Apologia dei grissini

Inevitabile e puntuale, è venuto il momento di rendere omaggio ai grissini.
Sì, proprio loro i grissini, i parenti poveri del pane.

Mortificati, derisi, sviliti dall’ingiusto paragone con altri concorrenti più pregiati, i grissini si sono ormai ridotti ai lavori più umili, come sfamare gli avventori delle pizzerie quando i camerieri sono particolarmente lenti e i pizzaioli svogliati.

Peraltro, un povero grissino industriale stirato all’acqua non può certo competere con una focaccia, un biove o una ciabatta, nè con una carta musica o un pane di Altamura. Per non parlare della minacciosa concorrenza del tarallo pugliese al seme di finocchio, che sta oramai sottraendo quote di mercato e d’affetto ai più modesti grissini. Anche negli ipermercati i grissini vengono nascosti sugli scaffali irraggiungibili alle mani, quelli alti tre metri che la vecchina non ci arriva nemmeno se il commesso la prende sulle spalle. Insomma, è una vergogna.

Come fa – dico io, come fa – un mazzetto di grissini magri magri, al gusto di polistirolo, esposti alla berlina nel cestinello traforato al centro del tavolo di un ristorante di quarta categoria, come fa a non suscitare indignazione? Perchè questa prigionia? E perchè per tanto tempo (settimane? mesi? anni?) li lasciano là dentro? Perchè tanto odio per un grissino anziano, indifeso?

Insomma, c’è di che protestare. Io proclamo, grissini di tutto il pianeta, ribellatevi!

Marciate in corteo per le strade, amici grissini, a milioni. E urlate tutta la vostra rabbia con il vostro accento torinese. Che lo sappiamo tutti che siete torinesi, cari i miei grissini, visto che sulle bustine oblunghe in cui vi tengono reclusi c’è sempre il disegnino stilizzato della mole antonelliana (mai una gondola, mai un vesuvietto, mai una torre di Pisa). Ma non divaghiamo: in alto i cuori, questa è una battaglia giusta. Voi tornerete, voi non finirete nel pangrattato!
Sì, scendiamo in piazza, amici grissini, noi di questo sito siamo con voi, vi salveremo dall’estinzione!
Morte ai cracker! Morte ai Granetti Rustici Barilla!
Ora e siempre, evviva i grissini!

 

58 Comments
  1. jorma

    grissini…potremmo farne una fiction!

  2. personalitaconfusa

    certo. però di fantascienza: i grissini invadono il mondo e combattono contro il malvagio pancarrè..

  3. utente anonimo

    ahaha ma cosa hai mangiato a colazione?? Sicuro di sentirti bene? 😛

  4. sphera

    Da piccola la mia nonna mi dava il prosciuttino crudo tutto avvolto sul grissino. Ero convinta che fosse in assoluto il massimo della raffinatezza gourmand e mi ripromettevo da grande di offrire ai miei ospiti interi vassoi di questa signorile prelibatezza.

  5. Potamina

    .. Io speravo che andando a Torino avrei mangiato tanti ottimi grissini.. Beh, erano le stesse confezioni di quelle che si trovano a Roma.. Che tristezza… :°(

  6. utente anonimo

    Vuoi mettere una donna che mangia un grissino, piuttosto che una che si strafoga con la focaccia. Io trovo molto più sexy il grissino!
    Cla

  7. frankkie

    e che dire dei grissini del Mc Donald? te li danno solo se è finito il pane e sono finiti anche i crackers salati e poi anche quelli sciapi… insomma, sono proprio l’ultima spiaggia! ora che mi ci fai pensare… poverini!
    frank

  8. vouvoltar

    la mia famiglia è una grande sostenitrice dei grissini, la mia nipotina di tre anni, non mangia niente se non tre cose: grissini, tondini (wurstel) e prosciutto cotto.
    il nonno, mio babbo, ogni tanto esce con questa cosa di pasteggiare a grissini (ma…). il grissino trionferà , alla forca l’esecrabile e rinsecchito pancarrè

  9. PabloOffline

    già..il grissino non diventa duro, secco ed immangiabile col tempo (xchè è nato così)…non scade mai e se ne possono divorare un’infinità perchè non sazia (mai notato che in pizzeria finiscono COMPLETAMENTE mentre la frustrazione da fame SALE lo stesso?)

    …il grissino è immortale..

