"Il ragazzo è un immaturo, non ha fatto il militare" (op. cit.)

A uso e consumo degli adolescenti d’oggi che passino di qui per puro caso: beati voi, ai miei tempi c’era “il servizio di leva”, per gli amici: “il militare”. Si diceva: “Parto per il militare”, “Porcogiuda quest’anno ho il militare”.

Nell’immaginario di molti coetanei di quei tempi neanche troppo lontani, il servizio militare era visto come un pericolo da eludere, una folle perdita di tempo (un anno di vita per imparare a sparare e/o obbedire) e, soprattutto, una gran rottura di coglioni.
Spesso, nei truci racconti degli amici congedati o in permesso, il servizio militare ci veniva rappresentato come un anno da trascorrere in uno sperduto paesello del Friuli, lontano chilometri da amici e fidanzata, dentro una camerata di letti a castello ripieni di uomini puzzoni e russanti, con un pirla di capo che la mattina all’alba ti avrebbe svegliato urlando “Alzatevi mezzeseghe sono già le cinque!” o qualcosa di poco più cortese, per poi condurti fuori a:
a) marciare senza meta o
b) sparare in aria, o
c) strisciare in un campo di fango e guano, e in tutta sincerità non vengono in mente tre attività più inutili di queste.
Ma la quarta attività di cui ci narravano era di certo la più terribile e temuta. Consisteva nel non aver nulla, ma proprio nulla, da fare. Nulla tranne che annoiarsi e aspettare.
Dice: ma va là, quante balle.

Può darsi, non saprei. Non so se fosse davvero così. Così me lo hanno raccontato in parecchi. Perché io, “il militare”, mica l’ho fatto.

A noi pacifisti, a noi che di imparare ad annoiarci e di sparare proprio non ce ne importava un fico secco, questo militare proprio non andava giù. Di conseguenza occorreva inventarsi qualcosa per scamparlo. Le alternative a il militare erano:

1) soffrire di reali o (quasi sempre) presunte malattie che precludessero le flessioni, la corsa e l’esercizio fisico antelucano, tanto virile e marziale (s’è mai visto un bersagliere zoppo? No. E infatti). In questo caso, il sedicente invalido veniva rinchiuso ed esaminato in un luogo che i racconti ci descrivevano come ancora più orribile e mitico della caserma stessa: l’Ospedale Militare. Chi c’era stato lo descriveva come una sorta di carcere fatiscente, popolato da medici nazistoidi che facevano di tutto per smascherare il finto infermo. Prospettiva rischiosa e troppo difficile (come si fingono le malattie?), quindi scartata.

2) aver seri problemi familiari: infatti il signor “ilmilitare”, bontà sua, dispensava dai servigi categorie quali l’orfano di entrambi i genitori, il ventenne con prole a carico e il fortunato terzogenito con due fratelli che avessero già assolto l’obbligo al posto suo. Ma io non rientravo in nessuna di queste.

3) la terza possibilità era quella del contratto di lavoro all’estero. In quel caso, il giovane lavoratore emigrato in terra straniera non avrebbe potuto ottenere il periodo di aspettativa, e quindi, per legge, era esonerato dalla leva. Ma per un ragazzetto senza arte né parte, un contratto di lavoro, un contratto vero, firmato e a lungo termine, era una chimera allora come adesso. E perciò.

4) Perciò restava la quarta opzione, forse la più meritevole: diventare non un militare ma un obiettore di coscienza. Uno che si rifiuta di imparare a sparare alla gente perché pensa che sia una cretinata, e quindi viene spostato ad altri incarichi, sempre al servizio dello Stato.

Per farla breve, so che non gliene frega nulla a nessuno, ma qui, com’era facile prevedere, si fu obiettori.
E su questo ce ne sarebbero di cose da dire, ma casomai si parlerà domani, o un’altra volta, che per oggi si sproloquiato abbastanza.
Riposo.

57 Comments
  1. jorma

    Io venni adottato come cavia dall’ospedale militare di Baggio.

  2. Aioros

    L’università mi ha salvato, e ora sono un uomo libero.

