Guida turistica di Lambrate

Ovvero: guida ad un itinerario storico artistico-culturale (si fa per dire) allo straordinario quartiere di Lambrate, scritta con affetto e assoluta quanto dimostrabile veridicità (nulla di ciò che segue è inventato) da un indigeno ossia lo scrivente, e dedicata a turisti, viaggiatori, curiosi e fotografi.
Come accade nelle guide rosse del Touring Club, uno o perfino due asterischi di fianco ai nomi indicano i luoghi che più di tutti meritano la visita. 

Lambrate, l’allegro quartiere milanese della periferia orientale, deve il suo nome al fiume che l’attraversa, il Lambro. Lambrate ha origine antichissima, fu borgo di compagna conosciuto e depredato nei tempi da romani, galli, goti, longobardi, mercenari lanzichenecchi e svariate bande di briganti, ladri, predoni, stupratori di contadine ecc., finché nel secolo scorso venne raggiunta dalla Milano industriale che si stava ingrandendo. Negli anni Venti Lambrate smise di essere un paese per diventare un quartiere.

Il Parco Lambro*, grande area verde ai confini della città, ha un passato glorioso: aperto già dal 1936, sede di festival musicali alternativi nei ’70, negli anni ’80 si guadagna il soprannome di “Supermercato dell’Eroina” per via dei commerci che si tenevano nei suoi spazi più appartati. Negli anni ’90 l’eroina passa di moda e il parco torna ad esser meta campestre di podisti e famigliole col cane. Il parco è attraversato dal fiume Lambro (e dai di lui afrori) e nella parte orientale ospita interessanti ruderi di cascine.

Dal parco si prosegue verso sud sulla via Feltre, piazzale Udine quindi oltre il cavalcavia di via del Casoretto sino all’incrocio con via Teodosio: sulla sinistra non potete mancare l’ingresso al vecchio deposito dei tram** (1929), capolavoro di archeologia industriale, ancora in uso, ideale per fare fotografie ai vecchi tram, ingresso proibito ma spesso non presidiato.

Tornando sulla via Casoretto verso piazza Udine, prendete la via Ingegnoli fino a via Porpora, quindi attraversate la piazza Gobetti da lì sbucate di fronte alla stazione ferroviaria di Lambrate (1931) in piazza Bottini. All’interno, notevole labirinto di scalinate coeve o restaurate negli anni Novanta del XX secolo.

Più a est, nell’orrida via Rombon, si erge maestoso il momumento più prezioso di Lambrate: la Palazzetta**: una vera villa seicentesca dal bel portico a tre arcate e notevole loggiato. Si narra che vi abbia dormito Garibaldi (e dove non ha dormito, il Nostro?). Perfettamente conservata, codesta armoniosa opera architettonica mantiene tutto il suo fascino: peccato per il parcheggio antistante la facciata e gli sfregi dovuti ai graffiti del XX secolo sul fianco orientale.

Dall’altro lato della strada si imbocchi contromano la via Dardoni, ove troviamo un altro edificio antico, la graziosa Villa Folli, innalzata nel ‘600. Anche in questo caso sarebbe bello poterne visitare gli interni se essa non fosse adibita ad abitazione privata con sorveglianza di sirene antifurto, filo spinato e bestie feroci.

Proseguendo verso destra, all’incrocio tra via Dardoni e via del Conte Rosso, al centro dell’incrocio notevole sacello votivo a San Carlo datato 1572, croce e delizia degli automobilisti distratti (di notte, ad un incrocio buio, tutto ci si aspetta tranne un sacello votivo in granito nel mezzo della carreggiata). Di fronte, una targa ricorda che in questi luoghi furono rinvenuti tombe romane.

