La tragedia della partita di pallone videoregistrata
Il dottore è un appassionato di calcio. Calcio guardato in televisione o ascoltato alla radio, di giocarlo non se ne parla nemmeno, gli verrebbe l’infarto dopo due minuti di corsa. Ma il calcio (fruito) è l’unico svago che gli riserva la vita. Una vita oramai a metà inoltrata nel secondo tempo.
Il lunedì mattina il dottore te lo trovi lì sull’autobus, mentre legge la Gazzetta dello Sport con avidità: il viaggio è lungo, egli quindi si informa su tutto, anche sui risultati della serie C, se occorre sa recitare a memoria le formazioni del Piacenza e del Campobasso.
Qualche anno fa al dottore è accaduto un episodio dolorissimo. La Juventus, sua squadra del cuore, giocava in Cina o in Sudamerica, comunque in una qualche nazione lontana con una differenza di fuso pari a parecchie ore, per cui in Italia la partita era trasmessa in televisione di mattina, e quell’ora il dottore doveva necessariamente lavorare.
Ma lui non sopportava di perdersi la suspense della diretta. Come un giallista che, giustamente deve cominciare il romanzo poliziesco senza sapere chi è l’assassino, senza sapere come andrà a finire, anche il dottore voleva ad ogni costo vedersi tutta la gara in tv senza conoscerne il punteggio finale.
Allora ha architettato questo piano.
Ha videoregistrato la partita col timer, quindi in ufficio ha chiesto ai colleghi di non rivelargli la benché minima informazione sul risultato.
Al ritorno dall’ufficio avrebbe dovuto prendere la metropolitana, ma lì il rischio di captare i discorsi di qualche passeggero sull’esito della partita era troppo alto. Perciò ha superato la tirchieria ed è tornato a casa in taxi. Il taxista sicuramente non vedeva l’ora di parlare di calcio col cliente, ma il dottore lo ha stoppato subito, avvisandolo che se si fosse azzardato ad aprire bocca sull’esito della partita, lui lo avrebbe strangolato. E quindi zitti, via verso casa.
In questo modo, con enorme fatica, il dottore sarebbe riuscito a ricostruire virtualmente la visione in diretta dell’incontro nel salotto dell’appartamento. Per lui la partita si sarebbe svolta in tempo reale, con tutta il thrilling del caso. Questa impresa, studiata ed eseguita con precisione scientifica, lo rendeva fiero e allegro come una pasqua.
Alle 18.40 il dottore si avvia verso il cancello di casa, pregustando il tanto atteso spettacolo sportivo, di cui non non conosce né il finale né nulla: è strafelice, ride da solo, ce l’ha fatta.
Ma.
Ma proprio in quel momento dal portone esce mio fratello, a sua volta esperto commentatore di calcio e di partite appena svolte, e abituale conversatore di questi temi con il dottore.
Il dottore intuisce il pericolo e gli fa dei gesti disperati, tenta persino di tapparsi le orecchie. Ma è oramai troppo tardi, perché quell’incosciente di mio fratello gli sta già correndo incontro, esultante, urlando:
DOTTORE, HA VISTO, ABBIAMO VINTO UNO A ZERO!
Il dottore si accascia al suolo sul vialetto.
Tutto il suo programma rovinato. Tanta fatica per nulla.
Più tardi, in lacrime, seduto per terra sul marciapiedi, racconta a mio fratello la tragedia del suo piano fallito proprio all’ultimo minuto.
utente anonimo
a ME SUCCEDE LA STESSA cosa gni mattina alla machinetta del caffè in ufficio. I gol, la ferrari, le veline… e io faccio scena muta. Cazzo non ho nemmno la televisione e i miei colleghi restano perplessi dal mio non commento sulle veline…
utente anonimo
Io da ragazzo avevo lo stesso problema dal barbiere quando andavo a tagliare i capelli. Cercava di buttarla sul calcio e io non sapevo mai che dire… mi chiedeva che lavoro facessi e quando gli rispondevo che studiavo filosofia trasaliva senza capire che dicessi… provava con le barzellette ma niente…
Anche per questo avevo i capelli lunghi allora… adesso invece ho cambiato barbiere…
alessiaonline
per non parlare della formula1! siamo proprio snob!:)
utente anonimo
che bello il ciccione che si accascia in lacrime per il suo piano fallito. E’ un vero personaggio tragicomico, tra cechov e fantozzi :-). Tu dovresti scrivere racconti (ma forse gia’ lo fai).
alessiaonline
magari! il mio editore si chiama splinder:) e non mi paga, anzi mi ha messo a disposizione un sitarello lento e sconosciuto (=questo)
scherzo, sig. splinder, le voglio bene:)almwno lei mi da un po’ di spazio
BillieJoe
qua da me si direbbe che tuo fratello è uno sborone!! 🙂 gli ha smontato tutta la giornata poveraccio…
skykky
Nel mio ufficio, invece, non si fa altro che parlare del pallone d’oro che è stato vinto ancora una volta da Ronaldo. Che pa..e!! Quasi quasi vado al bar x una pausa. Beh, spero di non incontrare nessun componente del genere umano di sesso maschile!!
taikiki
hehe…vai su 100cc.splinder.it
potrebbe uscirne un misto tra questa storia e quella di 100cc. 🙂