  10. rotaciz

    Grissini di tutto il mondo unitevi…
    concordo con Mu, ci sono grissini e grissini…

  11. utente anonimo

    è un post filosofico? se fossi costretto a scegliere tra grissino e tarallo, opterei per il suicidio.

  12. adepitice

    a me i grissini piace infilarmeli nel naso mentre aspetto la pizza, oppure utilizzarli a mò di lunghi incisivi e fare i versi da tricheco. Per la gioia degli astanti.

  13. Potamina

    ..Questa del tricheco mi mancava..
    .. Io lo facevo con i resti delle forchettine di plastica.. 😀

  14. utente anonimo

    A Torino i veri grissini torinesi li puoi trovare in panetteria, si chiamano Rubatà, ma non chiedermi cosa voglia dire…
    Più buoni di quelli della pizzeria (altrettanto validi però!).
    Arvezze ‘n gamba nè

  15. IRI

    beh.. i taralli pugliesi sono tutta un’altra cosa

  16. fangoeghiaccio

    ci sono anche i grissini di lusso,al sesamo e al finocchio…squisiti e competono con le michette della domenica sera nelle pizzerie, dei piccoli blocchi di granito..il grissino le batte, rimane sempre friabile!
    ps io più che il tricheco facevo dracula, con due pop corn sui canini:D

  17. personalitaconfusa

    IRI: e vabbè, scusa ma così gli smorzi tutto l’entusiasmo, poveretti…
    (KILL)SAPO: ah, ho capito è un gioco di parole (grissino, grissone..) ah ah, molto simpatico.
    ADEPTICE: anche a loro piace infiliarsi nel tuo naso.
    ZOE: grissini col caffellatte.
    TUTTI: in marcia, il concentramento dei grissini e dei loro amici è previsto di fronte alla sede della RioMare a Cermenate tra 2 ore: portate i cartelli. Non accettate provocazioni, mi raccomando.

  18. Potamina

    ..strano uso dei pop-corn(ini)..
    ..Con quello che costano, màgnali che è mejo.. :DDD
    Sor Confuso, mi sa che qui lei non è l’unico ad essere confuso… 😀

  19. Franfiorini

    [io comunque faccio la contromarcia verso la Barilla, Cermenate mi è fuori mano…]

  20. boinz

    Un attimo. Il grissino del self service, quell’orrido trafilato organico chiuso nel pacchettino di carta plastificata bianca è la prostituzione del grissino.

    Il vero grissino nasce nell’area compresa tra Chieri e Poirino. E’ stirato a mano, lungo almeno cinquanta centimetri, ed ha forme irregolari. Inoltre a causa del procedimento di stiratura durante la cottura tende a curvarsi ad arco. Appena estratto dal forno è la cosa più croccante dell’universo e raggiunge il suo zenit arrotolandogli attorno una sottilissima fettina di lardo di colonnata o immergendolo in una fetta di gorgonzola semiliquida oppure nel caffelatte al posto dei biscotti del Moulin Blanc.

    Quand’ero piccolo mia madre li comprava in una panetteria dove il panettiere era un po’ incapace, così i suoi grissini in certi punti erano pressocché bruciati e in altri erano spessi e morbidi tipo bordo della pizza. Erano squisiti snifff! 🙁

  21. diamonds

    quando Fassino ruppe lo specchio (un porno-horror che sarebbe piaciuto a Bava)

  22. Illogika

    Sei geniale!ma cos’è un biove?
    E io che in tutti questi anni ho investito sudore e lacrime in difesa del “divor odor”!sono con te per un bel girotondo..

  23. maredinverno

    mi hai fatto venire voglia di grissini…mi piacciono tanto però è vero, li nascondono così bene che ti passano di mente…..
    alla revolucion!!!!!

  24. Marcellus

    Si! perdio! Ci vogliono pero’ incentivi:
    1) Mettiamo tutti i prepensionati e cassintegrati Fiat a fare grissini! Naturalmente saranno pagati in grissini!
    2) rendiamo obbligatorio il taglio del tonno ( e non solo Rio Mare) col grissino
    3) bandiamo un concorso per il grissino più lungo del mondo (carenza inconcepibile nel Guinness dei primati!)