Via del Conte Rosso (occhio, siete sempre contromano) è la via più caratteristica e vivace di Lambrate, con i suoi bistrot, le sue panetterie occupate e i suoi ferramenta in disarmo. Essa termina di fronte a San Martino, cattedrale di Lambrate fondata nel XII secolo e chissà perché rasa al suolo e ricostruita peraltro con perizia fintamente romanica nel primo Novecento. Dal restauro si è salvato solo il bel campanile** (XV secolo). Qui si giri a sinistra e, all’altezza dell’ospizio con, di fronte, l’immancabile negozio di pompe funebri, si continui sulla via Pitteri.

Ivi, di fronte al supermercato Esselunga si volti a sinistra sino a raggiungere gli alberelli e i laghetti artificiali del Parco Maserati (XXI sec.), luogo mirabile per l’atmosfera surreale che vi si respira: tale parco rappresenta forse l’area di verde pubblico più rumorosa del mondo. Esso, infatti, sorge proprio sotto i piloni della Tangenziale, fragoroso e trafficatissimo anello autostradale che circonda la città.

Di fronte al parco, si può contemplare ciò che resta delle grandi officine Innocenti**, altra meraviglia di archeologia industriale. Qui, a partire dal 1947, si produceva il celebre motociclo, la Lambretta (il nome viene appunto da Lambrate). Oggi la Lambretta non esiste più, la Innocenti crediamo sia fallita o trasferita in Slovacchia e gli immensi stabilimenti abbandonati cadono in rovine. Sembra di essere a Hiroshima. Benché protetti da una recinzione, possono persino essere visitati (c’è un buco nella rete, sul lato lungo del primo edificio).

Proseguendo lungo i ruderi si prenda la stradina a sinistra che attraversa i campi, passando in mezzo a cascine abbandonate fino alla via Rombon di cui già sappiamo. Al confine ultimo della città, dietro le alte mura del cimitero cristiano, sorge l’altra meraviglia di Lambrate: una vera Moschea Islamica**, con tanto di minareto e cupola sormontata da mezzaluna. Un luogo parecchio nascosto e difficile da raggiungere, ma esiste davvero, e vale la fatica per rintracciarlo.

Con la moschea, si esce da Lambrate e dalla città. Dall’altro lato della strada, oltre il viale alberato, si ergono le spettrali torri di Milano Due (fine XX secolo), costruite in mezzo a un parco inacessibile alle plebi. Ma questa, come si dice, è un’altra storia.

66 Comments
  1. scapolofelice

    io mi sono trovato a lambrate in condizioni disperate. 3 AGOSTO-2 di NOTTE-pochi anni fa.

    Tornavo dall’olanda senza soldi,

    arrivo all’aeroporto, prendo il BUS. ma scendo alla stazione di lambrate, invece di quella centrale.

    ERANO LE 2-3 DI NOTTE DEL 3 AGOSTO,

    faccio il biglietto per Bologna,

    regionale–sola–andata,

    con i 10,50 euro che mi rimangono.

    devo aspettare le 5.50 per il regionale…

    quindi faccio un giro a piedi per

    lambrate alle tre di notte il tre agosto….

    eppure ho un bel ricordo di quel

    quartiere, pulito, ordinato…

    dove si vede che ci vive gente che che lavora.

    Nonostante la fame , il FREDDO DI NOTTE,

    la solitudine

    …almeno prima di tornare a bologna.

    Ho un bel ricordo di lambrate e della sua stazione ferroviaria fredda dove passavano decine di treni merci.

    UN GIORNO CI TORNERO’ DI PRIMAVERA O AUTUNNO

    E RIVEDRO’ QUEL QUARTIERE,

    CHE HO VISTO IN UNA SITUAZIONE DISPERATA…MA CHE MI HA LASCIATO UN BEL RICORDO DELLA “MILANESITA’ CLASSICA”

    scusa ma era un bel ricordo

    e sentivo il bisogno di commentare.

    ADDIO

  2. scapolofelice

    …IL BIGLIETTO DEL TRENO L’HO PRESO

    NEL DISTIBUTORE AUTOMATICO…

    ERANO LE 3 DI NOTTE,

    CHI VUOI CHE CI FOSSE A FARMI IL TICKET..

