PERSONALITACONFUSA CONTRO GLI STATI UNITI D’AMERICA

Accade spesso che mi chiedano in pubblico se ho letto il tale scrittore contemporaneo di grido o ascoltato l’ultimo album della band alla moda. E che con gran imbarazzo, debba rispondere no, perché non so manco di cosa si stia parlando. Facendo così la figura del poverino. Come mai? E’ presto detto.

Anni fa, dopo aver appurato che per motivi di tempo era impossibile conoscere l’intera produzione culturale planetaria, stabilì di privarmene di un pezzo, cioè di quella di un solo paese, che mi sarei obbligato a trascurare, ad ogni costo. Un po’ come si faceva a scuola il giorno prima dell’interrogazione, quando si saltava un capitolo nella speranza che quello non te lo avrebbero domandato. Ma quale paese?

Per sceglierlo, non c’era che un modo, ossia il sorteggio. Così, presi un mappamondo, lo feci roteare e quindi, bendato, puntai il dito sulla nazione che avrei escluso per sempre dalla sfera dei miei interessi – per così dire – educativi.
Ebbene, alla prima estrazione è uscito il Lussemburgo.

Stavo preparandomi ad ignorare il Lussemburgo per il resto dei miei giorni, quando ho pensato che in fondo il suo esonero non sarebbe bastato: vi sono imperdibili scrittori, in Lussemburgo? Esistono gruppi rock lussemburghesi di fama? Ci sono registi, da quelle parti? Forse sì, ma pochi, e di sicuro ancora meno arrivano con le loro opere qui da noi. Perciò, annullai il sorteggio e sempre bendato girai ancora il planisferio. Vediamo vediamo chi è lo (s)fortunato vincitore…Tac. Lo Zambia. Ohibò, con tutto il rispetto per gli abitanti di quel posto, il problema si poneva in egual maniera che con il Lussemburgo: evitare una conoscenza profonda e accurata della attuale letteratura nello Zambia, o delle sue musiche e del suo cinema, non mi avrebbe lasciato risparmiare granchè, in termini di fatica.

Revocai de imperio il sorteggio, che venne ripetuto per la terza, definitiva e – giurin giurella – ultima volta. Ed ecco che l’indice finì al centro degli Stati Uniti d’America (sull’Oregon, se non ricordo male).

Così, da anni mi disinteresso (colpevolmente) di tutto quanto riguardi gli Stati Uniti d’America. Mi perdo buona parte dei romanzi stranieri pubblicati e venduti nelle librerie italiane, un gran numero di dischi di successo, i due terzi della cinematografia diffusa nelle sale e la quasi totalià di quella trasmessa in televisione.
Insomma, ora il mio tempo libero è ancora più libero. Forse un po’ troppo. Son cose.

70 Comments
  1. diamonddog

    Ah, vorrei poterci credere.

    Facciamo finta che è così dai, è più “cool”.

    (mT)

  2. utente anonimo

    Effettivamente è quasi impossibile escludersi da tutto ciò che sia “STATI UNITI”. mi chiedo effettivamente quale sia il tuo modus operandi!

  3. personalitaconfusa

    in sostanza, o ti dai da fare o la tua autoformazione “culturale” si riduce allo zero.

  4. utente anonimo

    Beh se proprio vuoi saperlo, io ti leggo dal LUSSEMBURGO e ci sono rimasto un po male…

  5. diamonddog

    io invege di leggo dallo zambia e gi zono rimazto peggio angora…..

  6. personalitaconfusa

    ma no, non ho nulla contro lo zambia. e nemmeno contro il lussemburgo. anzi, se avete dei consigli, fate pure.

  7. ottaluna

    confuso, se prima eri il mio eroe, ora assurgi a divinità.

    ti perdi solo i pearl jam e john fante, per il resto hai pienamente ragione e tutto il mio appoggio.

  8. loska

    ammettilo, alla terza estrazione hai usato un mappamondo in cui c’erano dappertutto gli stati uniti d’america.

    Ecco chi ha rubato il mappamondo di bush, ladro!

  9. utente anonimo

    NoooooooooooooooooooooooooooOOOOOOOooooooo!!! TI SEI PERSO DAN BROWN!!!

  10. greenwich

    uhm.

    E, tipo, con Pahalaniuk che è americano ma ha genitori francesi e russi, come ti comporti?

    Salti pure lui?

  11. keketi

    Bisognerebbe essere più precisi. Perché gli Stati Uniti sono una confederazione di stati, ognuno con la propria produzione culturale e non. E’ come dire io non mi interesso più di tutto ciò che viene dall’Europa, dall’Africa, ecc. Dovresti circoscrivere di più la tua scelta: East Coast, West Coast, Sud, Nord, Stati Uniti ispanici, Stati uniti anglosassoni, ebraici?

