I blog spiegati da Enrico Ghezzi a tarda notte su Rai3
In risposta a strani messaggi ricevuti in questi giorni, si rende necessario un secondo intervento attribuibile in massima parte a Enrico Ghezzi, come già accaduto (qui, qui e qui) anche stavolta occorre immaginare il Ghezzi sullo schermo, in primo piano, con voce calma in asincrono sul video, la montatura degli occhiali sulle tempie, la mano nei capelli, o in aria. A tarda notte, su Rai3.
“Torno a parlare di blog, anche se non dovrei farlo, perchè l’ho già fatto, o non lo ho mai fatto, o forse non ne parlo nemmeno oggi. Il blog… ecco sì, il blog come oggetto comunicativo – non informativo – oggetto comunicativo, casomai narrativo, oggetto che inizia ma non ha fine, o non si sa come finisca, e quindi immobile e infinito, infinito ma solo in potenza. Ingenuamente si comincia una cosa mai finita. Dico ingenuamente per indicare l’ingenuità di criticare la nostra stessa attenzione e il nostro abbandono con la beffarda impossibile immagine, si, l’immagine, del blog stesso, l’immagine impossibile a tutti noi… o a tutti loro… Il blog, nella sua immobile infinità finita, come prima e ultima forma di comunicazione, prima e ultima, anzi la primultima – la primultima.. – dicevo, la primultima a prenderne e darne la distanze, le distanze dalla vita quotidiana, che poi è il blog stesso: la distanza della vita dalla vita.”
“Non sono un fanatico di blog, non sono un fan di un blog in particolare.. dire che non sono un fan di blog in particolare sarebbe come dire che sono un fan di Pyncheon o di JohnDonne Borges e dante eddymerckx o di WBenjamin o di Vigo Lang Rosselini Johnford Olphus Welles o di elgrecoturnercezanne sangalgano carmelobene gozzano, e/o, o/e… O forse davvero lo sono, un fan, con quella serietà dannatamente, dannatamente… dannatamente frivola che solo l’ottusità colta pensa ancora essere un privilegio degli snob, mentre è tutta una società, e per prima la sua forma narrativa piu’ bassa e tecnologica allo stesso tempo, la televisione come il blog medesimo, a occuparsi di cose frivole e minuscole con la massima serietà, e di questioni serissime, planetarie, cosmiche con il massimo di frivolezza… e di leggerezza…”
“E così… leggendo e scrivendo un blog potrei ad esempio far finta di sanguinare, vedermi delle formiche nelle mani come nella famosa inquadratura di Bunuel, o parlare di un reality show di origine scandinava che punta a mobilitare energie e creatività negli anziani o nei divi televisivi, o la mia cena di ieri sera, l’amore.. la vita… Ecco, qui sta il blog come strumento che corrisponde al letterario o al cinematografico o all’artistico ma allo stesso tempo è quanto ci sia di più lontano dalla letteratura, dal cinema o dall’arte… E proprio in questa distanza.. distanza… in questa distanza da letteratura o cinema o arte sta la natura immobile del blog, il blog che non nasce mai perche’ non muore mai… noi non moriamo perche’ non nasciamo, diceva…non importa chi lo diceva, e… e comunque il protrarsi sconta tutta l’ambiguità di quel desiderio stesso di venir meno. Così il blog è una foto sempre uguale che ci invecchia davanti, e “ci” invecchia. Sì, sempre lì, il lavoro di un dolore senza tempo, senza una vera destinazione… un lavoro ininterrotto… che non vede – non prevede, o non può prevedere, o non deve, sì, è più bello, non deve prevedere la sua fine. Buona visione”…plin plin plin…” (dissolvenza, parte la scena dell’acqua dall’Atalante di Jean Vigo).
Take me now baby here as I am, pull me close, try and understand……
MarcoRos
Beh, che dire anche stavolta.
utente anonimo
Buongiorno!!! In piena elucubrazione questa mattina!
Complimenti, sei sempre il migliore.
gilgamesh
Ritengo che parecchi stavolta scriveranno un commento senza leggere il post :o)
JoeBlack
Gilgamesh è legittima difesa! 🙂
Posso dire – senza che mi linciate – che degli interventi di Ghezzi a Fuori Orario la cosa più bella è “Because The Night”??
