Come si fa una tesi di laurea

1. Meglio che tu lo sappia subito: è estremamente probabile che nessuno, a parte te, leggerà mai la tua tesi per intero. Mi spiace, è triste ma è così. Nei capitoli centrali potresti scriverci l’elenco telefonico, la lista della spesa o la gerusalemme liberata e nessuno se ne accorgerà. Gli archivi elettronici delle università sono pieni zeppi di tesi di laurea mai lette da occhio umano che non fosse quello del povero compilatore.

2. Durante la stesura della tesi sarai preoccupato di scrivere bene, di riportare le fonti correttamente. Ci passerai mesi e mesi. La stamperai cento volte e ogni volta scoprirai un errore, un refuso, e quindi la vorrai stampare di nuovo. Ti studierai anche il manualetto su “Come scrivere la tesi di laurea perfetta”, ce ne è uno anche di Umberto Eco. La tesi esiste anche per arricchire i produttori di cartucce a inchiostro e gli editori di manuali come quello (inciso: il libro di Eco è stato scritto nel 1977, quindi è oramai in gran parte obsoleto. Naturalmente è scritto molto bene, a tratti è pure divertente, ma contiene un sacco di consigli che per gli studenti di oggi sono oramai privi di senso se non incomprensibili).

3. Oltre alla tesi, dovrai stilare la bibliografia. Anche questa non verrà mai controllata da nessuno. Prova pure a inventarti titoli, fonti, anni di pubblicazione. Cita autori inventati, editori tedeschi, traduzioni dal tale giornale americano, norvegese o slovacco: nessuno si prenderà la briga di andare a controllare. Mai. A questo punto, conviene sbizzarrirsi.

4. Nel tuo percorso verso la discussione della tesi di laurea sarai accompagnato da un professore, il Relatore. Il suo mestiere è proprio quello di aiutarti, assisterti e consigliarti. Un alleato. E’ pagato per questo (peraltro con le tue tasse, cioè con i tuoi soldi). Tuttavia pure al Relatore, nella stragrande maggioranza dei casi, della tua tesi non importa  granché. Forse non la leggerà nemmeno tutta. Quando lo incontrerai nel suo ufficio, nell’orario di ricevimento cui lui sarà arrivato in ritardo e tu puntualissimo, egli fingerà interesse per l’argomento. In realtà è assai probabile che ti consideri uno scocciatore. (Ci sono poi fortunate eccezioni e relatori bravissimi, ma sono incredibilmente rari.)

5. Al momento di stampare le copie forse vorrai scegliere i colori della copertina. Chissà, preso di manie autocelebrative la vorrai in pelle o in cuoio, anche se costa un po’ di più. Soldi buttati nel cesso, amore mio. Scegli la più economica, quella di cartone.

6. Farai stampare parecchie copie della tua tesi: tre o quattro per te, una per la nonna, una per la zia che ci tiene, una per il relatore stesso… Naturalmente, dopo la discussione, nessuno di queste copie verrà mai aperta da essere umano. Dopo alcuni mesi, il relatore userà la sua copia per accendere il camino della casa in montagna.

7. Il giorno della discussione della tesi, sarai molto preoccupato. Una volta entrato nell’aula col tuo vestitino elegante e tanta emozione, ti daranno pure un microfono e tu vorrai solo che tutto finisca il più presto possibile. Ebbene: non temere. Anche il collegio giudicante ha lo stesso tuo pensiero: anche loro vorrebbero andarsene a casa al più presto possibile.

8. Subito dopo, andrai a bere lo spumante e festeggiare con amici e parenti nel bar vicino all’università, che di solito si chiama “Bar Ateneo” o appunto, “Bar Università”. Champagne per tutti, urlerà euforico il nonno: il cameriere si strofinerà le mani. Perchè i bar vicino all’università sono i maggiori beneficiari dell’esistenza dell’istituto della tesi di laurea. Insieme alle copisterie. E, in alcuni casi, agli studenti.

 

93 Comments
  1. boinz

    Primo! Adesso me lo leggo (follia!)

  2. boinz

    A questo punto immagino che la sua tesi fosse un’autentica opera borgesiana, piena di riferimenti a opere reperibili solo nella mitica biblioteca di babele, scritta a biro su carta da salumiere, con la copertina in cartone talmente riciclato che l’ha intitolata “Fragile” solo per giustificare la scritta in prima pagina!