  12. utente anonimo

    bravo Persy, qualcuno deve pur farlo il lavoro sporco. Ma come riempi il tempo libero? leggi pakistano? ascolti afghano?

    guarda se ti dovessero chiedere “ti fai la chat” okkio che non si tratta delle stanze web di chiacchiere ma dell’erba da masticare somala – diffusissima nei salotti buoni dei fighetti.Tu rispondi sempre “preferirei di no” come Bartleby. Che è un personaggio di romanzo americano…azz..ma se non sai chi è…

    mario+ds

  13. personalitaconfusa

    #16: ripeto, l’obbligo di astinenza vale solo da poco, cioè per la contemporaneità: melville, i fumetti di paperino e miles davis sono salvi. quanto al pakistan mi rifornisco da questo paese soprattutto per un altro genere di prodotto.

  14. ottaluna

    archeologia un par di balle!

    (vedi che il corso di stronzaggine inizia a funzionare…)

    😉

  15. lofoten

    Ho il piacere di incollarti un brano in lingua finlandese che sicuramente conosci sulla “Genesi del mondo”, runo I, vv. 105-244. È una edizione della Prosign Oy Ab, disponibile in una videocassetta che comprende anche la “Storia di Kullervo”.

    Yksin meillä yöt tulevat,

    yksin päivät valkeavat;

    yksin syntyi Väinämöinen,

    ilmestyi ikirunoja

    Kapehesta kantajasta,

    Ilmattaresta emosta.

    Olipa impi, ilman tyttö,

    Kave, luonnotar korea…

    Ikävystyi aikojansa,

    oudostui elämätänsä

    aina yksin ollessansa,

    impenä eläessänsä

    ilman pitkillä pihoilla,

    avaroilla, autioilla…

    Jopa astuikse alemma,

    laskeusi lainehille

    meren selvälle selälle,

    ulapalle aukealle…

    Tuuli neittä tuuditteli,

    aalto impeä ajeli

    ympäri selän sinisen,

    lakkipäiden lainehien:

    tuuli tuuli kohtuiseksi,

    meri paksuksi panevi.

    Kantoi kohtua kovoa,

    vatsantäyttä vaikeata

    vuotta seitsemänsatoa,

    yhdeksän uroa ikeä.

    Eikä synny syntyminen,

    luovu luomaton sikiö.

    Vieri impi veen emona.

    Se vuoi ho la traduzione in italiano.

  16. utente anonimo

    Eppur l’Oregon lo vedo a nord-ovest, ma a parte ste bazzecole geografiche, sulla letteratura aMMericana hai avuto una brillante pensata al 90%.

    M.

  17. keketi

    Bhé, ripensandoci … è vero che vedere un filmino americano in prima serata alla tv, magari d’amore con un bel happy end, può gravemente danneggiare la salute, molto meglio sbananarsi il cervello con i prodotti pakistani! Dovrebbero scriverlo nei titoli di testa. Che robe.

  18. marquant

    Ma pensi che un sacco di gente fa la stessa cosa con le produzioni italiche, e senza neanche aver fatto un sorteggio. These are things.

  19. utente anonimo

    e pensare che gli ammericani fanno cose solo dal 1492 pensa un po’…

  20. ellenpeppers

    Approposito di iuessehy… ma dove mai saran finite le tanto sbandierate bandiere della Pace…?

  21. t0r3

    la tua scelta è encomiabile, soprattutto per la “coerenza” che spero ti spinga in questa tua scelta. io pers non sono mai stato un americanista convinto, critico giornalmente l’influenza culturale ammericana in queste terre a volte così aride (ma anche no), però mi sembra esagerato escludere a priori le produzioni culturali solo perchè ammericane. c’è tanta merda, ci mancherebbe, però molte cose si salvano…ma sono cose

  22. utente anonimo

    …invece leggi l’italianissima, imperdibile Melissa P.? La cacca è tanta e nessuno sa come salvarsi…

  23. TheNothing

    Nel tuo girovagare tra le culture non statunitensi, ti sei mai imbattuto in qualcosa tipo “The Family Guy?”

    In caso di risposta affermativa ti pregherei di farmi sapere….hmmm…aspetta, no, però così non funziona, devo scriverti il titolo italiano: “I Griffin”.