  3. Succo

    Io ho tentato con alcuni trucchetti alla “Un mercoledì da leoni”, ma il massimo che ho ottenuto è stato un declassamento di quarta :/

  4. utente anonimo

    Perdoni la curiosità: che attività svolgeva durante il servizio?

    Su Aco

    (che ha fatto tanto volontariato con gli obiettori: anni bellissimi ^_^)

  5. bottin

    l’ho incorniciato:

    “congedato in quanto esuberante”

  6. utente anonimo

    aaah. L’ospedale Militare.

    Quanti ricordi… Lo psicologo che invece di farmi domande mi racconto’ della sua vita e della moglie che l’aveva da poco lasciato… L’allergologo che dopo aver spalmato il di noi braccio di sostanze allergeniche se ne va e noi a spalmare le sostanze ovunque nella speranza di risultare allergici a piu’ cose possibili… La tipa con il pneumocoso per misurare quanto fiato hai che non importa quanto forte tu soffiassi ti urlava di soffiare di piu’, smidollati scansafatiche imbroglioni…

    Aaaah che tempi…5 anni di seguito a tentare la fortuna… aaaah.

    Poi m’e’ andata male. Mi hanno fatto idoneo.

    Ma poi m’e’ andata bene. Esubero.

    St0rM

  7. personalitaconfusa

    SUACO: portavo da mangiare ai poverelli della città (ma spiegherò meglio nel prossimo post, questo era già troppo lungo).

  8. brule

    E c’era pure l’opzione tiggì:Testimonio di genova.

    Ti mettevano in cella per un anno a studiare ratti e scoloprende.

    So di qualcuno che si era fissato di vendergli la bibbia.Allora ,con un gessetto,disegnava un citofono con campanello e cognomi:Scolopendra,bacherozzo,ratti,sciatti,cutrettola,forfecchia…E si divertiva tanto a parlare con il muro.

    Così,per non perdere allenamento.

  9. utente anonimo

    Io ero allergico. E’ risultato che anche loro fossero d’accordo. Quindi: esonero dopo il primo giorno e una visita di due all’ospedale militare. Il trucco? Nessuno, sono davvero allergico. Soffiavo più degli altri nello spirometro perché chi è allergico è più allenato a rantolare; sul braccio si sono “attivati” solo tre sostanze allergeniche ma strategiche: polvere, graminacee e polline. Come dire: allergico se marcia in campagna e allergico se lo chiudono in ufficio…

    a.

  10. utente anonimo

    un mese all’ospedale militare di Baggio, Milano.

    I giardinetti della struttura erano molto belli, quasi bucolici. Se ci fossero state anche delle infermiere mi sarei voluto soffermare un anno intero, invece che un mese.

    Alla fine l’ho scampata anch’io.

  11. allodj

    obiettore con tanto di colloquio dai carabinieri del paesello

    Carab: “ma lo fai per motivi religiosi?”

    Allo: “no, non sono credente, ma contrario alle armi”

  12. utente anonimo

    “Mi dispiace dissentire / per me il caso è elementare / il ragazzo è un immaturo / non ha fatto il militare” (op. cit.)

  13. kush13

    Conoscevo uno che si chiamava Orecchione di cognome. L’hanno riformato causa “nominativo soggetto a presa per il culo pesante – inadatto alla vita di caserma”.

  14. sphera

    Io il militare l’ho fatto in Aviazione, come Top Gun.

  15. utente anonimo

    ricordo che spesso quando andavo a scuola prendevo il treno (beh ho avuto dei genitori progressisti e io per contro sono diventata assolutista) e speso c’erano questi ragazzoti che andavano a “fare la visita” e altrettanto spesso udivo dell’articolo 31 (c’entrano niente i cugini dei gemelli diversi s’intende) ultima istanza per farsi dispensare dalla leva. Qualcuno di voi ricorda?

    L.R.P.

  16. utente anonimo

    Io il militare lo rimpiangerò, non tanto per l’attività, ma perche’ non metterà piu in giro mostri come FRANCESCO.

    Francesco, il mio amico, che se per sbaglio ti sfuggiva un mi- fosse anche una nota, partiva con aneddoti per due giorni, tutti tratti dal SUO militare prestato all’ospedale militare di BARI.

    Avevi voglia di scappare con la sua fidanzata, a quel punto ma ti blindava con diversi chiodini.