  3. utente anonimo

    Questo è il post che non avrei MAI voluto leggere… soprattutto la mattina, seduto al pc, con la freccina del mouse pronta a cliccare su “tesi.doc” sperando che winword non crei nessun errore irreversibile.
    Cmq considera anche il fatto che, quando avrò finito con la stesura dovrò preparare la discussione corredate da 10 slide massimo di pauerpoint. LORO vogliono che IO sintetizzi il MIO lavoro di un paio di centinaia di pagine con 10 slide e un discorsetto di 10 minuti? Questa è la difficoltà della tesi: scegliere cosa raccontare alla commissione… per il resto potevo pure rilegare due risme di fogli bianchi. Non vedo l’ora di ubriacarmi…

  4. utente anonimo

    Caro X§, condivido seriamente le tue considerazioni. Tutta la fatica fatta per scriverla, l’ansia che mi ha accompagnata mi ha rovinato la salute (-8 Kg, mai più ripresi). Tutto questo per fare le cose per bene.
    Un mio amico ha inserito pagine BIANCHE e NON ha scritto l’introduzione, beh, non se ne è accorto nessuno.
    Per di più il mio relatore mi ha detto “bella la tua tesi”, appena l’avevo discussa: la stava leggendo mentre la discutevo.. Sono soddisfazioni….
    Potamina.

  5. thelau

    cappero è proprio venerdì 17 oggi!!!
    la mia tesi è in cantiere da anni ormai, il mio relatore si iscrive periodicamente alla lista dei desaparecidos, il relatore ogni volta che ci vede dopo averci insultate ci fa cambiare tutto (ma sono anni che oramai glielo facciamo solo credere) e trova mille scuse per non farci mai discutere sta m***a di tesi. e pensare che noi abbiamo già venduto l’esclusiva di quel giorno a ZELIG….

  6. thelau

    pork! il primo dei due è il fetentissimo CO-relatore…

  7. gilgamesh

    Hmm, complimenti, X§°, è un bel pezzo.
    C’è la possibile eccezione delle tesi sperimentali nelle facoltà scientifiche: la mia ad esempio era sulla realizzazione di ologrammi mediante laser al rubino autocostruito. Niente slide, ma dimostrazione “live”. Mi son pure tolto la soddisfazione di intimorire leggermente la commissione brandeggiando l’apparecchio durante l’installazione, prima del “mostra e dimostra”.
    Il relatore, oltre che essere un vecchio amico di mio padre, reputato pazzo furioso da buona parte dei colleghi, era alquanto orgoglioso del risultato, wow compresi (E non starò a raccontarle delle nottate trascorse al Palazzo delle Scienze, fino alle tre del mattino, nella stanza insonorizzata con sacchi di sabbia alle finestre, quando passava il solito motociclista stronzo e probabilmente ubriaco, con la marmitta sderenata, tirando la settima e le vibrazioni passavano nonostante le precauzioni rovinando il risultato di cinque ore di lavoro)

  8. utente anonimo

    Gilga!! :)))
    Lo sapevo!!! Sei un pazzo come me!!
    Io ho lavorato con laser ad Argon sui qubit… (ottica quantistica).
    Mitica l’autocostruzione del laser a Rubino, sei un piccolo Maiman, allora.. 😉
    Ti invidio per la dimostrazione live, io gesso (nel 2003…) e lavagna, insieme ad altri 2 laureandi della stessa facoltà.. Non riuscivano neanche a farmi le foto… 😀
    Ti capisco con il motociclista: io avevo le rotaie del tram.. Mi salvavo con gli scioperi.. 😀
    Ma non avevi il banco ottico con i pneumatici??!!
    Potamina

  9. dot

    Io ho copiato 2 capitoli interi da un’altra tesi di laurea!
    Ovviamente nessuno se ne è accorto.
    Ho giocato d’astuzia:
    – potevano aver letto entrambe le tesi e mi avrebbero sgamato
    – potevano aver letto una sola delle 2 tesi e cmq la facevo franca
    – potevano non aver letto nessuna delle 2 tesi (probabilmente è stato proprio così) ed anche in questo caso mi sarei salvato
    😉

  10. Albs

    Nel giorno della stesura della mia bibliografia sento il bisogno di linkare questo post.

