Breve invettiva contro l'assegnazione computerizzata dei posti al cinema

Vedi l’innovazione. Invece di decidere tu dove sederti, lo decide un computer. Lui ne capisce: ti cerca il posto migliore tra quelli disponibili, calcolando l’equazione ove x è la lontananza dallo schermo, y l’indice di centralità della poltrona e z l’angolo della visuale rispetto al piano di proiezione. Ci pensa un po’, fa tutti i suoi conticini e poi, puf, te lo assegna in ultima fila, all’estrema destra, in una sala completamente vuoto. Qualcosa non va.

E anche se l’equazione funzionasse, secondo me  dovrebbe tenere conto di altre parametri. Ad esempio, se quello seduto davanti è alto (a) o hai capelli ricci e gonfi (r) o puzza di sudore (s). Ecco, questo sarebbe innovativo: “Guardi, ci sarebbe un bel posto centrale molto buono, però davanti a voi si siede un giocatore di pallacanestro e il suo vicino prima di venire qui ha mangiato la bagnacauda senza digerirla. Che fa, accetta?”

48 Comments
  1. sphera

    I pulsanti sui semafori sono palesemente finti. Il verde viene da solo, quando ne ha voglia: esattamente come l’influenza, che se ti curi passa in una settimana, se non fai niente ti ci voglion sette giorni.

  2. tt

    sui citofoni la R sta per “ritenta” in quanto la C funge per “chiama”.

    i pulsanti dei semafori li hanno messi per intrattenere i bambini ( e pure gli adulti) durante le interminabili attese mentre i semafori giocano a Simon tra di loro.

  3. alec

    invece mi piacerebbe sapere perché i numeri civici (a Milano) sono posizionati così in alto…Servono per far ammirare per forza il palazzo, oppure ?

  4. utente anonimo

    la lavatrice intelligente… che sa a che temperatura e per quanto tempo deve lavare i piatti, ti mostra un display da seduzione post informatica, tutto luci di contrasto e numeri… e cazzo, se hai dimenticato fuori il cucchiaino sporco non è possibile aprirla per infilarlo perché la prenderebbe come intrusione e attiverebbe il sistema di autodifesa da bunker antiatomico.

  5. personalitaconfusa

    vale, io ho una lavastoviglie intelligentissima: me stesso.
    (se vuoi te la impresto, lucida i cucchiaini che è una meraviglia)

  6. filter

    Io ho avuto un’automobile che decideva autonomamente quando era il caso di attivare i dispositivi antifurto. Quindi, se mi fremavo a fare una telefonata sul ciglio della strata, a motore spento, lei, dopo un po’, decideva che io ero uscito dimenticandomi di chiuderla (anche a chiave inserita… geniale) e si blindava sequestrandomi al suo interno

    Per quanto riguarda il pulsante dei semafori, ho prove documentali di almeno un semaforo di questo tipo funzionante. Dopo 3 o 4 secondi dalla pressione del tasto scattava il giallo e poi il rosso. I bambini del quartiere si divertivano a generare apocalittici ingorghi all’ora di punta (io ero ovviamente uno di quei bambini)… la polizia municipale ha disattivato il pulsante quasi subito.

  7. personalitaconfusa

    max, come vedi milano sul tema dei citofoni è sempre stata una città all’avanguardia (solo in quello, però)

  8. tt

    non vorrei essere pedante, ma se vuoi ti organizzo un citofono-tour dove la C sta per Chiama. oppure mi credi sulla parola? ;-)))

  9. aivlis

    Magari l’assegnazione posti cinema avesse queste opzioni!!! Proprio ieri sera mi si è piazzata davanti una tipa con una criniera al posto dei capelli!!! Non ho visto il film, ma ho scoperto quante meraviglie possa nascondere una testa riccia!!!!!!!!!!!!!
    Ehi X§ non è che c’eri anche tu ieri sera??? Eri l’amico della testona??

  10. utente anonimo

    una volta ho chiesto a una signora seduta a teatro davanti a me se poteva togliersi il cappello… era una roba alla pippo, alto… l’ha tolto.. ma sotto i capelli avevano la stessa forma! credevo di essermi svegliata in un fumetto di jacovitti.

  11. sphera

    Io il nome dal citofono l’ho tolto. Chi vuole farsi aprire telefona. Chi non ha il numero di telefono non c’è nessun motivo per cui debba entrare.

  12. Effe

    E che dire dei blog? Sono così perfetti che basta pemere il tasto F5 per fa roteare il counter.

  13. Zu

    Citofoni: la “R” sta per “Rifo”, la “C” per “Citofona” (è quasi ricorsiva, quella pulsantiera).

