I blog spiegati da Enrico Ghezzi

Immaginati ancora una volta a tarda notte. Buio. L’insonnia non ti lascia dormire, ti alzi dal letto, vai di là a bere un bicchiere d’acqua. Poi, distrattamente accendi la tv. I bagliori dello schermo illuminano le pareti della stanza. Rai3. Enrico Ghezzi in video, ancora lui, in primo piano. Ma la voce è sempre fuori sincrono, distorta come se uscisse da un telefono rotto.

Sono sempre più attratto dalla lettura dei vostri blog, e dal dibattito che ne deriva. La blogosfera concentra l’intensità e la (anche spaventosa) pienezza dell’esperienza comunicativa con l’intensa e straordinaria vuotezza della autentica situazione di – o e in – rete. Nell’ultimo anno di un secolo corto (ma che non si decide a terminare, forse proprio perché è anche un millennio) questa nuova materia, la blogosfera, che è parole, immagine e relazione nello stesso momento, si è installata in un continuuu…uum temporale fruibile da ovunque. La blogosfera no stop. E in questa proliferazione di blog collegati, di scritture sempre più complesse e sempre più ininterrotte, si può avvertire non tanto l’annuncio di una rivoluzione a venire, quanto il senso di una rivoluzione già avvenuta. Che ci sfugge, ci esclude. Ma ci oltrepassa.

Dopo tre anni di blog non sappiamo ancora bene cosa sia e come funzioni, il blog (benché tecnicamente sia semplice), da dove sia arrivata questa strana comunicazione extraumana, quali potenzialità di linguaggio di percezione di comportamento intenda o possa intendere nell’uomo, quali relazioni immediate possa coniugare alla fondamentale staticità della comunicazione di questo tempo. Forse è verosimile considerare il blog come il futuro nodo neurale e virtuale di tutte le reti di comunicazione (non le reti telematiche, o non solo) il luogo dove si condenserà in parole lo spettacolo vero dell’informazione e della comunicazione in una sorta di pubblicazione istantanea, automatica e warholiana, di tutto e di tutti. E quindi di nulla.

E arrivare di nuovo al post automatico, sapendo che è un post, che non è più una rappresentazione di ciò che accade, ma semplicemente che è davvero e semplicemente ciò che accade. La pubblicazione della realtà e del pensiero riconosciuta fin da subito nel suo generarsi, mutare continuo, nel suo carosello da parata. Forse il futuro della blogosfera è una sorta di grande blog pulsante e immenso che tuttavia, non esiste: un luogo non luogo, appunto, dove il bloggante, oltre a manifestarsi, si dissolve. Buona visione.

32 Comments
  1. anima

    Cogito…ergo sum. Forse. Vabbè ci penso.
    ciao anima:)

  2. Squonk

    Ci sono buoni pusher, dalle sue parti, vero?

  3. Effe

    (i non luoghi comuni)
    Scusi, ma per andare dove dobbiamo andare, per dove dobbiamo andare?

  4. Zu

    Ciò che è, è. Ciò che deve essere, sarà.

  5. marquant

    Ancora però non mi riesce a fare l’effetto del labiale fuori sincrono. Si applichi, §antità.

  6. bacodaseta

    Come quando ascolto Ghezzi, non ho capito una mazza…. mi scusi, GhezziConfuso per il francesismo!

  7. ivoforni

    Enrico Ghezzi: il piu’ confuso della tv, indubbiamente. Ma dovresti vedere me, ora, che mi dedico alla pesca della marmora

  8. utente anonimo

    …ormai XaB dormicchia davanti al video, prima che parta la sequenza di note di “because the Night”. Ghezzi ha vinto ancora, ha consegnato a Morfeo la povera mente sconvolta di XaB…

    XaB!

  9. astolfo

    Quello che è più pazzesco è che da questo testo risulta che tu, quello che dice Ghezzi, lo capisci.

  10. adeletta

    concordo con Astolfo. rimane la più riuscita interpretazione che, come già ebbi a dirLe, ho citato per citarLa.

  11. utente anonimo

    si, però spiega a Ghezzi che deve far attenzione a dire “ovunque”…
    Per il resto mi pare che i post Ghezziani precedenti fossero più astratti per la serie “tutto e niente – un put purri di filosofia delirante e sagace”, mentre questo è più fondato su pareri e giudizi, meno delirante ma non per questo meno bello (tra parentesi: “si guardi un blog, qualche sera” è troppo ROTFL ^____^)
    Come direbbe Gendo Ikari: “Oh, da viaggio sto blog!!!” X§ sei la meglio!

  12. mu9780

    mamma mia…. ora si che nn ci dormo…

  13. utente anonimo

    io non riesco proprio a leggerli questi post ghezziani….già mi devo sorbire lezioni di filosofia morale che sconvolgono le mie meningi (ma sarò soggettivista o relativista…?!?!?:O)…questi post sarebbero la mia fine……comunque complimenti X§°…. e buona giornata! bacini Ce

  14. occhivispi

    Un toccasana per l’insonnia ! Ti piace seminare confusione fra i lettori, vero ?

  15. zack

    1° MMH: il futuro nodo neurale e virtuale di tutte le reti di comunicazione.. – Non penso proprio che il futuro dei blog sia questo.
    2° MMH: il futuro della blogosfera è una sorta di grande blog pulsante e immenso che tuttavia, non esiste.. che hai letto, Gibson ulimamente??
    3° MMH: un luogo non luogo.. Mazza ma quante frasi fatte in questo post!! AAARGHH!!!

  16. personalitaconfusa

    Infatti, 3M, questa dei blog non è una salvezza dalla forma, ma ‘è’ proprio la forma, o meglio: le forme, comprese quelle dei soggetti, come in certi romanzi virali di William Gibson, appunto.

  17. utente anonimo

    Io lo trovo inquietante il programma notturno di Ghezzi…e forse è proprio questo l’intento…
    Per quanto riguarda i blog….ok sono il nuovo modo di comunicare…ma che modo egocentrico!

  18. utente anonimo

    Ghezzi ed alcuni Blog (anche il mio, sure), sono inquietanti come due Roipnol….

  19. utente anonimo

    ..”questa dei blog non è una salvezza dalla forma, ma ‘sono’ le forme, comprese quelle dei soggetti”.. su questo “mi permetto” di essere d’accordo.

  20. Effe

    Rivalutiamo Marco Giusti!

    (Campagna per la protezione del Panda)

  21. utente anonimo

    mancano ancora un sacco di gadget. non so perchè me la prendo… ma me la prendo. sarà la pioggia

  22. LadyK

    Ma scusate, cosa c’è di male ad essere egocentrici, se si dà spazio anche agli altri? Almeno ci si sfoga in qualche modo…

  23. utente anonimo

    bravissimo x§ come sempre…sono grato a ghezzi per la sigla, la canzone è bellissima, ma la cantante è per caso Cher? qualcuno lo sa? la logorrea di ghezzi nn mi da fastidio, è simpatico, ma la sua imitazione mi manda in delirio. buona giornata a tutti. OkaGiuliva

  24. personalitaconfusa

    Ehm… Grazie, oca giuliva ;). Però la sublime voce è di Patti Smith – e che voce, cara oca:).

  25. utente anonimo

    Se Wharol era nel pop noi siamo nel poppismo senza limitismo

  26. utente anonimo

    Se Wharol era nel POP noi siamo nel POPPISMO SENZA LIMITISMO

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