  11. utente anonimo

    6bis. Subito dopo aver ascoltato la formula di rito ti incamminerai sorridente verso gli amici ed i parenti: solo a quel punto ti renderai conto della presenza di un omino tristissimo, con un vestito di Teritar verdolino, la camicia di nylon, i mocassini di Moplen e una Rolleiflex biottica al collo. E’ il fotografo ufficiale. Ha appena finito di ritrarre i momenti più significativi della tua laurea, dopo aver perquisito tutti i parenti e gli amici alla ricerca di macchine fotografiche nascoste. Non si capisce bene chi gli abbia rilasciato l’esclusiva per fotografare la TUA laurea nella TUA università, ma tant’è.
    Poi, sentito il prezzo di un set di 3 ingrandimenti 24 x 36, lo moltiplichi mentalmente per il numero di lauree di quella sessione e lo elevi alla quantità di parenti presenti. Finisce che il tuo primo pensero da laureato, guardando l’omino che ti porge il biglietto da visita stampa, è del tipo “chissà cosa costa, una Rollei biottica usata…. “

  12. neparliamoacena

    La mia esperienza è stata, invece, molto positiva -ma forse mi trovavo nel Truman show e così mi è parso- hai tralasciato che, le nonne, oltre ad essere tirate fuori dalla naftalina (io mi sono rifiutata), sfoggiano, regolarmente, senza badare alle stagioni la pelliccia. Non so perché ma almeno da me (facoltà di lettere della Sapienza), attendevamo le lauree per vedere quel gran tripudio di tailleurs rosa e le pellicce… Che ricordi!

  13. utente anonimo

    ahia, Sua Personalita’, l’errore di grammatica, proprio citando Eco!

    Zingarelli

  14. ArgoBlog

    Il punto migliore è il 7. Quello che tutti aspettano con ansia…. altro che agitazione pre-relazione… tutta l’attesa è nel 7. Ciaoooo

  15. sphera

    Ma se uno recuperasse dagli sterminati archivi una tesi già fatta? Pagando una piccola royalty all’autore, naturalmente.

  16. Effe

    ma “tesi di laurea” non sta indicare i laureandi particolarmente agitati per la discussione?

  17. utente anonimo

    Mizzeca, è proprio così. Però, visto che sono una personcina intelligente e lungimirante, queste cose le avevo previste prima di laurearmi, e infatti ho fatto la tesi in un paio di mesi, senza starci troppo a pensare, su un argomento che andava per la maggiore (Internet e movimento no global, all’epoca era un must, quel giorno eravamo in tre a portare lo stesso argomento!)… beh, perchè sprecare tanto tempo quando non gliene frega na mazza a nessuno di ciò che scrivi? Mi sono preso i cinque punti politici e sono andato a casa con un bel 105…
    aggiungo una sola cosa: cosciente di stare vivendo una farsa, dopo che mi sono laureato, cioè, il giorno della laurea mi sono sentito davvero triste…neanche liberato, ma proprio a terra…forse sapeva che da quel momento in poi non si poteva più barare?

  18. personalitaconfusa

    Zingarelli: pant.. abia pazienza, sor zingarelli, che l’ò scrittto in tuta freta stammatina.. non un’erorre: un refuso, casomai.
    Tommaso: giusto! anche per lui (e per il suo conto corrente) esistitono le tesi! 🙂
    boinz: molto borgesiano: era in caratteri bianchi.
    byoron: mi raccomando salva tesi.doc su dieci dischetti diversi, ognuno custodito in un luogo diverso.. [per la commissione, vedi il punto 7]

  19. personalitaconfusa

    Sphera: è quello che è capitato a Monia (però si sono dimenticati di pagarle le royalties..)

  20. utente anonimo

    Utente anonimo delle 11.12, avrai mica i capelli biondi?
    Forse alla tua laurea c’ero anche io, se ti trovavi alla Sapienza, e direi che mi conosci da TANTISSIMO tempo se sei proprio tu…..
    Semolino… sei tu..? 🙂
    Potamina

    Potamina

  21. soucoupe

    durata della tesi di laurea presso la facoltà di diritto di fribourgo (svizzera)2

    settimane.
    ciao ciao…

  22. utente anonimo

    TUTTO TRAGICAMENTE VERO…a parte il fatto che – stranamente – un docente della mia commissione ha letto la biografia… così, ho dovuto giustificare il fatto di aver citato alcuni classici dell’Urania e un paio di Topolino… una figura veramente barbina… davanti alla zia, poi…

  23. fangoeghiaccio

    e la “dedica” in seconda pagina?…vogliamo parlarne???
    :D.. il mio collega di tesi (ad architettura le tesi si fanno in gruppo più che altro per dividere le spese) l’ha dedicata all’Inter!!!! forse è per questo che è tutt’ora disoccupato….