  14. utente anonimo

    Il codice sui citofoni è usato da anni a parigi, con lo scopo di evitare che clochard e altri “indesiderabili” riescano a farsi aprire e passino la notte nell’androne. Il sistema però non funziona: nel giro di poco tempo il codice viene divulgato a chiunque e diventa necessario cambiarlo.

  15. SpezzaIncantesimi

    credo che la campanella stia per il custode, in caso di emergenza (cerchi un ufficio, ma lì non è listato)…
    Il mio medico di base deve aver deciso che i suoi malati sono tutti un po’ scemi, perché, piazzato proprio sul citofono del condominio in cui ha lo studio cè un cartello che dice (in caratteri cubitali) “per il medico 139C”. Se vuoi chiamare qualcun altro devi spostare il cartello… uan specie di protezione della privacy…

  16. utente anonimo

    seeee lavastoviglie intelligente… scommetto che l’intelligenza sta nell’usare stoviglie usa-e-getta. e dimmi, amò, come li lucidi i cucchiaini? ok ok la smetto, ma tu non mi fare il labbruzzo tremulo che non lo sopporto. e va bene, ti dò il beneficio del dubbio… se hai detto la verità, ti invito a cena: due porzioni di lasagne al pesto (genovesissimo, fatto da me). dopo aver lavato i piatti, puoi pure andare al cinema…

  17. utente anonimo

    6 FENOMENALE. COME AL SOLITO
    GUIDO

  18. primularossa

    a roma stiamo sperimentando dei citofoni più sofisticati: tu schiacci il pulsante, un computer rileva la tua impronta, la trasmette al commissariato di zona che manda un cablo alla questura centrale che lo inoltra al ministero della sanità che lo valuta: dopo solo un’ora, se l’impronta è pulita entri, se è sporca esce uno spruzzo di disinfettante ed una vocina gracchiante t’invita a riprovare la prossima volta, consigliandoti, già che c’è, un paio di marche di sapone (il tutto sponsorizzato, ovvio)

  19. spad

    da me il citofono e’ fatto di tanti sassolini.. li lanci contro la finestra e ti apro.. ma per sentirmi ancora a milano, su alcuni ho scritto la lettera R..

  20. utente anonimo

    spahahahahahhad….

  21. lester

    Mi son sempre chiesto se i tasti sui semafori funzionassero veramente: nella mia città sono giunto alla conclusione che sono decorativi, ma quando vado fuori provo sempre a premerli: penso finisca per essere un ottimo modo per identificare i turisti.

  22. utente anonimo

    a bari sui citofoni intelligenti la campanella serve per far funzionare la campanella, non per le emergenze, come avevo pensato a tutta prima… io la prima volta sono rimasta 45 minuti sotto al portone, componendo il numero esatto a intervalli regolari (perché il bastardo dopo circa 30 secondi scompariva!!!) e aspettando che qualcuno rispondesse… qualcuno doveva pur esserci in ufficio!!! alla fine ho notato che uno, scavalcandomi, ha composto un numero e premuto la campanella… l’ho fatto anche io… e mi sono presa una sgridata perché avevo 45 minuti di ritardo alla riunione!!!

  23. juha70

    Non vorrei sconvolgere tutti i milanesi convinti di vivere nella citta più all’avanguardia in tutti i campi dopo ny ma a genova quei citofoni c’erano già 10 anni fa.

  24. utente anonimo

    …forse è la Erre di *Eréis*

  25. utente anonimo

    spad, va bene lo stesso il sanpietrino? sai, mi è rimasto nello zaino….

  26. zetabox

    Vicino a casa mia c’è un semaforo dotato di pulsante realmente funzionante. Tale semaforo però possiede una personalità conflittuale (o confusa?): infatti talvolta parteggia smaccatamente per gli automobilisti. Casistica del pulsante: se lo schiaccio io, faccio in tempo a leggere metà dei Fratelli Karamazov, se lo schiaccia la mia vicina di casa, diventa verde in un istante, emette suoni e provoca notevoli fischi di gomme di automobilisti colti di sorpresa.
    Ma più di una volta gli ho visto fare la “finta” alle vecchiette attraversatrici, ingannandole con un repentino verde-rosso a metà delle strisce pedonali…

  27. zetabox

    Mi ha supplicato di non rivelarlo… teme che poi arrivino i tecnici della polizia municipale per resettarlo! in cambio ho ottenuto: un rosso di dieci minuti alla prima occasione in cui mi trovi all’incrocio insieme alla mia vicina di casa; una “finta” a un negoziante della zona, mio creditore.