  25. utente anonimo

    rubatà rubatà ora e sempre rubatà! – nemmeno io so cosa voglia dire il nome però sono buonissimi

    simo

  26. mascia

    Beh si d’accordo è una discriminazione bella e buona ma prova a pensare che le loro forme, così magre, così smunte hanno un che di anoressico, di patito.. Io fare una campagna per il rilancio ed il restayling del grissino! Per prima cosa LE CURVE! Un pò di morbidezza qua e là! Un 690/90/90 mm penso che potrebbe andar bene.. e poi BASTAAAAAAAA con quelle pubblicità pacco della mulino bianco.. Anche il grissino in fondo ha la sua dignità! La Smart ha Robbie Williams? La Multipla Socshumaker?Il prosciutto la Loren?La Fiat idea Clooney?La Tim la Cambell? Ok! Il grissino.. il grissino…Capperi è un dilemma .. chi ci mettiamo x il grissino..IDEA!!! GIULIANO FERRARA!!!!!!!!! Successo assicurato! No? Vabbè io c’ho provato..Uff! E’ un mondo difizzzzzzzzzile!

  27. lanticameradelcervello

    ci vuole personalità (confusa è meglio) per partorire pensieri così astratti e concreti allo stesso tempo… devi essere una persona che sa come affrontare la vita (o magari sei un nevrotico che manco ha una vaga idea de “la vita” come la intendo io, che veste con colori smorti, compra la pizza surgelata, va in ufficio con macchie di maionese sul gilet a rombi viola senza ricambiare gli sguardi e si aliena davanti al computer per esorcizzare la sua alienità….ecchilosà)…
    Però…..

    COME SI STA BENE SU ‘STO BLOG!

  28. utente anonimo

    …Giusto!…CRUNCH…dici bene!…CRUNCH..CRUNCH…mi associo!..CRUNCH…rivoluzione!!!
    …E pensare che io sovvenziono il colpo di “tavolo”…CRUNCH..sgranocchiandoli da sempre, mentre leggo i blog altrui!!

    Solidale..CRUNCH…saluto!
    😉 Una Persona Intorno

  29. spad

    ma per fare i grissini non intagliano le baguette?..

  30. Potamina

    … E vada per Ferrara, Orietta Berti è impegnata.. :DDD

  31. cavallucciomarino

    Ora vado nella credenza ed mi mang…OPS! distruggo tutti i grissini. Già che ci sono distruggo anche i granetti integrali ed i cracker. Ora che ci penso…ho anche del salame di cinghiale da distruggere!

  32. personalitaconfusa

    aggiornamento: i grissini ribelli per protestare hanno organizzato un sit in in mezzo all’autostrada, volevano bloccare il traffico. però le macchine non si sono mica fermate, gli sono passate sopra. poveretti.

  33. Potamina

    .. a questo punto vorrei sapere l’esatto rumore che hanno fatto…

  34. Franfiorini

    Confuso: pur io che cosa. Il sentimento di stima o la dimostrazione fuori la Barilla?

    Cmq oggi piove, sposto la manifestazione a domani sennò si fa zuppetta.

  35. personalitaconfusa

    POTAMINA: “crric”, ma un suono quasi impercettibile.
    FRAN: il sentimento di stima (la Barilla no, dividiamoci, attacchiamo il nemico su due fronti)

  36. Franfiorini

    Confuso: mi fa commuovere, ho il cuore tenero (per quello ce l’ho coi grissini, non si sa mai…)

  37. Potamina

    X§, possiamo fare questo suono impercettibile anche al gufo noioso?
    Tnks.. 😉

  38. mascia

    si! Giulianooo ! Quello.. quello alto magro, biondo okki azzurro cielo, INTELIGENTE… si inzomma quello li! Dici ke devo cambiare l’occhiale con impianto amplifon incorporato?No, vero? Giuliano! Quello discreto.. Mi pare xfetto! Ha il pysique du rol!!

  39. max7184

    I grissini sono uno dei prodotti gastronomici torinesi più famosi del mondo. La loro origine è quasi una leggenda e sembra sia legata a Vittorio Amedeo II. Alla sua nascita, nel 1675, il futuro regnante era un bambino gracile e debole, né le cose parvero migliorare col trascorrere degli anni. A soli nove anni, morto il padre Carlo Emanuele, Vittorio Amedeo era duca di Savoia, sotto la reggenza di sua madre Maria Giovanna Battista di Nemours, ma la sua salute debole non dava segni di miglioramento. Preoccupata la duchessa si rivolse al medico di Corte e questi parlò delle nobili ansietà al panettiere. La medicina studiata per il giovane duca prevedeva una dieta con pane friabile e ben digeribile. Il panettiere ducale, il cui nome, tramandato ai posteri era Antonio Brunero, inventò così il grissino.