  24. acidocitrico

    Tutto ciò è quanto meno incoraggiante, visto che ho appena iniziato e debbo terminare la mia tesi entro dicembre-febbraio…si suppone che mi possa sbizzarrire ;-p

  25. tom.ann

    Ma se la pelle della copertina fosse un lembo dell’interno coscia di Cher, la tesi in Egittologia comma mummie risoverebbe il problema di obesità che affligge il cane del chirurgo estetico?
    I

  26. occhivispi

    Beh, anche alla mia tesi si sono largamente ispirati i laureandi che mi hanno seguita, quindi posso dire che almeno qualcun’altro l’ha letta. Scoprire che Gilga è uno ‘scientifico’, oltre che un ‘letterato’, è una piacevole sorpresa.

  27. utente anonimo

    In effetti i ringraziamenti sono la cosa più bella, io ho ringraziato il signor Moretti, ma non Nanni, bensì Birra… 🙂

  28. adelina

    Che figata qst post!!!
    In effetti io ho stampato solo una copia della mia pseudo tesi (rientro nella riforma io!) e penso che l’abbia letta solo il mio docente tutor…
    Vabbè! Se la volete ne ho una copia in pdf sul desktop: era sui blog e il diritto di internet!

  29. utente anonimo

    Ti sei dimenticato il Fotografo ufficiale, unico ammesso nel sancta sanctorum della facoltà, che solo a foto fatte ti chiederà quei 50 euro circa a scatto per la gioia degli orgogliosi genitori.

    Lizzi

  30. utente anonimo

    non c’è nessuno che si sia laureato in architettura al politecnico di Milano? in certe commissioni sembra di essere al mercato di Calcutta: quando ho presentato la tesi nella mia aula eravamo in tre a farlo contemporaneamente, mentre i prof. avevano imbastito un mercato delle vacche per decidere l’ordine dei laureandi e i voti. Il padre di un tipo ha fatto un filmino dicendo che l’avrebbe mandato a sos gabibbo

  31. .mau.

    io decisi di prendere una seconda laurea solo per potermi citare la prima.

  32. fangoeghiaccio

    io mi sono laureata al politecnico..la cosa + bella è che tutti discutevano la tesi dalle 9 del mattino ma i risultati si sapevano solo attorno alle 20 di sera. Si aggiravano nei corridoi nugoli di parenti nervosissimi (comprese alcune nonne ultracentenarie), che non trovi nemmeno nel reparto maternità in attesa delle nascite..una sorta di tortura finale:)

  33. utente anonimo

    proprio in questo periodo sto preparando la tesi per la seconda laurea – no, non è autoflagellazione ma necessità – e date tutte le ragioni di cui sopra sono determinata a farmene un baffo, questa volta, della precisione, eleganza, consistenza del mio scritto, magari per dedicare più tempo alla scelta di una copertina gradevole, possibilmente evitando i bordò, blu scuro, verdone e “carta da zucchero” dei vecchi tempi.
    comunque grazie, confuso, per il post, come sempre mooolto apprezzabile, adesso però non mi battere la fiacca troppo a lungo, eh!:)

    simo

  34. dadevoti

    Devo confessartelo .. ancora non mi stanco di leggerti !!!

    !

  35. utente anonimo

    C’è un altra versione del punto 4, in cui il relatore ti segue attentamente, legge e corregge tutto ciò che scrivi.
    Del resto non vorrai mica che il SUO libro che uscira a breve contenga errori 😉
    Ciu

  36. utente anonimo

    se è per quello c’è anche la versione tragica del punto quattro: quella in cui il relatore muore tragicamente durante la preparazione della tesi. E’ successo ad almeno quattro persone di mia conoscenza.

  37. gattasorniona

    Quando ho scritto la mia tesi ho preso il manuelatto di Eco (che è molto carino). Purtroppo io ero già in “era computer”. Eco, invece scrive il suo manualetto (a meno che non l’abbia aggiornato negli ultimi anni) in “era-macchina da scrivere”. Una delusione… Mi ricordo solo una frase di quel manualetto: La tesi è come il maiale, non se ne butta via nulla…

  38. utente anonimo

    carrissimo X§ oramai le tesi si fanno in base a queelo che ti suggerisce il co-relatore, ovvero un lavoro strapagato che stanno facendo a tua insaputa lui il relatore (di solito un merdosissimo ORDINARIO)
    Un esempio lampante:La vualutazione di impatto ambientale nelle areee di tiro a volo.
    IL culo se lo è fatto lo studente, e il lavoro era commissionato dalla Fiocchi (quella she fa le cartucce da caccia) non conosco la parcella, ma conoscendo bene i “baroni” deve essere stata una mazzata

  39. Angostura

    a me il relatore 5 minuti prima della discussione mi ha chiesto:”oh, com’è che te chiami?” tra qualche mese discuto con lui una tesi di dottorato… credo si ripeterà la stessa scena, mi sto organizzando con un badge…
    estremamente edificante!