    In realtà io quell’ospedale militare li’ l’ho conosciuto, per scampare la seconda corte marziale in un anno, ma questa e’ un’altra storia.

  17. loxmetender

    Fu dura la la vita dell’obbiettore…ma la regola dell’obbiettore colpisce sempre 😉 . Anche nel tuo caso?

  18. kaktus

    il mio exexex fu un GENIO:l’ultimo anno di liceo, dopo la visita se la “tirava” perchè era in C1, risultato: dimenticato di fare il rinvio per primo anno di università, mandato a Merano a fare l’alpino (nella caserma col più alto tasso di suicidi…), con prospettiva dopo il CAR di finire a Vipiteno!dopo 2 mesi me lo vedo tornare a casa…riformato, nessuno ha mai saputo cosa abbia fatto o detto per farsi rimandare a casa..ma in effetti col senno di poi, una quintalata di disagi psichici VERI se li portava appresso quell’individuo.

  19. utente anonimo

    Dura la vita degli obiettori? Naaa

    Almeno in tutte le sere passate nella comunità degli obiettori non ho mai notato soffrissero.. anzi mi pareva si divertissero parecchio…

    SuAco

  20. personalitaconfusa

    loxmetender: [obbiettore, con 2 b ;-)] e quale sarebbe questa regola? dicci, dicci..

    LRP: ah, la visita dei Tre Giorni… tre giorni per fare una visita di 10 secondi da un oculista in divisa + un quiz della settimana enigmistica, tutto questo a 100 km da casa. Son cose.

  21. loxmetender

    faccio sempre troppi errori. e poi non rileggo mai bene. mi vergogno come un ladro. laido. cmq la regola vuole che dov’è c’è un obiettore scocchi l’amore. a costo di rovinar famiglie e fidanzamenti vari. o se non è amore almeno un po’ di calesse

  22. pnamrt

    Il mio primo ragazzo non solo non ha fatto nulla per evitare il militare, ma poi ha scelto anche di fare carriera in Aeronautica….

    L’ho lasciato. Ora sta in un paese dimenticato da dio del nord Italia, a morirsi di freddo l’inverno e di caldo l’estate. Ben gli sta. ; )

  23. pluto

    Beh, sinceramente neanche io volevo fare il militare, poi alla fine, mi sono divertito perché ho continuato a fare l’informatico presso un Ministero a Roma; grazie a questo ho conosciuto altre persone, come me, del settore informatico.

    La cosa più divertente è che, poiché mi ammalai di rosolia tra il CAR e la destinazione finale, stetti al Celio per 3 settimane senza che loro sapessero cosa avessi (avevo solo analisi del sangue “strane”): grazie a questo ho praticamente saltato le esercitazioni di tiro e probabilmente sono l’unico militare italiano che non ha mai toccato un’arma da fuoco!

    Cmq, delle cose che hai indicato, ne manca una: i militari sentono frequentemente l’esigenza di “contarsi”.

  24. Marcellus

    Io per evitare il militare avrei voluto farmi passare da gay ( a quei tempi si diceva finocchio tout court) ricordo che c’era un numero di articolo proprio per questo caso. Non mi riuscì perchè in attesa della visita mi passarono un giornalino di Jacula ed un sergente mi soprese appunto ad eiaculare. Mi saltò la copertura e non solo quella…

    Quindi mi sono fatto tutto il militare senza neppure accusare una napoletana a picche perchè sugli ospedali militari hai ragione, erano nazisti, in quel periodo c’era pure Kappler che scappò dentro una valigia…

  25. Succo

    Effe: Lo sa che in aeronautica non si fa il cubo? Son cose!® 😉

  26. kush13

    personaggi immancabili dell’ospedale militare sono “il medico ricchione che ti mette le mani nelle mutande”, “la psicologa figa che ci provava”, “il tipo che finge attacco epilettico”, “il bambino di Satana”, “il rimasto sotto che si è calato un trip”.