    Ah, ma Internet non è nato oltreoceano come progetto per l’esercito americano o roba del genere? Cioè, stai usando quotidianamente un qualcosa con il brand U.S.A.! Credo ti toccherà scrivere un altro post per correggere la teoria espressa in questo…

  24. mariodesantiss

    Nothing

    ma l’idea di internet è nata più o meno nel periodo di “Kind of Blue” di Miles Davis, quindi è nel periodo “salvo” 🙂 (vedi risposta-commento #17….

  25. Javert

    ehm…

    non che io simpatizzi per altri stati al di fuori dell’Italia, ma immagino che il software che usi per deliziarci coi tuoi post sia anche statunitense…

    Un po’ come i vegetariani con la pelliccia.

    Ciao, continua

  26. utente anonimo

    Come puoi vivere senza i Flaming Lips???

  27. TheNothing

    Allora non sono l’unico ad ascoltare “Yoshimi Battles the Pink Robots” 🙂

    Però la chiudo qua, se no andiamo OT e la personalità, oltre che confusa, potrebbe anche farsi…diciamo…”arrabbiata” 🙂

  28. personalitaconfusa

    porcocane, a parte che qui si parlava di – mi si passi il termine – “cultura”, mica di prodotti in genere, ora che ci penso, ho ai piedi delle statiunitensissime scarpe adidas!
    ah no, c’è scritto made in cambogia. fiu, meno male.

  29. hidra

    le adidas come origine sono teteske ti cermania. iffomati prima ya?

  30. Lenotedipoldina

    Gli Stati Uniti sono per definizione tanti stati diversi uniti tra loro. Se il tuo obiettivo era di escludere un solo Paese e il ditino ti è caduto sull’Oregon…secondo me era dell’Oregon che dovevi boicottare i rigurgiti culturali.

    Temo tu abbia commesso un errore di valutazione. Ora dovresti rimediare leggendo, vedendo, ascoltando tutto quanto ti sei perso durante questi anni dei restanti 49 States!

    In fin dei conti…non ti eri lamentato che il tempo libero era diventato troppo? 🙂

  31. keketi

    Pare comunque che negli Stati Uniti adorino i prodotti e tutto ciò che fa cultura italiana. Tutto il “made in Italy” è tremendamente chic e nessuno può negare l’impatto della cultura italiana sugli Stati Uniti, dove parole italiane come Pizza, Spaghetti, Cappuccino, Latte, Espresso sono diventate ormai di uso comune.

  32. keketi

    #45: dico sul serio. Gli Italiani negli USA rappresentano un quinto dell’intera popolazione. E questo la dice lunga sull’influenza della cultura italiana su quella statunitense. Inoltre, la famosa frase “Italiani: mafia, pizza e mandolino” (da pronunciare rigorosamente con accento newyorkese) con la quale spesso, all’estero, siamo apostrofati potrebbe presto sparire. Almeno dal pensiero comune degli statunitensi. Infatti, sembra che negli ultimi anni ci sia stato un vero e proprio boom non solo verso la nostra cultura, la nostra storia, il nostro stile di vita. Ma anche verso la nostra lingua, che ha raggiunto vette decisamente inaspettate: l’Italiano, come lingua straniera studiata nei college e nelle high school, sta facendo concorrenza addirittura allo Spagnolo.

  33. Jojoy

    E’ un metodo che dovrebbe essere seriamente preso in esame dai piani di studio del ministero della pubblica istruzione.

    Gli stati uniti quali?

  34. keketi

    #47: a cosa ti riferisci dicendo “metodo”?

    Per Stati Uniti, intendo la confederazione degli stati tutti insieme. A che pro la tua domanda?

  35. utente anonimo

    Se usassi anche il principio inverso a quello dell’esclusione dei piccoli stati, escluderesti sì gli stati uniti o la cina, ma potresti ragionevolmente includere, che so, l’oregon. fare un lavoro di ricerca e capire quello stato quali cineasti, scrittori e scienziati ha prodotto.

    Poi quando ti curi il raffreddore cerchi di non utilizzare le medicine che al loro interno hanno contributi culturali dall’oregon.

    seguendo il pincipio che più PIL c’è più cultura c’è etc, così sarebbero logicamente correlate le band e i libri con i co-indigeni scienziati.

    Per dire.

    stato chiarissimo, no?

  36. utente anonimo

    so che c’entra poco, ma ho acquistato il tuo libro. Certo, anche quelli di Chinaski e di Viss. L’ultimo pewzzo che hai messo, Promessa, è incantevole, vorrei averlo scritto io. Comunque pur’io ho appurato di non avere abbastanza tempo. Quindi li uso per far stare in piedi il tavolo, i libri. E non vado al cinema. Leggo i bloggers, lavoro, sto con la fidanzata, e questo è quanto.