  40. spad

    ma quale “bar ateneo” o “bar università”???..
    maddài..
    non ha un bar interno, il CEPU?..

  41. Franfiorini

    La mia ex facoltà non aveva bar vicino. Quindi la giornata delle lauree si esplicava in una sorta di pic nic e servizio catering sui tavoli interni…

    Ora l’unico bar è quello frequentato anche dai malati (faccio medicina).

    Sono l’unica che cercherà di “ispirarsi” a tesi poco geniali già discusse dopo 6 anni di corso?

  42. MasterAndDisaster

    Io ci ho messo solo un mese a scrivere la tesi e ne ho stampate solo tre copie… sono fuori statistica evidentemente. Però mi reiscriverei subito all’università e ne farei un altra di tesi. Ciao MAD

  43. severine

    il passo successivo dovrebbe essere il post con tutta la tua tesi, cosa che, oltre a darti la possibilità di essere prima o poi plagiato, ti fornirebbe anche la misura della perversione di quelli che ti dicono “non mi stanco mai di leggerti”.

    questo non è un blog, è il curriculum vitae di uno che cerca la fidanzata. fanciulle, fatevi sotto, è pure laureato!

    (con affetto)

  44. utente anonimo

    e poi tutti in campo Santa Margherita, amici, parenti, che ti cantano “DOTTORE DOTTORE DOTTORE DEL BUSO DEL CUL, VAFFANCUL VAFFANCUL” e ti spogliano e ti tirano ferocemente farina, uova, ketchup, schiuma da barba, e tu che leggi il papiro e ogni volta incespichi e “BEVILOBEVILOBEVILO, TUTTO D’UN FIATO” e i turisti ti fan la foto come fossi una carnevalata fuori stagione e tua zia che dopo tre anni ogni volta che ti vede ti canta ancora di andare affancul affancul. Questo è laurearsi Venezia.

  45. utente anonimo

    ciao confusino… oggi mi hai fatto incazzare tu e tutti quelli che hanno commentato. il post era bello e divertente e anche i commenti gustosi e per molti aspetti condivisibili. aihme però io sono di quelle che le tesi di laurea dei suoi studenti le legge in prima, seconda e in alcuni casi terza stesura. una che di solito si accorge se ci sono scritte delle stronzate e che ci perde le giornate nel ricevimento studenti/lettura tesi. io sono di quelle che ci resta male se uno studente studentessa copia di sana pianta il lavoro altrui (e ti assicuro che se si legge la tesi… e alcuni di noi ancora lo fanno.. ci si accorge), o se scrive sul cesso i capitoli e non si prende neppure la briga di rileggerli per evitare che dopo la correzione siano un cimitero di refusi (quando va bene). sono di quelli che anche a ferragosto risponde agli studenti in tesi. sono di quelli che quando uno studente fa un buon lavoro è contenta e non perchè pensa di riciclare la tesi in un prossimo libro, ma perchè crede che possa essere un’occasione per crescere (assieme), sono di quelli che dalle tesi degli studenti ha spesso imparato e che, te la dico tutta, si commuove quando la nonna/o raggiante saluta la neo dottoressa/dottore con le lacrime agli occhi. forse sono sociopatica, forse sono fuori dal mondo, ma vi assicuro che ce ne sono tanti come me (oltre che tanti come quelli descritti nel post e commenti).
    confusino mio, scusa lo sfogo e il commento fiume ma…
    francesca

  46. Mariannadeilabirinti

    Io scelsi di rilegarla con una copertina rosso Ferrari, la mia tesi, credendo che il rosso portasse fortuna e tenesse lontano la sfiga, almeno quella lavorativa (a proposito, oggi è Venerdì 17,ahi…). Proprio quell’anno ci fu il boom del lavoro interinale, con relativo crash delle belle speranze.. Vabbé, così va la vita.

    Comunque a fare la tesi mi sono divertita un sacco e ho fatto anche un sacco di jogging a forza di rintracciare, inseguire, pedinare e fare appostamenti alla mia relatrice, che aveva sempre di meglio da fare che fare i ricevimenti di rito.

  47. utente anonimo

    Francesca, fattene una ragione… sei un caso piuttosto raro. Comunque, grazie di esistere.

  48. BillieJoe

    oggi che proprio ho deciso di non aprirlo quel file di merda mi leggo sto post e mi vengono i sensi di colpa. la mia tesi fa cagare. faccio le frasi troppo corte come sul blog. e non è proprio un cazzo di tesi visto che è inconcludente come un servizio di studio aperto.