Ipanema
Nn ho capito la tua domanda!?
agora
ma chi è Ghezzi????
mirrormade
Sometimes life is oxymoron.
roses
stroncata alla terza riga. questo post lo tengo per i momenti d’insonnia pesante 😛
Effe
ho la febbre. Perchè nnscrivi un post ogni 5 minuti, oggi ? Almeno mi occupi la mattinata, non so che fare, qui nn c’è nessuno che vuole chattare cu me ;_;
utente anonimo
Mi commuovo sempre. Sarà che sono un sentimentale. Oppure è l’abbacchio di ieri sera. Lei (o l’altro) è un poeta, caro Ghezzi Confuso (e perdonate la tautologia).
spad
La domanda è mal posta: in realtà tu volevi chiedere “Maestro, che ore sono”?
Inoltre, la risposta è dentro di te, epperò è… sbajata!
eleonora.sca
molto ambientalista ‘sto post.. reciclando non s’inquina..
utente anonimo
x ipanema: Ghezzi è a metà strada tra un clochard e un essere umano geneticamente modificato i cui emisferi cerebrali crescono in modo smisurato (vabbè in pratica è uno pettinato come Yoda di Guerre Stellari che vaneggia amabilmente e genialmente di notte, accendi la tv sul tardi e lo riconosci subito)
Effe
Ciao!
Io mi chiamo ‘tazeblog’ e abito qui:
http://www.tazeblllog.splinder.it
Se mi verrai a trovare, mi farà molto piacere.
Se sei tenutario di un tuo blog, mi farà ancor più piacere se mi linkerai (anche se il correttore automatico mi corregge in ‘lincerai’)
Ovvio che farò altrettanto (linkarti, non linciarti).
Grazie.
gonio
Fate qualcosa per quest’uomo qua sotto.
gonio
L’artista è il creatore di cose belle.
Rivelare l’arte e nascondere l’artista è il fine dell’arte.
Il critico è colui che può tradurre in diversa forma o in nuova sostanza la sua impressione delle cose belle.
Tanto le più elevate quanto le più infime forme di critica sono una sorta di autobiografia.
Ogni arte è insieme superficie e simbolo
Coloro che scendono sotto la superficie lo fanno a loro rischio
L’arte rispecchia lo spettatore, non la vita
jorma
L’avversione per il realismo è la rabbia di Calibano che vede il proprio volto riflesso nello specchio.
L’avversione per l’onirismo è la rabbia di Calibano che non vede il proprio volto riflesso nello specchio.
marquant
che si fa’ per l’uomo sotto Effe? lo linciamo?
gattasorniona
Tenutario. -gram-
sostantivo maschile (femminile -a).
Titolare di una proprietà o di un esercizio; più com., gestore di locali equivoci (bische, case di tolleranza, ecc.). -etim- Derivato di tenuta.
Mah, secondo me va bene.
gilgamesh
Questo post è troppo complicato. Lo salvo sul desktop e lo leggo dopo con calma!
