era francese, e anche un’altra capa reparto. Erano tutti francesi.Il ragazzo che portava le mozzarelle fresche le chiamava le troie. Dopo due giorni ho capito che c’era tutto un meccanismo di ripicche e odi, basato su date di scadenze mai controllate e buonipasto.Comunque è l’inferno.
utente anonimo
ciccio, non ce la posso fare. immaginami tra due cuscini -e non è detto che dormirò- ma ti AMMIRO lo stesso. Anche quando ti leggo con gli occhi chiusi (credici, non piaggiasco)
tua cornelia
simbax
Gli spazi negli scaffali mi pare siano decisi in base alle richieste del venditore del prodotto che per necessità di marketing desidera che quel prodotto stia sempre in quel punto così da essere localizzato dall’acquirente immediatamente. Quando il prodotto viene spostato di qua e di là evidentemente l’azienda fa poca pressione o non è tra i più venduti.
SeriaLoves
adoro i centri commerciali. Il più delle volte non compro un cazzo però…
utente anonimo
Lascia perdere non avevo visto bene io, azz… una volta che scrivo e scrivo pure una cazzata.Ciao vado a buttarmi dalla finestra.
#25 (Silvia)
kontrasto
un antropologo, ma non ricordo chi.. li chiamerebbe “nonluoghi”.. i centri commerciali, dico..
utente anonimo
Comprare i pinoli, costosissimi, al supermercato è un lusso altoborghese. I pinoli si raccolgono la domenica sotto i pini, si sgusciano con una pietra, e si consumano senza avidità, destinandone una parte a chi muore di fame.
Ueuè di:
http://www.tantopercapirci.blogspot.com
Fttixsonali
Ei! Non dimentichiamo San Valentino, eh?
Perchè non c’è un post sul protettore degli innamorati? DICO, ma stiamoscherzando?
BUON SAN VALENTINO A TUTTI!!!
.)
personalitaconfusa
mmm… non mi pare un’idea così originale, oggi.
utente anonimo
solo un genovese può aver bisogno impellente di pinoli, che ovviamente a milano sono tra le varie ed eventuali …
comunque grazie mi fai molto divertire
un’altra genovese trapiantata QUI
Antonto
Ciao! Ho sentito dire che sei una blogstar. Che bello… mi piacerebbe essere come te! 😉
Ti ho linkato, perché non mi linki anche tu?…
A presto!
mariodesantiss
@ kontrasto: l’antropologo era Marc Augè, francese.
In effetti si può criticare il non-essere, il non-esistere, insomma la perdita di tempo, la dimensione di non-io che ti dà questo tipo di spazi si adegua alla nostra condizione spirituale di sradicati (starei per dire di Personalità Confuse).
Insomma, una minoranza non ci sta, un’altra minoranza ci sta dentro ma al tempo stesso è capace di astrarsi (come il Bordone coi telefilm) e il resto ci va, senza porsi tanti problemi (ho intavolato una piacevole discussione con mia sorella e suo marito che abitano nel non-luogo della provincia di Roma, in un non-luogo di sobborgo verso Tivoli – percho conosce- e trovano assolutamente “naturale” fare quello che ad altri appare “artificiale”. Anche perchè da quelle parti non c’è niente altro, 2 cinema nel raggio di 30 km sempre pienissimi, per esempio. Bisogna immaginare non solo le nostre comode lande metropolitane)
Personalemnte su questo punto mi attengo al comportamento intellettuale di Walter Benjamin che diceva “Io, nonostante tutto, mi pronuncio incondizionatamente a favore del mio tempo”.
PS da quello che mi disse una volta un esperto di marketing, la metà degli acquisti si decide “in loco” (dall’auto al supermarket) e la strategia dello scaffale è fondamentale – l’ultima frontiera sarebbero i bambini, che scelgono i prodotti anche per i grandi, in base a colori, pupazzi e altri elementi del packaging ( e sissa la debolezza dei genitori italiani nei confronti dei loro piccoli sovrani). Per questo motivo l’ultimo trend è la lotta tra i vari marchi per far sì che i centri commerciali mettano i loro prodotti a 50 cm da terra, sullo scaffale ad altezza di bambino…).
Fttixsonali
Dici? Io Dico di sì. Anzi, dico che non c’entra l’originalità e Dico,inoltre, che se continui così il santo protettore ad ogni tua richiesta risponderà: “non posso” e ben ti sta! .)
personalitaconfusa
fttx (46): mi hai quasi convinto. Quasi, però. 🙂
43: belìn, ma dove siamo capitati?
acchiappabaci
Dopo l’esame di marketing strategico pensavo di essere (diventata) così figa da non farmi fregare più dagli squallidi sistemisti strategici dei supermercati. Per poi ricredermi alla prima spesa, quando ho dimenticato il pane ma in compenso, in prossimità della cassa, ho comprato tutto quello che avevano da suggerirmi: pile, ovetti kinder, lamette.. I pinoli, mmhh..non ricordo.
tremori
Ma soprattutto: se proprio ho deciso di fotterti un carrello, sarò disposto a perdere 1, al massimo 2 euro, no? Se poi consideri che, in fin dei conti, la moneta me la porterò via insieme al tuo fetentissimo carrello che ho deciso di fotterti…
starliam
Come centro commerciale meglio I Gigli. Siamo talmente snob che ce l’abbiamo solo noi
Nalkila
Io voto per il detersino lana & delicati. Davvero troppo snob.
E che premio avrei vinto per aver indovinato la locazione dei pinoli?
Comunque il carrello a casa mia sta benissimo, i panni sporchi ci stanno una meraviglia.
_violet_
ti ritrovo deliziosamente fatuo :o) confuso
un filino noiosi i commentatori, invece, e porcazozza, mi copiano la firma
V
personalitaconfusa
Son cose.
utente anonimo
47 – ancundase che duman l’è venerdì …
tatolina
Dania78…troppo simaptica!!
Io quando porto mia nonna al supermercato, qualunque esso sia, la perdo almeno tre o quattro volte!!
Comunque io ho adottato un metodo infallibile per trovare tutto: giro scaffale per scaffale, tutti reparti, ance se so che non comprerò niente 😉
Confuso, sei grande!
Passa a trovarmi 🙂
loxmetender
le cartelle esattoriali sono un punzione divina. invero.
mrconcas
Cara personalitaconfusa, io uso una moneta da 10 lire e applico il metodo quantitativo su quello qualitativo…passa da me, l’11 febbraio ho riflettuto molto sulla spesa… Buona Domenica 🙂
peppermint_nicole
mah, io i pinoli li metterei nel reparto stuzzichini…
è più snob il detersivo per capi delicati. ma il più snob di tutti è quello per i capi neri.
utente anonimo
Io compreo sempre la 12a, la 48a e la 70a cosa esposta, siano quel che siano.
BohBùBù
marisyn
bè, c’è da dire che al sabato mattina alle 8 tutta la popolazione mondiale prima di andare al supermercato va ….. in posta! 🙁
utente anonimo
Due chiarimenti:
1. da tempo ho appurato che i pinoli li distribuisce solo il cassiere (che tiene nascosti sotto alla sedia) perchè “sennò se li fregano, lei non immagina nemmeno”
2. ho recentemanete scoperto che pure i cestini sono marcati elettronicamente in modo da suonare se allontanati dall’area del supermercato “perchè lei non ci crederà ma la gente li frega per andraci a funghi”.
Elisa