  27. alemae

    io dovevo fare il servizio civile, ma mi hanno lasciato a casa per decadenza dei termini… Che peccato! Comunque è vero: lo shock principale di tutti i miei conoscenti che l’hanno fatto, ilmilitare, è stato abituarsi a non fare niente, a guardare la parete davanti a sè. Gli facevano fare un mese quasi da Rambo (il car) seguito dal nulla… Un amico mio era addetto allo svuotamento dei cestini della carta: doveva entrare a intervalli regolari nelle stanze degli ufficiali e – declamando qualcosa tipo “cestino, Signore!” – vuotare i loro cestini.

    Servire la patria!

  28. alemae

    Dimenticavo: Pluto, sei in buona compagnia. Ho conosciuto un tipo che era stato dichiarato “inadatto all’uso di armi da fuoco” (era un adoratore della canapa indiana): esentato? No! Si è fatto lo stesso un anno di militare.

    Son cose, really.

  29. utente anonimo

    tutti paraculi qua dentro! io ho fatto il piedipiatti: polizia strdadale e un po’ mi sono anche divertito. i miei coetanei invadevano bressanone con fronde di meli e peri sull’elmetto. mia cara pigra, l’articolo 31 te lo davano al volo, dipendeva solo da te: tornavi subito a casa, ma nel proseguo degli anni avresti avuto un sacco di guai, limitazioni, un po’ come un fallito (giuridicamente)… forse era meglio che il piedipiatti, chissà…

    Alpeggio (Non C’è Mai Fine) [spazi e parentesi dello stimato effe]

  30. pieceight

    E’ bello questo post, perchè hai parlato, parlato, e non hai detto niente 🙂

    Saluti

    Pieceight

  31. Rasmus

    ‘Avete per caso già fatto i tre giorni?’

    (rispettosamente citando Bluvertigo)

  32. Quorthon

    Un mio amico fa il cuoco ha passato un intero anno a cucinare per gli ufficiali e non facendo un cazzo…Se l’è spassata alla grande!

  33. Azaell

    Ma la trovata più geniale era la “visita-del-militare”.
    Era l’uscita dalla minore età, l’entrata nel bosco degli impavidissimi adulti per dimostrare la propria virilità. Ti tenevano in piedi per 3 ore, così che si allungassero i coglioni e si potesse poi fare una figura degna nell’anticamera dellea “visita-del-militare”. Oltre quella porta, al di là di quel manipolo di infreddoliti implumi, c’era un Ribbentrop di cui si diceva tanto, ma che, lo sapevamo tutti, aveva un solo obiettivo: tastarti i coglioni. Alla ricerca di malattie veneree postadolescenziali? Alla ricerca di terzepalle non dichiarate? Forse di prove di frocismo che ti inchiodassero di fronte alla patria, di fronte a dio, di fronte agli uomini. Per poi dover ascoltare quella parola dal significato chiaro eppure così ambiguo, “rivedibile”. Forse lo scampavi, “ilmilitare”, ma poi ti veniva il dubbio che avessi davvero qualcosa di tremendo, qualcosa di cui i tuoi non avevano osato parlarti.
    Ma poi, uscendo, lo vedevi con l’aria risentita di chi dalla vita ha avuto in mano solo palle… immaginavi te stesso di lì a qualche giorno, con la tua menomazione potenziale, ma sbracato al mare su qualche spiaggia a non fare un cazzo… e poi pensavi che in fondo aveva ragione: in quella stanza c’erano, davvero, troppi coglioni…

  34. alemae

    A me von Ribbentrop disse (parole testuali, location La Spezia, lo giuro su personalitàconfusa): “Scappelli.”. Non capii subito, e spiazzato risposi: “Eh?” “SCAPPELLI!”, rispose tra lo stanco e l’irritato.

  35. LaLimpia

    Una volta abitavo di fronte all’ospedale militare. Il fratello di una mia amichetta, figlia di militare residente, mi diceva fiero che non vedeva l’ora di fare la visita militare perché gli facevano una punturona in pieno petto.

    Maaah… voi uomini!

  36. utente anonimo

    Anni di piombo, io sembravo Zanna del fumetto di Pazienza. Ero stra-fuoricorso, e mi facevo tutto il giorno.