  28. koshka

    Momento Kurturale: mi sento un po’ Licia Kolò 😉
    Durante la mia lunga frequentazione della Russia mi trovai di fronte al miracolo tecnologico dei citofoni col codice. Qui in Italia non c’erano ancora ovviamente, era il 1992. Noi li abbiamo adottati da non so dove, forse la Francia. Quando li ho visti a Milano mi sono detta: Ah! come a Mosca! Invece no.
    L’intento principale del citofono a codice era quello di evitare rompimenti di scatole da parte di sconosciuti. Chi ti citofonava era qualcuno che conoscevi e al quale avevi dato il tuo codice.
    Ma qui, con la tabella a fianco a che serve? Se tutti possono leggere il tuo codice…. il maniaco citofonatore dovrà pigiare 4 tasti anziché 1! :-/

  29. utente anonimo

    Momento sborone. I semafori col pulsante in Norvegia funzionano, solo li’ per quel che ne so 🙂

    Agnul.

  30. unikaalmondo

    il verde ai semafori è comandato da un bambino dispettoso appostato dietro un albero con un telecomando…se la ride il bimbo a vedere la gente che bestemmia x il ritardo!!! ekkete roooosso..ekkete di nuovo verde…e lo pagano pure! :p questa è la mia teoria..

  31. Profeta

    Lorè, visto che stai cercando lavoro.. prova a cambiare città, magari qui a Siena.. così risolvi tutti e tre ‘sti problemi.. ehehehe..

  32. Andylarock

    Quella dei numeri sui citofoni è una “brillante” idea dei francesi, qui in Italia inizia a diffondersi negli ultimi tempi. Lo scorso anno sono andato a Tignes ed ero alloggiato in una palazzina di quattro piani contenente una cinquantina di appartamenti. Ognuno aveva il suo codice per il citofono, ma la cosa ancora più bella è che la porta d’ingresso si apriva solo digitando un codice sulla tastiera del citofono. Già diventano due codici. Pura l’ascensore aveva un codice.Risultato: tre codici, ovviamente tutti diversi. Io ed i miei amici avevamo 2 appartamenti. Totale codici=4. E chi cazzo se li ricordava. Prima serata in birreria con fiumi di birra e grappe, al ritorno che succede: nessuno ricorda il codice per aprire la porta. Ottimo: 40 minuti di attesa fuori dalla porta, poi finalmente arriva qualcuno che deve entrare e sa il codice. Secondo voi ricordavamo il codice dell’ascensore. Eh nooo è! Quattro piani di scale, tutti brilli a 2000 metri di altezza. Sono arrivato nel letto con i polmini sfatti e le chiappe gelate. La tecnologia….

  33. polyhmnia

    altro che citofoni! e quei parcheggi sotterranei in cui lasci la tua punto rossa su una simpatica piattaforma, premi il pulsantino… e fa tutto la tecnologggia?!? la sposta sulle “rotaie”, trova lo spazio libero, la sistema e l’accudisce mentre tu vai a farti il giretto in centro… poi torni, allegra e spensierata, fai un fischio (ossia, ripremi il pulsante e inserisci il tuo codice)… e la macchinetta arriva, come un cagnolino fedele… ehi, ma io non ho una dannatissima escort gialla!!! 🙂

  34. frafrafrafra

    A me hanno detto che c’è un mafioso che ha un telecomando con il quale fa diventare verde il semaforo di fronte a casa sua. E che cavolo! Mica è carino uscire di casa e dopo 10 metri doversi già fermare!

  35. utente anonimo

    caro spezzaincantesimi, l’80% di quelli che vanno dal medico di base sono scemi.quella del tuo medico è quella -altrimenti- detta ‘una scelta di campo’…

  36. nomnoooh

    mi è venuto in mente il mio prof. siciliano di ripetizioni private di matematica. mi chiamava rita. anzi rrita. il mio nome inizia con la a. se ne sarà scordato, pensavo, e per un bel pò non ci tenni a ricordarglielo. E poi un pomeriggio, magari di fronte ad un problema che non riuscivo a risolvere, all’ennesimo rrita provai il piacere di corregerlo. ma durò poco: lo so bene come ti chiami, ma rrita in questo caso sta per rritardataa!
    m’é ritornata in mente per via della R del citofono, chissà maggari dietro c’è lo stesso prof…

  37. pervinka

    ti darò un imput… le targhe californiane,
    sarebbe bello un nickname al citofono
    al tuo che ci metteresti?
    :-))

  38. utente anonimo

    Sì, anche a me i semafori con i pulsanti danno l’idea che poi alla fine fanno come caxxo pare a loro…però…vedi la gente che preme felice!

    Daniele

  39. personalitaconfusa

    pervinka, ci metterei un un numero di targa falso (non si sa mai, magari passano gli ausiliari della sosta)

  40. utente anonimo

    pure i computer dei cinema funzionano un po’ come caxxè vogliono loro. è un vergogna. vogliamo il luddismo. – m.g.

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