Da grande voglio fare il pensatore

Aria di rivoluzioni interiori, è ora di cambiar vita, cambiar lavoro. Cambiarsi del tutto. Per esempio, potresti diventare un pensatore.

Il pensatore ha un bel mestiere. Cosa faccia, lo si capisce dal nome della professione: pensa. Pensa molto.
Lavora da casa: le sue mansioni glielo consentono. Si alza. Si lava. Fa colazione. Un’occhiata al giornale, poi si veste e infine si mette alla scrivania.
Eccolo lì. Assume un espressione seria e molto raccolta: poggia la mano sulla fronte e inizia a lavorare. Cioè pensa.
Non gli serve nulla, nemmeno il pc. Mica è telelavoro, quello del pensatore.

Il suo studio è nella penombra, poiché la luce distrae. Ogni tanto il pensatore socchiude gli occhi, per pensare meglio.

A volte, la colf entra nello studio del pensatore con l’aspirapolvere accesso, ma lui con un cenno la ammonisce severo:
– “Maria, ti prego, non vedi che sto lavorando? Questa professione richiede silenzio e concentrazione”.

Nelle pause di lavoro, il pensatore cammina in circolo nella sala, le braccia dietro la schiena. I suoi passi, lentissimi, risuonano sul parquet. Prende un libro dagli scaffali e lo sfoglia disattento: lo porta all’orecchio e ne ascolta il frusciare delle pagine, come se volesse carpirne significati oscuri. Lo ripone e torna a sedere. Con la destra si nasconde lo sguardo e sostiene la testa: un gesto che lo porta a riflessioni ancora più profonde.

A fine giornata, il pensatore leva la mano dalla fronte e lascia la postazione di lavoro. Esce dallo studio e lo chiude a chiave. Si siede alla tavola apparecchiata, e sospira: “Ho pensato tutto il giorno, sono stanco morto.”

Sulla carta di identità del pensatore sta scritto:

Professione: pensatore

Quando la mostra alla dogana, i poliziotti lo guardano incuriositi ma non osano chiedergli nulla.

 

47 Comments
  1. ex-xxcz

    Ecco la professione che avrei dovuto dichiarare all’ultimo rilascio della carta di credito…

  2. mullah

    io volevo farmi scrivere cazzaro ma non c’è stato verso…

  3. paulette

    Fare il pensatore…mmmh da pensarci su! se si potesse guadagnare davvero così….

  4. Effe

    Sento già il bisogno di ferie

  5. enricomix

    Il pensatore pensa a cosa? E soprattutto, Pensa per conto di chi? Esistono Ditte che assumono Pensatori? I Pensatori assumono sostanza stupefacenti? Juan Peron era argentino o sardo? Perchè il mio scanner non funziona più?… inquietanti interrogativi. Voglio la mia professione: Creatore di punti interrogativi.

  6. utente anonimo

    MA tutti mestieri che non rendono niente?
    Io avrei una proposta per un mestiere storicamente femminile, ma perchè no, da rivalutare anche per gli uomini: al giorno d’oggi non si fanno queste distinzioni.
    Il mestiere è: la MANTENUTA!
    Tipo moglie di un ricco industriale, di un ricco avvocato, di un ricco qualunque. Conto cointestato, parrucchiere, ordinare cene alla cuoca per gli amici del marito, shopping con le amiche…

  7. utente anonimo

    belin, non c’è che dire… AmabiLE, davvero! anche quella comune confusione tra dogana e polizia… ma tu, confuso DOC, puoi permetterlo…. giàggià!

  8. sphera

    Conosco diverse persone che fanno questo mestiere. Non hanno detto ai loro datori di lavoro che lo fanno, quindi sulla carta d’identità hanno scritto altro, ma le funzioni che svolgono sono esattamente quelle che lei ha così ben descritto.

  9. MondoNfameInBlog

    Ah ecco..temevo di scoprire proprio alla fine di questo post il perchè non ho mai visto un soldo nell’arco della mia fiorente attività lavorativa…*mumblemumble* mi toccherà cambiare lavoro…

  10. lantanomai

    ma sei pazzo a scrivere queste cose? Guarda che se ti legge il sociologo De Masi ti prende sul serio e ti dimostra scientificamente che nel futuro saremo pagati per non fare nulla!

  11. LaLimpia

    E’ proprio questo il mio mestiere. Purtroppo per ora è solo part time, ma se trovo un marito possidente terriero vitivinicolo con stemma a quattro palle potrò dedicarmici anima e corpo! (al mestiere di pensatrice, ma anche al marito, beninteso!)

  12. tt

    e poi se riesce a trattenersi dal tamburellare con le dita, ci sta il caso che un qualche Rodin di passaggio gli faccia il monumento.