    EPPURE E’ STATO UN BEL RICORDO:

    SOLO,

    CON I MIEI PENSIERI,

    IN UN POSTO SCONOSCIUTO

  3. andrea99boban

    Ogni posto ha le sue magagne…per esempio Ravenna … andrea99boban.splinder.com

  4. senera

    mancano l’unta pizza de ‘lo zio’ e il distaccamento del politecnico di milano…ma per il resto, e’ perfetto 🙂

  5. utente anonimo

    Le guide turistiche urbane del Confuso 🙂 Mi mancavano
    Kit

    (ma la guida di MilanoDue ce la fai però vero?)

  6. utente anonimo

    tutto perfetto, però il deposito dei tram venendo da pza udine è sulla destra e non sulla sinistra. Firmato: mr. perfettino 🙂

  7. b4tt1to

    Lambrate è …magica.

    Mi viene quasi voglia di visitarla

    sai?:)

  8. jame

    lambrate si scende…..

    diceva cosi un vecchi capostazione… e io scesi.

    ho ammirato tutte le meraviglie che lei confu§o descrive alla perfezione.

    ma ci sono piccoli dettagli che lei , e mi perdoni, ha dimenticato di citare.

    la mecca del kebab, per esempio.

    porterò la mia signora in visita a questi posti, lei è di milano e questa zona, le è sconosciuta.

    jame

  9. NeuroDeliri

    In tema di dimenticamze vorrei segnalare la comunità Exodus del televisivo don Mazzi e l’Associazione Ce.A.S. che fa le stesse cose di don Mazzi ma nessuno ci conosce (però siamo più carini…. ci lavoro io!!!)

    Era una pubblicità progresso di F@ber, aka mina vagante aka PieFFe, aka tatevillo….

  10. kj

    ineccepibile.

    ma questo è il preludio alla tua nuova professione di Accompagnatore Turistico?

  11. utente anonimo

    Apperò, più o meno come Rovereto, ridente cittadina industriale nella provincia di Trento…un agglomerato di case buttate lì senza senso!

  12. utente anonimo

    Può restare disoccupato uno che ti fa venire voglia di visitare Lambrate? Risposta = NO

  13. utente anonimo

    Non conosco la mia città!!!

    Per fortuna ci sei tu!

    Però a fare la guida turistica del mio quartiere ci devo provare pure io (P.ta Venezia -staz. Centrale).

    E… non mi posso perdere il museo del giocattolo!

    Ma che si farebbe se non ci fossi tu?

    Baci

    Nandina

  14. jame

    14)

    no, va messo agli arresti domiciliari!

    jame

  15. jame

    17)

    quelle cose…

    le teniamo strette…

    son cose

    jS

  16. utente anonimo

    hai dimenticato l’aggettivo. la giesa ‘russa’ (rossa) del casurett 🙂

  17. Blaskowitz

    E quella statua di padrepio, la si potrebbe comprare?

  18. utente anonimo

    Ehm… si potrebbero mettere i link a Google Earth per ogni luogo segnalato? Io ho provato a seguire sula cartina, ma ogni tanto mi perdo.

  19. utente anonimo

    Caro Confuso, tanti auguri!!!!!!!

    Senti dai un’occhiata a The Million Dollar Homepage, potresti fare qualcosa di simile, non ti pare?

    Ciao

    PaolaGi

  20. utente anonimo

    Al commento #23 mi sono dimenticato di firmare. Mi scuso e auguro buon anno a tutti.

    Gaspar

  21. utente anonimo

    Mia nonna mi minacciava sempre di portarmi dai Martinìtt 😀

  22. utente anonimo

    A Lambrate ho passato tre mesi bellissimi, chiamata a fare una supplenza a Melzo ci avevo trovato una camera in affitto. Non avevo un soldo (i supplenti vengono pagati con 2 mesi di ritardo), e campavo a panini per merende dei bidelli e genovesi del pizzaland. Nei bar consultavo il Corriere per trovare tutti gli eventi gratuiti e la sera giravo per pubs a proporre un mio spettacolino blues (che nessuno ha comprato, ma i gestori spesso mi offrivano da bere e un giovane cameriere mi ha anche fatto delle proposte inconsulte).