  37. IlaLuna84

    Basta che non m’ignori la Spagna, chè in quel caso potrei arrabbiarmi! 😀

  38. utente anonimo

    Guarda fai come me. Mi sono dato questa regola, che vale per l’INTERO MONDO (ohhhhh!!!). Io ignoro tutto quello che è mainstream, cioè commerciale o finto fighetto. Tanto per fare esempi:

    Via i Jackson, dentro i Pearl Jam

    Via Tom Clancy, dentro Lansdale

    Via Spiderman (il film), dentro Ed Wood

    e così via

    (ah stiamo parlando di cultura e multimedia, eh!)

  39. IceKent

    se ti serve una scappatoia, puoi eliminare solo l’Oregon. e magari il Texas, si, anche il Texas dai

  40. diamonddog

    i pearl jam non sono mainstream?

    oh 52 ma da dove scrivi dagli anelli di urano o dalla cintura degli asteroidi?

    quando vendi milioni di dischi e riempi stadi e palazzetti cosa sei di nicchia?

    sei più confuso del confuso.

  41. utente anonimo

    Approposito di iuessehy… ma dove mai saran finite le tanto sbandierate bandiere della Pace…?

    la mia è fuori dalla finestra: e te dove hai lasciato le mutande?

  42. Irrisolto

    Non ascoltare i commenti degli spocchiosi e degli invidiosi: la tua scelta è cla-mo-ro-sa!!!

    Boicottare il Lussemburgo sarebbe stato facile, gli USA no.

    Appoggio col cuore e la capoccia!

  43. LeftBehind81

    l’eliminare completamente gli Stati Uniti d’America deve comportare in un certo qual modo anche una discreta fatica… pertanto: I miei complimenti

  44. loska

    massì scusate, ognuno ha diritto di ignorare chi vuole!

    Io sulla porta della mia stanza ho scritto

    “Vietato l’ingresso ai ragni e ai visigoti”

    🙂

  45. utente anonimo

    E come la mettiamo col Jazz?

  46. utente anonimo

    Così ti sei perso anche gli ultimi due o tre di Tom Waits?

    …va bè, continuiamo a farci del malox…

    D.

  47. Dania78

    Bravo. I veri talenti arrivano dall’est!

    (E non mi riferisco al Friuli!)

  48. diamonddog

    sì, lo diceva anche un mio amico di valona, esperto in search&recruiting…….

  49. Bostoniano

    Confuso, conferma che sei ancora tutto intero. Con un post intitolato così, sono sorpreso che Echelon non abbia ancora fatto puntare i missili sul tuo computer…

  50. utente anonimo

    Incredibile…

    se su Google scrivi “scrittori del Lussemburgo” non viene fuori una ceppa…

    D.

  51. Nidux

    beh l’ho scritto pure nel mio blog postando la recensione di uno dei migliori libri (forse il migliore)sull’argomento

  52. lofoten

    al n. 67.

    permettimi di dissentire. Anch’io ho fatto una ricerca su Google ed ho trovato una marea di cose sul Lussemburgo:

    Architetti lussemburghesi

    Artisti lussemburghesi

    Artisti concettuali lussemburghesi

    Astronomi lussemburghesi

    Editori lussemburghesi

    Giornalisti lussemburghesi

    Letteratura lussemburghese

    Lingue del Lussemburgo

    Narrativa lussemburghese

    Opere d’arte del Lussemburgo

    Pittori lussemburghesi

    Poemi lussemburghesi

    Poesia lussemburghese

    Poeti lussemburghesi

    Premi Nobel lussemburghesi…

  53. etnetu

    ance io ho fato la stesa tua cosa e mi è uscita l’itaglia.

    😉

    PS non ti perdi granchè degli USA, ma almeno ascolta bruce. (no, non bruce wills..quell’altro…)

    bravo, bruce weinn!

  54. utente anonimo

    Dai, spero tu scherzi… gli yankee sanno produrre cose anche interessanti! 😉

  55. leehooni

    Ti invidio, non fosse altro per le tonnellate di incazzature che ti risparmi nel non riconoscere quotidianamente il tumore causato a ciò che ci circonda dall’abitudine ad ereditare e riproporre il peggio del peggio che gli Stati Uniti producono..

  56. utente anonimo

    Ma scherziamo? Escludere proprio l’America? La musica americana out? Niente The Strokes,niente…NIENTE!Come fai? Io la musica americana non la riesco ad escludere neanche per un giorno,figuriamoci per tutta la vita. Illuso, se pensi che non ti chiederanno mai nulla in merito. COmunque sei un grande,fai sbregare!

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