La stagista
“Lo stage è un’esperienza di formazione. Con lo stage, impari a fare, e soprattutto ad essere, ciò che le aziende si aspettano da te.”
(Da qualche parte, ora, in un’università di questo pianeta)
“Problema: abbiamo bisogno di nuovi impiegati genere bassa manovalanza operativa. Ma non teniamo i soldi per pagarli. Cosa possiamo fare?”
“Semplice: prendiamo degli stagisti!”
(Da qualche parte,ora, in una riunione fra supermanager strapagati)
“Ti presento Francesca la stagista. Francesca resterà con noi per alcuni mesi risponderà direttamente alla dottoressa Bgrzzyz.”
– Ciao Francesca!
– … ciao…
Francesca mi guarda con gli occhi pieni di paura, come un agnello smarritosi in una foresta di pantere assetate di sangue. Mi guarda supplicante come se volesse dirmi “Ma almeno tu sei un essere umano come me, vero?” Si è resa conto che il mondo, qui fuori, è cattivo. Molto più cattivo di quanto le hanno insegnato all’università.
La nostra nuova stagista, 24 anni, laureata in lettere con 110 e lode, e’ al suo terzo stage nella terza azienda diversa.
Francesca la stagista ha mansioni ben definite, gratificanti e di alto livello: fare montagne di fotocopie, chiamare a ripetizione i clienti che si negano al telefono e portare il caffè al general manager.
Inoltre, in qualsiasi momento servano braccia o persone di fatica, la stagista viene sempre coinvolta.
– Uffa, non ho nessuna voglia di fare questa cosa…
– E che te frega, passala alla stagista!
Francesca è qui da 1 mese 1 e nessuno si è degnato di insegnarle alcunchè, a parte le funzioni della fotocopiatrice.
La stagista non guadagna nulla o quasi. Non ha i ticket. Non ha i bonus, né i fringe, tantomeno i benefit (vabbe’, quelli non li ha quasi nessuno) ed è già tanto se la mattina la lasciano entrare.
La stagista va a mangiare da sola perché gli altri impiegati rampanti non vanno a pranzo con le stagiste (a meno che le stagiste non siano munite di un bel paio di tette e di un sedere alto e sodo, ma ohimè non è il caso di Francesca, che peserà sì e no 45 chili, è piatta come la pianura padana e porta grossi occhiali da presbite).
Francesca ha scritto la tesi sulla prosa di Aristotele come scrittore di saggi. Francesca sa un sacco di cose interessanti, sa persino pronunciare qualche parola in sumero (una lingua che temo le offrirà poche prospettive di carriera, insomma, era meglio l’inglese, cara Francesca)
Oggi ero a pranzo con lei. Devo spiegarle un po’ di cose, ci sono aspetti positivi nel lurido mondo del turbocapitalismo che deve conoscere prima che sia troppo tardi.
utente anonimo
Beh io ho fatto 3 mesi di stage in azienda e li mio compito era di fare customer care…bene…il giorno dopo il mio arrivo il magazziniere si è licenziato e mi hanno piazzato là sotto, (è realmente in un sotteraneo senza finestre), a spedire e ricevere pacchi per tutti i 3 mesi…Poi però mi hanno assunta…e mi sono fatta altri 3 mesi di magazzino…adesso finalmente sono nella mia bela scrivania…e navigo!!!!
C’è speranza per tutti!!!
🙂
utente anonimo
Bella…2 L…va beh sono un po’ cotta!
utente anonimo
Sapo insegna:
Esclusivo!!! Ho le foto della stagista sul mio sito…
Tyler Gianfra
MacUbu
Adoro gli stagisti. Perché penso che in fondo c’è qualcuno che sta peggio di me.
No dai, scherzo non sono cinico nemmeno la metà di così. A volte mi viene da rovesciare addosso agli stagisti, che scoppiano (quelli davvero giovani) di buona volontà e fiducia, tutta l’acrimonia che sento per l’industria luccicante a cui appartengo. Poi mi trattengo: perché un po’ bisogna crederci, perché anche io scoppiavo di buona volontà, perché tanto non serve. Perché in fondo, io agli stagisti voglio bene: son simpatici, disponibili e umanamente interessanti, di solito. Mah. E se mi rilanciassi in uno stage anche io?
utente anonimo
bentornata ale-sul-posto-di-lavoro 🙂 (sai com’è, il primo amore non si scorda mai…)
georg
utente anonimo
E del lavoro nero legalizzato dei CO.CO.CO ne vogliamo parlare? ho dei colleghi vittime di ricatti assurdi!