  49. brullonulla

    (1) sto scrivendo la tesi proprio adesso. ho 10 giorni per consegnarla e sono a metà. non è carino fare questi scherzi psicologici (anche sono perfettamente consapevole di tutti i punti)

    (2) tesi.doc? winword? ahah. pezzenti. tenetevi il vostro times new roman di merda. il mio file è tesi.TEX , che diventerà uno scintillante tesi.PDF senza aver mai visto nè acrobat, nè bill gates. e non passerò neanche 10 minuti a sistemare i margini, numeri di pagina o cose così. LaTeX lo fa per me.

    (3) se becco qualcuno che fa foto che io non conosca personalmente, egli riceverà dei gioiosi calci sul muso e sulla macchina fotografica.

  50. utente anonimo

    Come fatto notare da Kush esiste la versione tragica del punto 4: relatore che schiatta durante la preparazione della tesi e il prof che gli è subentrato (e gli ha fatto da zerbino per vant’anni) ti dice che dell’argomento non glie ne frega un cazzo. Anzi, se insisti, non solo non ti da un punto di tesi (e già viaggiavo con una media del 27 abbondante) ma te ne toglie pure. In precedenza i “solerti” assistenti hanno cercato di mettere le mani sul risultato di una tua ricerca sul campo (in Parlamento e al ministero degli Esteri) di alcune fonti. Peraltro pubbliche. E ti sei reso già conto che in una settimana a Roma hai raccolto di più tu che loro in tre anni. O forse l’argomento non interessava seriamente a nessuno… Quando sei a buon punto il nuovo relatore ribadisce che non è d’accordo su nulla di quel che scrivi e poi che è una tesi troppo “giornalistica”. L’argomento era la legislazione italiana sulla cooperazione allo sviluppo e correvano i sinistri Anni 80. Le prove delle ruberie erano nelle relazioni parlamentari, senza neanche bisogno di spostarsi dall’Italia. Sull’argomento c’è chi ci ha lasciato la pelle (Ilaria Alpi e Miran Hrovatin) e chi si è costruito una carriera, magari nelle organizzazioni internazionali. Governative e no. Li ho mandati affanculo e mi ritrovo nella gloriosa situazione di aver fatto tutti gli esami previsti dal piano di studi, che dunque non decadono (così mi risulta) ma senza essere diventato dottore. Non me ne pento, considerati i personaggi che avrebbero dovuto “laurearmi”. Non mi pare che siano cambiati molto nel frattempo, salvo eccezioni, da quel che leggo qui…
    Ivan

  51. utente anonimo

    eh, sì cara francesca. mi sa che sei più unica che rara.un’amica di mia sorella assistente di un prof, usa la tesi discussa a luglio 2003 da un suo laureando così. tiene la copia bella, quella rilegata in pelle umana, in borsa per ogni evenienza: se il figlio duccio di 2 anni fa le bizze strappa una paginetta, la gira sul lato bianco e così il pargoletto sviluppa la sua vena artistica… basita?

  52. utente anonimo

    – Quando mi sono laureata, la copertina della tesi l’ho voluta color canapa, in omaggio a tutte le canne che mi son fumata mentre cercavo di scriverla.
    – Di copie ne ho fatte stampare poche, giusto quelle da depositare, e m’è sembrato già troppo.
    – Io di relatori ne avevo 3. Uno ufficiale e due co-relatori. Dei tre solo uno è risultato attivo. Quello che ha cercato di stroncarmi dall’inizio alla fine.
    – All’uscita dello zoo ho fatto una corsa per raggiungere il bar più lontano e mi son sfinita di negroni.

    Tutto questo per cosa?
    Per dimenticare

  53. utente anonimo

    negroni, nel senso di abitatori del continente africano?

  54. lasgrigua

    Ho deciso che mi stampo questo post.Dovessi mai laurearmi fotocopierò questa pagina per la parte centrale,almeno una ventina dovrebbero starci bene.

  55. lasgrigua

    oh beh menomale che non mi laureo in lettere…la grammatica!!La grammatica cavolo!!!