    Così decisi di rompere la spirale, e non chiesi il rinvio…

    Ero di Marina, mi mandarono a La Spezia, prima della visita presi 18 caffè, avevo la nausea e le pulsazioni a 200.000, quindi fui ABILE ARRUOLATO. (Con puntura al petto e scappellamento, confermo)

    3 mesi al ministero della marina mercantile all’EUR a fare un corso di informatica, poi mi spedirono alla Capitaneria di appartenenza : GENOVA !!! CASA !!! Mi fecero Capo, mi davano uno stipendietto, mi comprai la moto nuova.

    Stavo all’Ufficio Comando a non fare un cazzo e mangiare focaccia e vin giancu, gli ufficiali erano dei pazzi furiosi, in ufficio c’era un armadietto pieno di documenti CLASSIFICATI , tipo : libretto della NATO “Come comportarsi in caso di esplosione atomica” ….bisognava buttarsi a terra dietro un muro, GIURO !! C’era un disegno dove da una finestra si vedeva la bomba che esplodeva e il marinaretto che si cacciava a terra, peccato non essermelo portato via.

    Conobbi Fabrizio di Cormano, il mio frà più caro, facevamo scambi culturali, l’erba di Albenga contro il fumo della Comasina. Quando mi comandavano di Ronda ci imboscavamo nei cinema XXX.

    Un giorno, navigai sul BD 1 (battello disinquinante 1, unico e raro) detto BiD-One , una scatola da scarpe che assorbiva l’acqua sporca dalla prua quadrata e la sputava sporca dalla poppa quadrata; in quelle poche miglia all’interno del Porto vibrò tanto che andò in pezzi e da allora lo tennero ancorato al molo, dovevamo tenerlo pulito, ci andavo a prendere il sole e nessuno disturbava.

    Facevamo anche gli esami delle patenti nautiche ai Milanesi che sono scimmiatissimi dal mare…tralascio quello che succedeva alla prova di remo…

    Passarono 18 mesi divenni un perfido NONNO con le stellette e il tricolore nel cappello, poi mi diedero il CONGEDO ILLIMITATO E PERIODICO , mi chiedo ancora cosa voglia dire.

    Gesuita di mare

  37. utente anonimo

    per il #41

    qualche giorno all’ospedale militare di Sturla

    confermato focaccia e vin giancu

    confermato cinema XXX

    bei tempi

    adslaziendale

  38. Effe

    [si impossessa improvvisamente del microfono]

    Succo, stupisco.

    Alpeggio (Non C’è Mai Fine), è sempre un piacere dividere spazi e parentesi con lei.

    Gesuita di mare, lo dica ancora (cioé , non la stessa cosa, un’altra, ma detta così)

    [lo trascinano via]

  39. DevilsTrainers

    io c’ho l’asma… giuro. sì. sulla patria.

    (come tutte le “brave persone” di cui sopra, anzi dietro codesta finestra).

    Peter

  40. Wosiris

    il ragazzo è un immaturo

    … “non ha fatto il militare” …

    al congresso sono tanti, dotti medici e sapienti.

    per parlare, giudicare, valutare e provvedere.

    per trovare dei rimedi per il giovane in questione.

    ciao wos

  41. utente anonimo

    Il militare.

    Sono stato una delle ultime “chiamate di leva”, alle quali ho proditoriamente e italianamente risposto.

    Con un pernacchio.

    Perché lo Stato Italiano e il suo Regio Esercito mi ha convocato proprio quando plutocrati dottori avevano trovato in me il germe bolscevico del morbo celiaco.

    Né militare né obiezione, cosa di per sé orribile (volontariato retribuito? E che volontariato è? Come un “ingresso gratis a pagamento”). Nessuno ha avuto un anno (o dieci mesi o quanti erano) della mia vita, nessuno, neanche la beneamata Repubblica (e nemmeno l’Unità, se proprio volete saperlo).

    Ed è stato un piacere venir congedato senza dover nemmeno passare all’Ospedale del Celio…

  42. utente anonimo

    PS: il #47 sono io, Mozzylla.

    E anche il mio congedo o riforma come si chiama campeggia, adeguatamente incorniciato, nella mia stanza.