  13. eddaventuri

    mmm….dopo alcune indagini ho constatato che questo mestiere è così diffuso che si stanno organizzando stage e convegni per favorirne la qualità …a presto la certificazione iso 9900!!ciao edda

  14. utente anonimo

    Testimonianza di un pensatore pentito (mi si consenta l’anonimato, ma se vuoi, in privato…): 1. niente giornali (ledono al pensiero sano)/ 2. luce naturale di giorno, semibuio dopo il tramonto/ 3. la colf non ci prova nemmeno ad avvicinarsi (pericolosissimo disturbare il pensatore che pensa)/ 4. camminata lungo tutta la casa (il pensatore non vive in un castello, anche se…)/ 5. più di un libro, soprattutto contemplazione delle copertine / 6. gran piacere dell’intelletto, anche nello sfinimento …7. il pensatore si nutre di pensiero (…)

  15. adeletta

    il pensatore si stanca facilmente, e quando si stanca appoggia il mento sul pensatoio, solitamente in legno, alloggiato sulla scrivania insieme al fermacarte…

  16. utente anonimo

    Conosco uno che è riuscito a farsi scrivere sulla carta d’identità ‘benestante’. Gli chiederò se in realtà volesse ‘benpensante’.

  17. utente anonimo

    da ex allieva del professor de masi confermo.è uno che si entusiasma per le novità, sono decenni che parla di un futuro fatto di tempo libero, il problema starebbe nel come spenderlo, il tempo libero naturalmente.per lui gli allievi dopo qualche esame fondamentale devono considerarsi sociologi.”voi sociologi”, un incitamento alla produzione scientifica? o vorrà forse dire che i sociologi non hanno altro da fare che stare a pensare?

  18. utente anonimo

    il problema poi non sta nel “come” guadagna, quanto nel “se”, nel “quanto”, o nel “quando” guadagnerà.
    meglio non pensare.

  19. bin

    pensare stanca, conosco pensatori che per lo sforzo si riempiono di brufoli.

  20. utente anonimo

    ma se un pensatore decide di intraprendere anche il mestiere di punkabbestia (o viceversa) lo stipendio è doppio?

  21. Effe

    Oggi c’è lo sciopero selvaggio del pensiero. Tutti i neuroni a piedi.

  22. utente anonimo

    Dici ? Tra le centinaia di persone che vedo/sento/incontro nei giorni feriali (quelli in cui non scelgo granche’ gli interlocutori) di pensatori di mestiere non ne ho mai trovati. Ma quel che peggio, nemmeno tantissimi che lo facciano, che so, per hobby? per vizio? per distrazione?

  23. LadyK

    Temo che anche splinder stia scioperando. L’avete notato?

  24. utente anonimo

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  25. gilgamesh

    Allora ecco qua la rivelazione : i pensatori esistono in carne ed ossa, vengono pagati per pensare, e sono quantomai istituzionalizzati. Si chiamano “Matematici”. Un matematico che lavora all’università svolge circa 6-10 ore a settimana di insegnamento in aula, ed il resto lo passa a pensare, ovvero a risolvere problemi di matematica. Il matematico in fase di risoluzione si addormenta, mangia, dorme e cammina con in testa il problema del giorno, giocolando a occhi chiusi con una manciata di formule che vorrebbe far quadrare. Tentare di rivolgere la parola a un matematico nel suo pensatoio equivale a ricevere un’occhiata sghemba (tipo Gollum per intenderci), accompagnata da un borborigma insensato e scostante. Il matematico pensante spesso dimentica le regole dell’abbigliamento, e si veste a caso, sempre riflettendo con gli occhi fissi nel vuoto, poi esce con la con la barba lunga e i capelloni disfatti. Ed è perciò che i matematici prendono spesso l’aperitivo al Rattazzo mimetizzandosi perfettamente.

  26. odilia

    Piccolo contributo: di pensatori o presunti tali in realtà, ce n’è fin troppi.
    Raffaello me lo ricordo alle prime armi, quando scriveva su Mc-Link, ad esempio.
    Quel che è difficile, per tutti noi, è capire che quella che crediamo essere la nostra mente è in realtà un’installazione estranea.
    La nostra vera mente è estremamente silenziosa, nel senso che non verbalizza i pensieri, ed è molto più veloce e precisa nel capire le cose di quella verbosa che ci è stata imposta.
    Qualche volta viene chiamata “intuito”.
    Il vero pensiero non si traduce in parole.
    Volete diventare dei veri pensatori? Fate questo semplice esercizio: provate a fermare il dialogo interiore, quel continuo chiacchiericcio, talvolta vaniloquio, che componiamo nella nostra presunta “mente”, in continuazione. Provateci per qualche minuto, a conservare il silenzio interiore, e fermerete il mondo.
    Ad Angela, complimentandomi per l’iniziativa imprenditoriale, consiglierei però di leggere prima “The Art of Dreaming” di Carlos Castàneda.
    Qualche notiziola si trova anche in rete, nel sito di ClearGreen.

  27. Palamede

    Bene..hai dato da pensare..siamo in definitiva tutti pensatori, ma non ce ne ricordiamo! saluti a tutti..

  28. kiarablog

    è vero, anche io penso un casino ma nessuno mi dà una lira. forse non mi stanco abbastanza.

  29. Myria

    Il blogger non lo vogliamo mettere tra i nuovi lavori???:-O

  30. utente anonimo

    mumble… mumble…

  31. maturodapoco

    Testimone alla promessa di matrimonio di mio fratello, non ho potuto inserire alla voce professione, la mia: “filosofo”, per espressa e tenace opposizione del funzionario del comune di castel san giorgio (SA). Sic transit gloria mundi

  32. Anonimo

    IO sono un pensatore pero nel mio studio c’è anche il letto ho un terrazzo di metratura pari a piazza navona e quando arriva l’aspirapolvere per qualche arcano motivo nn si puo cacciare via, ora vado IO ho da fare

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