utente anonimo
Eccezionale, solo per Oggi:
Ecco la concisa (e confusa) traduzione del post simil-ghezziano
ﺵﻮﺸﻣ ، ﺏﺮﻄﻀﻣ ، ﻚﺒﺗﺮﻣ ﺲﺒﺘﻠﻣ ، ﻂﻠﺘﺧ
ﻉﺮﺷ ﺮﻴﻏ ﺔﻴﻣﺍﺮﻏ ﺔﻗﻼﻋ ﺔﻴﻣﺍﺮﻏ ﺔﻗﻼﻋ
ﺔﻠﺻ. ﻡﺍﺮﺘﺣﺍ . ﺔﻄﻘﻧ . ﻪﺟﻭ ﻡﺮﺘﺤﻳ. ـﺑ ﻖﻠﻌﺘﻳ .ـﺑ ﻞﺼﺘﻳ
ﺓءﺍﺮﻘﻟﺍ ﺓءﺍﺮﻘﻠﻟ ﺓﺪﻌﻣ ﻭﺍ ﺓءﻭﺮﻘﻣ ﺓﺩﺎﻣ ﺦﻟﺍ ﺐﺘﻜﻟﺍ ﺔﺳﺍﺭﺩ ﺓءﺍﺭ ﺹﻮﺼﻨﻟﺍ ﺾﻌﺑ ﺭﻮﻬﻤﺠﻟﺍ ﻰﻠﻋ ﻪﻴﻓ ﻰﻠﺘﺗ ﻉﺎﻤﺘﺟﺍ ﺔﻴﺑﺩﺍ ﺔﻓﺮﻌﻣ ، ﻉﻼﻃﺍ ﺹﺎﺧ ﺮﻴﺴﻔﺗ ﺍﺬﻜﻫ ءﻭﺮﻘﻤﻟﺍ ﺺﻨﻟﺍ ، ﺔﻴﺑﺩﻻﺍ
ﺱﺮﻄﻐﺘﻣ ، ﺮﺒﻜﺘﻣ ، ﺭﻭﺮﻏ= ﺞﻬﺘﺒﻣ =ﺔﻳﻮﻴﺤﻟﺎﺑ ﻢﻌﻔﻣ ،ﻂﻴﺸﻧ ﻢﺨﺿ ، ﻢﺨﻓ ﺮﺨﻔﻟﺍ ﻰﻠﻋ ﺚﻋﺎﺑ ﻪﺴﻔﻨﻟ ﻡﺮﺘﺤﻣ ، ﻰﺑﺍ
ﺾﻴﻐﺑ ،ﻩﻭﺮﻣ ﻩﺮﻜﻟﺎﺑ ﻢﻌﻔﻣ
ﺐﺳﺎﻨﻤﻟﺍ ﺖﻗﻮﻟﺍ ﻰﻓ ،ﻪﻨﻴﺣ ﻯ
ﺐﺳﺎﻨﻤﻟﺍ ﺖﻗﻮﻟﺍ ﻰﻓ ﺙﺩﺎﺣ
ﺔﻠﻣﺎﻌﻟﺍ ﻞﻴﻐﺸﻟﺍ ،ﻞﻣﺎﻌﻟﺍ
ﻊﻄﻘﺘﻣ ﻊﻃﺎﻘﻣ
ﻝﺎﻤﺠﺑ ، ﻑﺮﻈﺑ ﻡﺎﻜﺣﺈﺑ ، ﺔﻗﺩ
Bisogna riconoscere che così è di molto più chiaro.
‘Un ve pare?
userunfriendly
Stavolta è successa una cosa strana. Mentre leggevo mi è venuto di leggere velocemente, rappizzando sulle note di “Messa di Vespiri”, singolo del secondo album degli Articolo, mitraglia di parole che come quella altre duecento. Ah già, qui dovevo scriverci il commento al post… “X§ ci ha abituato ad una scrittura creativa d’alta scuola, quasi volesse (riuscendo!) dimostrare qualcosa a `quelli là`. Chiunque essi siano. [acapo] Ennesima prova di talento del blogger milanese.”
IRI
Cacchio, ci ho capito qualcosa !
Si vede che grazie al primo post mi sono assuefatto e parzialmente immunizzato.
Effe
Capo, confesso che sono un po’ confuso anch’io dopo aver letto questo post…

adeletta
una mia prof, credo di semiotica, diceva le stesse cose che fai dire a ghezzi del blog, ma a proposito di “beautiful” (sì, la soap opera): oggetto comunicativo, casomai narrativo, oggetto che inizia ma non ha fine.. ecc.. forse i blog personali servono a romanzare vite al limite dell’insulso? o a rendere insulse vite romanzesche?
personalitaconfusa
Pare che l’autore di questo blog sia stato avvistato sul far del mattino nella metropolitana di Londra. Avrà confuso la fermata
utente anonimo
mi ripeto (l’ho detto la prima volta che ho letto il tuo Ghezzi) …i tuoi post sono insuperabili (almeno nella ristretta cerchia di blog che frequento io) ma i tuoi post-ghezzati.. sono il nonplusultra, l’apoteosi del post. e quando ci vuole ci vuole, chi se ne fotte.
Anonimo
e diciamolo!;)
Anonimo
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