Tyler Gianfra
versokappa
faccio la stagista da quindici anni e ho sposato uno stagista e sono moltomolto felice. bhè che male c’è?
ciufciuf
che cos’è un “fringe”?
janex
già che cosè?
gonio
dicesi fringe una FintoRicca Integrazione Nonmonetaria Generalmente Esibita, ossia tutti quegli status agguinti al lauto e squalesco stipendio del “personale dirigente” (in gergo executives). Esempi di “fringe benefits” – si perchè l’espressione si declina sempre col benefits – in letteratura sono l’escalation fantozziana degli arredi dell’ufficio dirigenziale (poltrone in pelle umana, piante di ficus benjaminus, segretarie poppute, impiegati nell’acquario.
Sempre nel gergo delle humanresources segnalo i meno noti ma più diffusi “fuck retrofits”, ossia le forme di varia e subliminale sodomia che gli executives riservano agli employees (dal mobbing alle trattenute tremontiane in busta paga). Trattandosi di retrofit, sono comunque clisteri catalizzati che trattengono le ire sottili e prevengono le incazzature disruptive del clima aziendale (anche se conosco società in cui il direttore del personale circola con la scorta)
gonio
[cara, francesca la stagista] prima che l’esposizione alla confusione blogmediatica ti trasformi in un personaggio da Mtv, apriamo questo Hammurablog in sumero e diamo un senso ad anni di studio [sapessi la frustrazione legata all’oblio delle cose che ti avevano appassionato all’università]
utente anonimo
Che tristezza.. mi dispiace per le passioni appiattite da un lavoro che molte volte non tiene per niente conto della persona.
Se salta fuori che ascolta punkrock falle sentire “Qualcuno mi ha venduto” dei Porno*Riviste, fa
“L’unica menata e’ tutto il tempo in quella ditta,
la mia vita non si vende e non si affitta..”
e.. grande, confido nel blog Sumero a presto!
utente anonimo
Ehi Gianfra!!! io sono un Co.Co.Co. !!! eheh.. che mondo del cavolo! 🙂
utente anonimo
ehi anche io sono co.co.co, e qui abbiamo uno stagista di marketing nuovo ogni due mesi!! naturalmente nessuno di loro viene chiamato per poi essere eventualmente assunto: è che non abbiamo nessuno in reception.
25th_hour
Anche io ho fatto un bello stage… mi hanno insegnato ad avere paura di un capo demente che mi imponeva di non parlare con i programmatori (troppo frekkennoni o punkabbestia). Ma io ho resistito e dopo un paio di Co.Co. Co. li ho lasciati. E adesso non sentirò mai più soggezione per i miei capi. A qualcosa è servito, no?
utente anonimo
a questo punto è inutile dire che le foto di francesca sono sul mio sito.
ovvio che per farmi pagare ho presentato (ir)regolare ritenuta d’acconto…
Dulcinea
Io sono Co.co.co. ma non è questo a rendermi infelice. Non ci sono stagisti da noi ma dementi sì. Succede. Piuttosto portiamo avanti la nostra cultura alternativa. Alternativa a quella del soldo che è l’unico valore circolante. Vàluta la valùta insomma. La stagista è fortunata ad avere una persona come te che può aprirle delle vie di fuga. Penso che prima o poi noi bloggers ci uniremo in un movimento atto sovvertire l’attuale ordine delle cose. Bloggers per un mondo migliore. Bloggers per il verde nelle città. Bloggers per una qualità della vita migliore. Bloggers per una cultura di tutti e non di pochi… Blog Attack! Dulci
utente anonimo
grazie xconfusa per avere creato uno spazio di outing per noi co.co.co. qui nei tuoi commenti!
alessiaonline
prego. non credevo che i co.co.co blogganti fossero così tanti… che mondo…
marquant
Ero un quadro. Oggi sono un co.co.blo.: collaboro, sono sufficientemente coordinato, bloggo. La continuità è andata a farsi fottere.
ciampaglia
pitipì, pitipuff!! 😉 g.
utente anonimo
io li ho conosciuti da poco, nella vecchia ditta non esistevano…
Adoro la frase di un mio collega co.co.co ogni volta che vuol apparire come vittima o lavarsi le mani da ogni responsabilita’:
“E chemmenefrega a me, tanto sono un CO.CO.CO.”
Tyler Gianfra
gianfra
ragazzi i miei co.co.co colleghi hanno insistito per aprire un blog dedicato a loro. Blog aperto a tutti i CoCoCo… fatto!
E’ in fase di costruzione comunque sono aperte le iscrizioni!
Tyler Gianfra
Scusate ma non c’ho un cazzo da fare qui a lavoro e mi attacco ad ogni cosa.