  56. adelina

    Ho letto la storia diMonia solo adesso… Ach! Mi spiace molto per lei…

  57. frankkie

    forse sarò l’ultimo commento, arrivo sempre tardi, ultimamente! comunque volevo dirti che per me è stato tutto il diverso:
    1- la mia prof la tesi l’ha letta tutta, dall’inizio alla fine (la mia prof somiglia tremendamente alla francesca incazzata lì sotto…), mi è stata appresso ogni momento e ogni giorno…
    2- ho comprato il libro di Eco, ma non è servito a nulla, visto che la tesi era su un CD…
    3- alla mia tesi non c’era nessuno… la verità è che io non l’ho detto a nessuno… sono arrivata all’università con la mia 126 e ho parcheggiato sulle strisce blu. solo alla fine, ho avuto un momento di cedimento, ho chiamato mia madre e le ho detto:”ma’, fra mezz’ora mi laureo…” lei è arrivata in bus ed era un po’ incazzata!

    niente foto, niente filmino, niente fiori… dopo siamo andate a prenderci un cappuccino al bar…

    ma mi è piaciuto tutto così tanto!
    è stato poetico!
    frank

  58. doppiaeffe

    Eh eh è vero vero…io sono in piena fase di scrittura (ed in preda ad una giusta dose di panico sommata ad una dose di incoscienza) ^__^

  59. Geakaren

    A me continua a sembrare un miraggio. Prima devo attraversare la valle dei leoni.

  60. cineblob

    post di un certo spessore… io sto inziando a lavorare in questi giorni alla mia tesi sul cinema giapponese contemporaneo. Mi illudo che a qualcuno (oltre me) possa interessare :-/

  61. utente anonimo

    Mi sento una poppante. Ho consegnato il 16settembre. Con le nuove lauree, quelle da 3+2, siamo caldamente invitati a scarabocchiare una trentina di pagine, convertirle in pdf e consegnare il floppy in segreteria. Una tristezza. In ogni caso io ho avuto un professore fantastico, che sì leggerà il mio file una o due volte interamente, giusto per proporre il voto finale, però m’ha scritto una mail dal giappone, per annunciarmi i suoi spostamenti e i suoi cambi di ricevimento. Gentilissimo, disponibilissimo. La sua giovane assistente è stata meravigliosa .
    Tre anni di Bocconi, tre anni in cui ho visto le peggio schifezze, invero. Ma questo ultimo mese mi ha ripagata di tutte le lacrime che ho versato.
    Speriamo di replicare fra due anni, con la tesi monumentale!

  62. rotaciz

    Mi stai quasi convincendo a seguire i tuoi consigli nel fare la tesi…

  63. utente anonimo

    Ugh, un po’ mi ci ritrovo…! Però in fondo resto soddisfatta delle copertine che mi piacevano e delle copie distribuite, ben conscia che non saranno mai aperte. E gli errori rimasti malgrado le mille riletture danno fastidio… (ho partorito un “relatoinchips” e meraviglie affini!). Alla fine sono soddisfatta, ha preso un buon punteggio e tanto basta! E al diavolo i relatori, anche se psicologi, che fanno penare i poveri tesisti

  64. mikchan

    AAAAAAAAAAAAAAAArgh!
    Ho cominciato ora la tesi, e so già che mi porterà via almeno un anno…non dico che già non sapessi le amare verità, ma sentirsele ripetere non è bello!
    E comunque, state pur sicuri che la rilegazione sarà mooooolto economica…

  65. utente anonimo

    ho già capito, sei stufo del discount e ti proponi per la scrittura tesi… un pò ambiguamente perchè temi di pestare i piedi a Cepu… quanto vuoi? se ne può parlare…

  66. utente anonimo

    e allora io ….che devo dire?
    Sto facendo una tesi in lingua e letteratura sanscrita….
    i testi devo ritirarli da bombay o New dheli…e poi non otterrò altro che una pacca sulla spalla.
    Forse nemmeno quella!

  67. framai

    IO MI SONO ACCORTA A DISTANZA DI ANNI CHE MANCAVANO DELLE FRASI INTERE!!!!!!!PAsIENZA, FIGURATI CHE IL RELATORE NON AVEVA NEPPURE CAPITO DI COSA PARLAVO…;o)))

  68. personalitaconfusa

    ohibò, quanta gente, non credevo che il problema fosse così diffuso. Il caso del relatore che muore durante la stesura poi lo aveva proprio previsto neanche Eco.
    anonimo 13.30 18 sett: Per carità.Franfiorini: No:)mikebongiorno: Come si dice, son cose.
    francesca (relatrice incazzata): bello e divertente, il tuo controcanto:-). Ora però devi dare indirizzo e facoltà, ché qui mi pare che una come te la cerchino in parecchi :DD. Grazie di esistere, davvero)

  69. .switch

    Tutto vero. Il titolo della tesi pero’ lo leggono….ma tardi. Il mio professore 2 giorni prima della discussione ha deciso che il titolo non andava bene e ha preteso che lo cambiassi. Le 4 copie erano gia’ state stampate e rilegate. Vi lascio immaginare la corsa contro il tempo che ho dovuto fare. Ho pianto di fronte al tipografo scongiurandolo di occuparse seduta stante. Alla fine, impietosito, me le ha rese dopo qualche ora.