  43. epimenide

    Io invece l’ho fatto, pur avendo buone ragioni per essere esonerato (ero l’unico in casa a lavorare), visto che quell’anno c’era stato il terremoto in Campania e erano scarsini di personale, altro che esuberi…

    Arricchisco (spero!) l’elenco delle attività militari con:

    1) le guardie (mancanza grave questa!): ovvero la quarta attività (cioè il non avere un c… da fare), ma condotta prevalentemente di notte, con qualsiasi tempo purché rigorosamente in piedi e svegli

    2) attività derivate direttamente dalla quarta in combinazione con il citato sergente

    Esempio (reale!):

    – Schierare la compagnia A in una fila sul lato del cortile;

    – Schierare la compagnia B allo stesso modo dal lato opposto

    – Avanzare gli uni verso gli altri con decisione… raccogliendo (a mano) le foglie cadute nel cortile!

  44. loxmetender

    io ho i visto più e più volte il film “Quattro marmittoni alla grandi manovre”

  45. utente anonimo

    Effe, che sei anche l’iniziale del mio nome, mi inviti al “Provaci ancora Sam”, ti ringrazio ma al mio neurone non posso più chiedere molto, oramai.

    Confermo invece la grandiosa occupazione della raccolta manuale delle foglie nel cortile di Maridepocar, degna di Sisifo, tante ne raccoglievi tante ne cadevano dagli alberi. Ed all’elenco delle attività segnalate dal prode Epimenide (Guerriero Tebano ?) aggiungo :

    – la lettura dei fotoromanzi. Questa forma di espressione arcaicopopolarkitsch sbucava da tutti i cassetti, stipetti armadietti, brandine, nessuno li comprava ma erano dovunque, vagonate di Lancio Story in proporzione di 100 fotoromanzi ogni 5 fumetti di Lando il Montatore.

    Ne venni grandemente arricchito durante le ore di guardia sul divanetto davanti alla porta del Contrammiraglio. Chissà se esistono ancora.

    Oggi il servizio militare ,non più “di leva” è aperto al gentil sesso, per me non una conquista ma un obbrobrio contronatura, comunque lascia aperta la possibilità di altri e migliori sollazzi durante le ore di guardia.

    Ri-poso !

    Gesuita de Navy

  46. utente anonimo

    Anche io ho fatto l’obiettore (congedato nel dicembre 1990). Ho prestato servizio vicino a casa, ma quando espressi la mia volontà il Servizio Civile di allora (si chiamava così anche a quei tempi) durava 18 mesi anziché 12. Una quindicina di giorni prima di “partire” arrivò la sentenza della Corte Costituzionale che decretò l’incostituzionalità di tale disparità di trattamento fra coloro che andavano sotto le armi e coloro che prestavano il loro servizio allo Stato occupandosi di rallegrare i vecchietti (come ho fatto io). Una gran botta di culo, lo ammetto, ma fu giusto così. E sono stato bene. E sono orgogliosissimo di quella scelta! Tanto sono anche contro la caccia!

  47. senzainnocenza

    chi non è buono per il re

    non è buono per la regina!

    🙂

    sol. senzainnocenza, 12ska99

    157 rgt ftr ” Leoni di Liguria”

  48. utente anonimo

    è un modo di dire dei soldati 🙂

    chi non è abile e arruolato, non non è abile con le donne…

  49. utente anonimo

    Io sono un adolescente, però sono pure svizzero, quindi fra un paio di anni mi tocca “partire per il militare”

  50. SteelRain

    sarebbe carino capire perchèmmai li mandavano tutti da noi in Friuli, ‘sti poveri cristi.

    Infatti da quando hanno chiuso le caserme la regione è piombata in un baratro…

  51. utente anonimo

    il Friuli: una questione strategica!

    L’italia è delimitata dai mari e dalle alpi!

    Quindi la dislocazione delle truppe seguiva un certo ragionamento…… sull’ipotesi di invasione nemica.

    Tieni presente che fino al 1980 c’era Tito in Yugo e che ben difficilmente eventuali invasioni potevano arrivare da Francia e Svizzera, quindi il grosso delle truppe schierate in Friuli.

    Dopo gli slavi si sono scannati tra loro mentre nel contempo l’esercito italiano è diventato professionista.

    Quante esercitazioni sul greto del Torre o lungo il Tagliamento….e se iniziava a piovere….scappare in fretta oppure scoprire in cosa consiste il fenomeno carsico.

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