    Nel bel libro di Renzo Rossotti, Curiosità e misteri di Torino, si legge che il grissino ebbe subito un gran successo, realizzato per la casa reale con “puro fioretto di farina, ben purgato del reprimo” e per il volgo con “due terzi di frumento e un terzo di segala, talvolta con l’aggiunta di una manciata di farina di mais”. A questi ingredienti va aggiunta l’acqua, che asciugandosi durante la cottura, lascia quella crosta bruna cara ai palati dei golosi. Nato con intenti “taumaturgici”, il grissino ha acquistato poi caratteristiche ben precise: la lunghezza, ad esempio, deve essere pari all’apertura delle braccia dell’artgiano che lo lavora. Il nome arriva dal piemontese gherssa, che significa filone di pane, divenne poi gherssin e, in italiano, grissino, a esaltare la sua forma sottile e allungata.

    Il successo del grissino, si diceva, fu travolgente: le Corti europee vollero provare les petits baton de Turin; la Francia tentò persino di imitarlo, facendo arrivare a Parigi due artigiani torinesi. Ma l’acqua della Senna e l’aria di Parigi non erano buoni come l’acqua del Po e l’aria di Torino e i risultati furono modesti. Persino Napoleone, estimatore dei grissini torinesi perché sembra fossero di sollievo alla sua ulcera, si rassegnò ad affidarsi a regolari corrieri imperiali che rifornivano la sua mensa servendosi a Torino.

    Le virtù taumaturgiche del grissino guarirono il giovane duca Vittorio Amedeo? Che siano state o meno le proprietà dell’invenzione di Antonio Brunero, Vittorio Amedeo II è stato uno dei duchi più astuti e intelligenti della storia di casa Savoia, non per niente soprannominato la Volpe Savoiarda. Durante il suo regno Torino fu sottoposta a uno degli assedi più drammatici della sua storia, quello del 1705. In quella circostanza Pietro Micca sacrificò la sua vita per tagliare la via ai Francesi assedianti e lo stesso duca promise alla Vergine, in cambio della vittoria, una chiesa sul colle di Superga, un voto che soddisfece, affidando il progetto della Basilica a Filippo Juvarra. Ancora oggi l’avvistamento della Basilica di Superga, da lontano, significa per i torinesi in viaggio che Torino è vicina e si è quasi a casa.

    L’assedio, insegnano i libri di storia, fu tolto grazie all’azione congiunta dell’astuto Vittorio Amedeo e del cugino Eugenio di Savoia-Soissons, uno degli uomini più interessanti del suo tempo, abile generale e raffinato esteta (fu lui a liberare Vienna dall’assedio Turco e a costruire, sempre a Vienna, il Palazzo del Belvedere, manco a dirlo, uno dei gioielli dell’architettura viennese). Con il trattato di Utrecht l’antico Ducato dei Savoia fu “promosso” a Regno di Sicilia e, con lo scambio Sicilia-Sardegna, a Regno di Sardegna, trasformando Vittorio Amedeo II nel primo Savoia a fregiarsi del titolo di re.

    Cha sia o meno merito dei grissini, è difficile dirlo. Ma non è bello pensare che una parte nella Storia l’abbia avuta la deliziosa invenzione di Antonio Brunero?

  40. boinz

    Ma il biove sarebbe quel pane che ha avuto un’operazione di cambiamento di sesso così che a Torino viene chiamata biova? Cioè il pane dalla forma di enorme gnocco, dalla crosta croccantissima e cavo come la scatola cranica di Maurizio Mosca?

  41. Potamina

    Grandioso!
    Mi è piaciuta la storia del grissino..
    Esiste un altro Gilgamesh che ci racconta delle cose meravigliose.. che bello.. 🙂

  42. adepitice

    a dir la verità non credo che a loro piaccia molto…

  43. gilgamesh

    Spiace dirlo, ma lo scritto riportato sotto da Max7184, penso e spero in perfetta buona fede, non è suo, ma di Laura Cardia.
    Che tra l’altro, nel suo sito, scrive esplicitamente che il materiale non può essere utilizzato senza autorizzazione, ovvero è copyrighted.
    Non credo se la prenda per un copia-incolla in un commento, ma è bene in questi casi citare almeno la fonte che è questa, o almeno nominare l’homepage del sito, http://www.a-torino.com , e/o l’autrice, Laura, neh?

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