  23. utente anonimo

    Segnalo il mitico “Dopolavoro dei ferrovieri” dove – dalle 14 in poi, si gioca a carte e si beve un rosso decente (anche se mi viene il dubbio che sia già zona Farini).

  24. utente anonimo

    Perfetta descrizione della zona lambratese “fuori le mura”, cioè oltre la massicciata della ferrovia, un po’ lacunosa invece la descrizione della zona “entro le mura”, decisamente più chic e altolocata.

    Siamo lieti di comunicarle che è stato ufficialmente incaricato, dal consiglio direttivo di “Lambrate Centro”, della descrizione anche del nostro meraviglioso quartiere un po’ trascurato nella sua guida turistica. Le comunichiamo che in quanto subalterno abitante di “Lambrate periferia” deve prendere l’incarico assegnatole come un dovere imprescindibile, e se entro una settimana non svolgerà il suo compito dando il giusto risalto anche alla zona che più conta all’interno del quartiere, verrà punito con la foratura simultanea di tutte le 4 gomme del suo autoveicolo.

    p.s.

    La Moschea da lei citata è nota al mondo come Moschea di Segrate.

  25. IYIarco

    e a lambeate la gente tifa inter o napoli ? … o tutte ddue ??

  26. IlaLuna84

    Grazie della guida turistica.Prenderò nota dell’itinerario da seguire, nel caso capitassi da quelle parti!

    Buon anno Confuso! Che sia un 2006 meno Confuso del 2005!

  27. utente anonimo

    se portate dei bambini al museo del giocattolo,dite che si trova all’ interno di un’ ex orfanotrofio.

    dite anche che da questo posto e partendo dal nulla sono usciti parecchie persone normali ed un paio di multimilionari (in euro).

    poi magari raccontate anche del Marietto Chiesa e della madre di tutte le tangenti.

  28. utente anonimo

    la 75 da ple bottini ogni mattina, gli operai dell’innocenti appoggiati al muro della fabbrica col panino a guardarci entrare a scuola, la scuola esattamente sotto l’uscita rubattino.

    e vedo che qualcuno cita lo zio, sono commossa.

    ricordi dall’altro secolo.

    irene

    • Davide

      “Impossibile raggiungere il sito”, .sgrunt.

  29. utente anonimo

    Mitico! io ci abito da soli 2 mesi ma devo dire che e’ un quartiere piacevole, gran bella “guida” compliments 🙂

  30. brule

    Nemmeno una virgola su piazzale Bottini…

  31. utente anonimo

    “Il bizzarro e talentuoso Personalità Confusa, inafferrabile quanto divertente in quella satira metropolitana da Giovenale sul Naviglio…” – confù, parlano di te sul Corriere della Sera di oggi, nell’edizione milanese, Cultura, pag. 10…

  32. medo

    I giornalisti del Corsera non hanno più idee.

  33. utente anonimo

    magari ti mettono al posto di mieli….

  34. utente anonimo

    Mieli amari?

  35. utente anonimo

    ciao dearest!

    la reina

    ps i will write you soon

  36. Virgolafox

    gentilissimo personalita’ confusa….e’ stato nominato nel mio blog…..www.bloggers.it/bacco

  37. utente anonimo

    UUUUUU, p.za Udine…il mitico novecentoventicinque, v.le Feltre tutto fino in fondo, d’inverno, quando il Lambro lambisce le strade…quello sì che era off-shore!