E in fase di costruzione comunque sono aperte le iscrizioni!
x§ spero che tu non te la prenda se utilizzo il tuo spazio per lanciare l’iniziativa. ma lo faccio per conto terzi. Nono posso dire No a un COCOCO!!
blogico
Certo è che la letteratura popolare all’epoca di Aristotele, le parole in sumero e la laurea in lettere antiche non aiutano a trovare un lavoro. Immagino che Francesca ci avrà pensato prima di iniziare l’università (o quando ha fatto la tesi). Lei cosa ti dice a tal proposito?
freerider
dovrebbe esserti arrivato un invito per universi…. se ti va… a presto 😉
alessiaonline
francesca si è iscritta all’università sperando di diventare archeologa o scrittrice. ma non è mica facile…. e adesso fa lo stage in un’aziendaccia!
gonio
“In la palude va c’ha nome Stage
questo tristo ruscel, quand’è disceso
al piè de le maligne grige piage”
qui da noi l’apprendista della megaconsultingfirm si consola con l’Inferno di Dantecom’è quella storia della Speranza da perdere?
utente anonimo
com’è, gonio?
utente anonimo
L’Italia è piena di Francesche al momento e anche i Paoli non stanno molto bene, non per niente Dante li aveva messi all’inferno!
luckyluc
Con due figli che stanno entrando nel mondo del lavoro, da una parte mi sgomento dall’altro mi ‘diverto’..insomma farsi un pò di ‘anticorpi’ non guasta!..prendiamo stages e tirocini come dei vaccini e il male sarà minore…LUC
utente anonimo
C’è altro, oltre all’essere sfruttate e schiavizzate: dopo il caso Lewinski, il termine “stagista” ha acquisito tutta una serie di significati aggiuntivi. E negli ambienti di lavoro a prevalenza maschile, le battutacce si sprercano.
Pattinando
Sono Francesca, saluto tutti e ringrazio Alessia per avermi fatto capire che essere una stagista ed avere un Blog è la cosa più bella del mondo.
utente anonimo
stagere stagere stagere…quid post mortem valere?
(?!)
PacoilPoeta
ehi… sono stata stagista anch’io l’anno scorso… a luglio… c’è tutto un mondo da scoprire là fuori…:-D
Doug
Conosco una stagista…cosi ben descritta…domani la bacio…e la sposo….
Kira_Nerys
Io ero una co.co.co. fino a martedì scorso, quando il mio ex capo ha deciso di licenziarmi in tronco perchè è venuto a sapere (da chi non si sa) che stavo mandando in giro i miei cv, la mia uncica colpa è stata quindi quella di aver cercato un lavoro regolare e fisso… ora sono a casa e mi sento inutile. Che tristezza!
utente anonimo
Sono stata co.co.co, sono stata assunata a formazione lavoro (in circa4 aziende diverse) e poi licenziata dopo 2 anni, sono diventata troppo vecchia per la formazione la vororo e sono stata assunata a termine (e poi licenziata dopo il termine)…sono scappata all’estero: ho un contratto a tempo indeterminato.
elle
utente anonimo
io invece ero titolare di partita iva rigorosamente falsa, per i terrore della maternità da parte del titolare: facevo l’analisi di fattibilità, il software, andavo dal cliente, andavo sull’impianto, facevo i collaudi hardware e software, la documentazione, l’istruzione del personale cliente, i manuali d’uso, la traduzione in inglese, pure qualhe schema in autocad… anche l’istruzione del personale “nostro” e la gestione di piccoli gruppi di lavoro, e quant’altro al mio capo saltasse in mente (pure traduzioni inglese/italiano e viceversa), pure qualche preventivo su lavori gestiti e gestibili solo da me.
Nessuno mi ha mai insegnato niente e ho passato ore a casa mia a leggermi manuali, a installarmi programmi, e fare autoistruzione nelle mie ore libere, tra la stiratura della camicia del marito e la pulizia del gabinetto
E a pregare in sanscrito per ogni piccola opportunità.
Si lavorare è una gran strana cosa.
Vorei tanto mettermi in proprio
RIST1234
anche io ho aperto il blog durante uno stage. ma non era in Italia. tutto il mondo è paese.
lanticameradelcervello
…e io ancora smanetto sulla tesi… e mi lagno del fatto che mi viene da lagnarmi in proposito…..
a quanto pare, il tempo per lagnarmi, dopo, non mi mancherà….finchè mi resta un po’ di (in)sana illusa ambizione, meglio muoversi ad abbandonare la nave dell’università (chè altre caravelle aspettano).
erim
Essendo anche io una stagista sfruttata e maltrattata, lascio qui il mio motto: “fotti a quei bastardi tutto quello che puoi!!!!!!”
giorgia_v
questo post è bellissimo. è di un’ironia tenera e commovente. e da una filosofia soffice e speranzosa dei blog. e della libera informazione in generale. grazie 🙂 giorgia v & il folletto