  70. ilvolodicaro

    Meno male che la tesi è unricordo lontano quasi dimenticato . Volo

  71. utente anonimo

    ma toglici una curiosità, confuso…in quale facoltà ti sei laureato? mi sa che la bambina di Severine ci ha ragione:)

  72. utente anonimo

    e’ tutto tristemente vero.
    mia sorella copio’ e incollo’ interi libri in 3 mesi.
    io cercai, scrissi e riscrissi per un anno e mezzo.
    L’unico risultato fu che ai colloqui di lavoro mi chiedono dell’anno e mezzo di ritardo con il quale mi sono laureato… Ah ci fosse stato questo blog nel ’95…

  73. el3ven

    come al solito arrivo tardi, avessi letto il tuo post qualche anno addietro mi sarei risparmiato un po’ di soldi, sicuramente moltissimo tempo e tante seghe mentali…. leggerò avidamente il tuo blog per guardare al futuro e alle cose che mi devono ancora capitare.

    Ovviamente sottoscrivo punto per punto.

  74. utente anonimo

    quadro preciso, tesisti prendete nota

  75. wlemetafore

    Io comincio ora…e avevo già intenzione di fare così, tanto mi servono tre miseri punti. E poi io faccio la tesi sui blog, che serietà potrebbe mai avere? Solo su una cosa sarò intransigente: voglio la copertina rosa schoking

  76. spad

    wlemetafore, spero che nella tua tesi tu non debba scrivere la parola “shocking”, perché i relatori rimarrebbero schokkati..

  77. utente anonimo

    premetto che mi stai sul cazzo perchè il tuo blog mi ricorda confuso, “confuso di nome e non di fatto”, un essere viscido che si aggira su una famosa isoletta proponendo gite in barca di ogni sorta… per il resto ti adoro!

  78. utente anonimo

    Confuso… non ti propongo di scrivermi la tesi per Carità (sarebbe chiedere troppo), ma per soldi.

  79. utente anonimo

    magari qualcosa sull’olutoria …

  80. wlemetafore

    No, non credo che debba scrivere la parola schoking ^_^! anche perchè ho sempre avuto problemi con questa parola e non imparerò mai come si scrive correttamente. Cmq non avevo visto il link e sono rimasta “scioccata” dalla storia di monia! che ha fatto la tesi sul mio stesso argomento ma che preferisco non leggere per non indurmi in tentazione!

  81. tartacammello

    Frasi intere, errorri epici( Bagarella che diventa Cagarella), il titolo che non va bene: non vi spaventi nulla. è tutto vero e sacrosanto

  82. utente anonimo

    Per esperienza personale (Tesi di I° livello):
    1. no, purtroppo un relatore me la lesse. Sigh….
    2. Mmm….sì, è vero. Ma poi il relatore ti converte congiuntivi ed indicativi, e t’incazzi
    3. macché bibliografia
    4. Ecco, è proprio lui il problema
    5. Blu. Senza pretese.
    6. ehehehehehe, è proprio vero.
    7. No, per me è stato un divertimento
    8. Quando ho discusso la laurea eran le 20, sono direttamente andato a cena!

    Ciao!

  83. utente anonimo

    (Anche io tesi sui blog, materia: psicologia sociale. Per svolgerla ho anche incontrato il signor confuso! 🙂 )

  84. utente anonimo

    a proposito delle citazioni in seconda pagina: ai miei tempi, mooolto lontani, andavano di modissima Alice nel paese delle meraviglie e Il piccolo principe. che palle!!! isabeide

  85. utente anonimo

    insomma… ma vuoi scrivere? ho passato un weekend schifoso e speravo, stamattina, di trovare qualcosa di divertente da leggere… ti prego, fallo per me… almeno due righe oggi, altrimenti non arrivo alla pausa pranzo!
    frank

  86. gilgamesh

    Irene, è dalla vostra intervista che è nato lo spunto per il film con Jim Carrey? (intitolato appunto “Io, Me e Irene”)

  87. ezraz

    sono controcorrente: la mia tesi su Bukowsky -mediamente piena di refusi- è stata stampata e rilegata nel minor numero di copie possibili e la mia copia personale, quella con cui mi sono presentata al banco degli imputati non era neanche spiralata…solo un plico di fogli svolazzanti.
    bacibà

  88. utente anonimo

    funziona!!! volevo vedere quanto ci mettevi ad incazzarti! io ODIO quelli che mi dicono quando essere CREATIVA… mi sarei incazzata molto prima!
    frank

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