    Zaren

  38. utente anonimo

    AGGIORNAMENTO:

    Il museo del Giocattolo e del Bambino tra poco si trasferisce a Cormano, paesello ridente del nord-milano. Il Comune di Milano se l’è fatto scippare (anche questo) dal Comune di Cormano.

    si veda per esempio:

    http://www.comune.cormano.mi.it/ download/comunicati_stampa/8.pdf

  39. ale1982

    Caro Personalità confusa…ti ho citato nel mio articolo sull’inedita blog…Ale

  40. utente anonimo

    ciao

  41. personalitaconfusa

    come nelle vere guide del turingclàb, ogni monumento ha un suo indice di importanza da zero fino a uno (interessante) o due asterischi (imperdibile). Son cose.

    • Davide

      Ibidem.

  42. utente anonimo

    Mi sono quasi commosso, non ho mai visto il mio quartiere sotto questo aspetto…di solito viene descritto come una zona di periferia, non pericolosa certo, però senza tante cose da vedere.

    Aggiungo solo un piccolo scoop: Berlusconi all’inizio della sua carriera di costruttore chiese i soldi per costruire Milano 2 agli arabi, che glieli prestarono a patto di costruire proprio lì la prima moschea (e mi risulta ancora l’unica) a Milano.

    Da non sottovalutare anche il fatto che la sede italiana di Al Jazeera è ospitata, nel quartiere di Lambrate, nello stesso palazzo di Milan Channel, ne consegue quindi che la televisione che trasmette le minacce di morte al governo di Berlusconi sia ospitata in un palazzo di Berlusconi.

    Curiose come coincidenze no?

  43. utente anonimo

    caro pc, intendevo

    A.Buzzi/S.Steinberg, Riflessi e ombre, Adelphi 2002 (tutto su Lambrate)

    A. Buzzi, Andata & Ritorno, ?

    e altri di Buzzi, che attualmente abita in via Bassini

  44. akiro75

    hai dimenticato la cosa più importante… il birrificio.

  45. personalitaconfusa

    55: grazie, me lo presti?

    Akiro: quello rientra nel secondo volume della ‘routard’ lambratesca: “Dove mangiare e bere a Lambrate”.

  46. utente anonimo

    “Riflessi e ombre” l’avevo preso in prestito alla Sormani. Ricordo che parlava del bar Picchio davanti alla casa dello studente, con 3 sorelle zitelle! La guida “Mangiare e bere a Lambrate” promette faville! Su, pc, che abbiamo fame e sete!

    ubique

  47. thesorrowedman

    ho vissuto per due anni nel cuore di lambrate, in via conte rosso. forse il personaggio migliore della zona era proprio il signor L., il ferramenta… mi faceva dimenticare le personalità oscene del parchetto di via Rimembranze di Lambrate

  48. utente anonimo

    spero di poter presto tornare a vivere nel casoretto. sono nata lì e mi manca…grazie per aver ricordato santa maria bianca…

  49. feelglass

    fantastico sto blog, l’ho scoperto oggi! le chicche su milano sono gemiali, in particolare le cose sull’aperitivo (finalmente qualcuno che lo disprezza) e questo capitoletto su lambrate! manca solo l’east end, il posto finto alternativo dove la gente gioca a calcio e si fa le canne di fuori, situato tra il cimitero, la tangenziale e le gabbie dei cani! ciao e complimenti!

  50. utente anonimo

    Negli anni dell’università io, provincialotta con poco senso dell’orientamento, mi sono trovata talvolta a vagare per Lambrate col naso in aria come Renzo Tramaglino.

    Giurerei di essere passata, carica di alambicchi, da una via con case rosa, viola e di legno scuro. Vero che c’è? Cos’è? Un parco giochi per architetti?

    P.S. Bel blog! 🙂

  51. utente anonimo

    Museo del giocattolo? O_o

    Ussignur: son in questo quartiere da due anni e non l’ho visto… spero sia apert il week end che sbicicletto fino a Pitteri Street!

    Cassandra

  52. utente anonimo

    caro personalità confusa tu sei il fiore cresciuto dal cemento

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